Sandro 2 è composta da sei episodi da dieci minuti, scritti e girati da Il Terzo segreto di Satiria, il collettivo formato da Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Davide Rossi, Andrea Fadenti e Andrea Mazzarella.
Accanto a loro hanno lavorato Federica Caschetto, Chiara Pagotto e Lorenzo Zambelli-Hosmer, per una produzione firmata Dplay Original, la divisione di Discovery Italia impegnata nella realizzazione di contenuti originali da ospitare su Dplay, la piattaforma digitale del gruppo dedicata all’on demand.
Dopo la prima stagione, durante la quale Sandro – interpretato da Massimiliano Loizzi – ha vinto la sfida per diventare un Responsabile aziendale autorevole e deciso, all’orizzonte si palesano altri ostacoli. Il cambio dell’assetto societario porta al suo fianco, cioè ai vertici delle Risorse Umane, Francesco, un omologo che lo mette a dura prova.
Francesco è profondamente diverso da Sandro: un uomo di poche parole, con un approccio essenziale nel motivare istintivamente ed emotivamente i collaboratori. Al suo cospetto, i classici tentativi di persuasione utilizzati da Sandro soccombono. In azienda sono tutti rapiti dai modi del nuovo arrivato, la retorica e le scelte di Sandro si rivelano all’improvviso stantìe e inefficaci.
La reazione arriva radicale ed è frutto di una folgorazione ricevuta dal guru della comunicazione Pierluigi Pardo. Durante un incontro – in una situazione tra l’onirico e il mistico, come nel covo di un santone – la guida dello Storyteller elabora una sorta di manifesto, una dichiarazione d’intenti: “Sai cos’è cambiato? Tutto. Non esistono più i discorsi con cento parole, cento aggettivi per descrivere un concetto. Il tempo del tiki-taka è finito, adesso bisogna comunicare in maniera semplice, devi andare in verticale. Non possiamo vendere sogni e, ovviamente, non abbiamo solide realtà. Ma c’è una cosa che dobbiamo vendere: la paura del nemico”.
L’insegnamento fa parte di in un corso di aggiornamento al Centro Italiano di Formazione Storytellers, in grado di trasformarlo completamente. Nella prima stagione, lo Storyteller era una figura elegante nel vestiario, cinica, sofisticata nel ruolo che ricopriva. Ora lo si vede in felpa con le scritte a caratteri cubitali, impegnato con ostinazione ad imporre il nuovo modello: “parlare alla pancia, generalizzare, individuare un nemico e colpirlo”.
In questo cambio di paradigma c’è il racconto di quanto si è andato affermando negli ultimi anni, non solo nel mondo del lavoro e delle politiche aziendali, ma anche in parte della comunicazione in generale, compresa in quella politica. Un racconto non pretenzioso o paternalistico, ma pungente e divertente.
L’obiettivo dello Storyteller è di inculcare nei comportamenti di Sandro l’essenza dei nuovi princìpi, convincendolo di poter essere all’altezza di una nuova rivoluzione nel suo approccio al lavoro e alla vita.
Per sapere come Sandro reagirà alla nuova sfida, l’appuntamento è per il 20 marzo sul sito internet e sulle app di Dplay. Le sei puntate verranno rese disponibili in contemporanea e saranno visibili gratuitamente. L’episodio di apertura è già online, in anteprima.