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La puntata inizia con un gruppo di migranti che scesi da un camioncino sono costretti a buttarsi in mare per raggiungere un gommone. L’attenzione si focalizza subito su una famiglia, mentre un bambino piccolo riesce a salire sulla barca, il resto della famiglia viene lasciata in mare, per loro non c’è più posto. Arrivati sulle coste di Lampedusa, i migranti vengono abbandonati con un solo cellulare per chiedere aiuto, a questo punto scatta l’SOS ed interviene la guardia costiera, capitanata dal comandante Serra, uomo coraggioso che segue un unica regola, se un uomo è in mare bisogna andare a salvarlo.
Fin da subito il comandante si mette nei guai, il suo superiore infatti non è contento dei continui colpi di testa di Serra che pur di salvare le persone disubbedisce agli ordini. Intanto i migranti vengono fatti salire su un pullman per essere portati verso il centro di accoglienza, dove è in corso una ribellione da parte delle donne per mancanza di latte da dare ai bambini. Arrivati al centro i migranti vengono divisi tra maschi e femmine e subito viene messa in risalto una problematica: quella di essere registrati nel paese in cui si arriva attraverso la registrazione delle impronte digitali, in questo modo chi vuole raggiungere un altro paese, come spesso accade, rimane bloccato.
Ad attirare fin da subito l’attenzione di Viola, la responsabile del centro, è un minore non accompagnato che cerca di scappare perchè vuole tornare a casa dalla madre e la sorella che sono rimaste sulle spiagge della Libia. Lo riporta al centro proprio il comandante Serra e così avviene il primo incontro tra i due protagonisti.
Torniamo in Libia, dove altre persone sono pronte a scappare, con loro ci sono la madre e la sorella di Baki e una coppia formata da marito e moglie incinta. La partenza è vicina ma il viaggio dei migranti non è finito, gli scafisti vogliono altri soldi, chi li ha sopravvive, chi invece non ha più nulla da dare viene ucciso, è questa la fine del marito della ragazza incinta. I muri politici vengono messi in risalto dalle parole degli attori e dalle problematiche che vengono subito messe in risalto: le ribellioni di chi vuole essere trasferito dai centri di accoglienza in altri paesi ed essere libero e le difficoltà a riconoscere i migranti come rifugiati politici. Chi non viene riconosciuto come tale infatti rischia di essere riportato indietro.
Un secondo salvataggio di emergenza mette in risalto un’altra triste realtà: alcune volte non si arriva in tempo e il mare diventa un cimitero. E il dramma non è solo per chi perde la vita ma anche per quei famigliari che sono già arrivati ed aspettano di essere raggiunti dal resto della famiglia. Intanto, Lampedusa, rimane sola e i turisti scappano per paura delle informazioni che vengono trasmesse dai media lasciando un’Isola ancora più in difficoltà. La violenza sulle donne da parte degli scafisti è un altro tema affrontato dalla serie, spesso le donne che arrivano e partoriscono portano in grembo i figli di chi ha ucciso i loro famigliari.
La serie da voce anche a chi, esasperato dagli sbarchi, vorrebbe chiudere il centro di accoglienza. Intanto, il comandante Serra, decide di stabilirsi definitivamente a Lampedusa, ad aiutarlo nella ricerca della casa è proprio Viola. Torniamo in Libia, un altro gruppo di migranti è in partenza, ancora una volta madre e figlia non riescono a partire, cedono il loro posto invece alla giovane donna incinta. Per la guardia costiera continua la corsa contro il tempo.
Si conclude così questa prima puntata. Appuntamento a domani, in prima serata su Rai 1 per il secondo e ultimo appuntamento.
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