Filippo De Silva è uno dei personaggi più enigmatici della fiction italiana recente. Com’è interpretare un ruolo così ambiguo e ambivalente?
Molto stimolante e divertente, perchè questi due attributi mi danno la possibilità di non annoiarmi e ritrovare sempre spunti nuovi, anche in una lunga serialità. Il rischio è sempre quello di cadere nella monotonia, di essere anche monolitici. Quando un personaggio, invece, è caratterizzato così come De Silva, allora non posso che essere contento.
Le è mai venuto in mente di lasciare la fiction?
No, anche perché il mio ruolo non mi ha mai stufato. Dal punto di vista della sceneggiatura e della scrittura c’è sempre stata la possibilità di variare il mio personaggio, per cui finora mi sono sempre divertito. Vestire i panni di De Silva è come interpretare ogni volta personaggi diversi.
Come evolverà la storia del suo personaggio durante quest’ottavo capitolo della saga di Squadra Antimafia?
Questa stagione è molto diversa dalle altre. Non ci sono particolari trame occulte rispetto al passato: vengono evidenziati aspetti più esistenziali che criminali, per cui ancora una volta c’è stata la possibilità di offrire qualcosa di piacevole agli spettatori.
Paolo Pierobon è molto attivo in campo teatrale, intepretando testi di numerosi autori, tra cui Beckett, Fo e Cechov. Per lungo tempo ha lavorato con il regista Luca Ronconi, scomparso nel febbraio del 2015. L’attore ne ha dato un suo personale ricordo, anticipando ai nostri microfoni anche i suoi prossimi progetti lavorativi. Per saperne di più, vi invitiamo ad ascoltare l’intervista che apre questo post.
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