Cinque episodi da sette minuti, diretti da Nicola Prosatore che, racconta, ha avuto “molti esempi” cui ispirarsi, “primo tra tutti, naturalmente,“Ritorno al futuro”; noi, però, abbiamo cambiato la prospettiva: partiamo dal futuro per tornare nel passato”.
Siamo nel 2116 e il mondo è cambiato a causa di una rivoluzione che ha trasformato gli uomini in esseri perfettamente efficienti, in pace, ma assolutamente incapaci di provare emozioni. Ciascuno vive a contatto con il proprio clone, sua copia perfetta di se stessi con cui è destinato a condividere l’esistenza. Ma nulla di quello che è sentimento, emozione, affetto, calore, esiste più: niente amicizia, niente famiglia, niente amore. E niente sogni. Ma l’uomo senza amore e senza sogni, speranze, sentimenti, non può vivere. Ecco dunque che toccherà a X1, interpretato da Martari, tornato misteriosamente indietro nel tempo, a prima della rivoluzione, a quando era un uomo senza il suo doppio, cercare di cambiare il corso della storia per impedire la totale scomparsa dei sentimenti. Ad aiutarlo nella difficilissima impresa saranno Alice (interpretata dalla Di Martino), nel futuro, il suo clone, X2, e l’uomo senza doppio, Cesare Bocci.
Una scena della serie: Matteo Martari
Grande soddisfazione, durante la conferenza stampa di presentazione della mini-serie che si è tenuta nel pieno centro di Milano, è stata espressa da Alessandro Saba, responsabile canali entertainment, research e produzioni di Fox Italia: “Hundred to go è un prodotto di qualità che nasce da un gruppo, Fox Lab, che sviluppa prodotti branded, sempre ovviamente in linea con la filosofia della nostra rete. E che viene inserito nell’ambizioso progetto di Fox di creare una nuova serie TV global, che parta dall’Italia e abbia la forza di espandersi all’estero. E questo cast fatto di grandi professionisti che hanno già un respiro internazionale è un piccolo passo verso questa direzione”. Ma tornando alla nuova serie, prosegue Saba, “è un prodotto che non ha nulla da invidiare alle altre serie americane, ecco perché andrà in onda sul canale delle serie tv made in Usa e prima di The Walking dead. E poi – conclude Saba – la colonna sonora è cinematografica, meravigliosa”.
La conferenza stampa: Marianna di Martino e Matteo Martari
Particolarmente soddisfatti del lavoro sono anche i vertici di BMW, che hanno scelto di partecipare alla realizzazione di “Hundred to go” proprio nel centenario dell’azienda: “Noi guardiamo sempre al futuro. Il nostro obiettivo è quello di costruire la mobilità del futuro e siamo sempre orientati più a costruire il proprio futuro che non a viverlo”. Per quanto concerne la mini serie di Fox, in cui, sostiene Prosatore, “non c’è stata alcuna difficoltà nell’inserimento del brand BMW nella serie, in quanto l’azienda ha sempre messo ha storia prima di tutto, “si tratta di una storia molto particolare, modernissima, con spunti di grande attualità. È stata una bella esperienza e ci siamo divertiti molto a farla. Crediamo gli ingredienti ci siano tutti. È stato fatto un grande lavoro”.
Grande entusiasmo è stato espresso anche dagli stessi protagonisti, che si sono cimentati in qualcosa di assolutamente nuovo nel loro repertorio artistico e professionale. Interpellato sul suo rapporto con la fantascienza, Matteo Martari spiega di aver sempre “avuto un rapporto insolito con la scienza, figuriamoci con la fantascienza! Decisamente sono uno che preferisce le cose concrete. Ma sono al tempo stesso curioso di vedere dove va la scienza…”.
La conferenza stampa: Marianna di Martino
Tra le difficoltà riscontrate sul set, “oltre al fatto che tutta la serie è in inglese, è stato interpretare due personaggi tanto simili apparentemente ma così diversi (il protagonista umano e il suo clone, ndr) in due scene consecutive, ravvicinate, non avendo praticamente il tempo di staccare la testa da uno per concentrarsi già sull’altro. Ma preparare due personaggi al tempo stesso è stata una grande sfida, questo è innegabile”.
Anche per Cesare Bocci ( il Mimì Augello della serie Il commissario Montalbano) “fare tutto in inglese” non è stata certo una passeggiata, anche perché sul set c’era sempre chi era pronto a correggere. “Ma avere intorno grandi professionisti”, precisa, “è stimolante. È stata una passeggiata in salita, ma ce l’abbiamo fatta”. Per quanto concerne il suo personaggio, racconta, “quando ho incontrato Nicola e mi ha parlato della sua idea del personaggio, mi è subito piaciuto. Non poteva che essere così. Poi mi è stata data l’assoluta libertà di metterci del mio. La trasformazione è una cosa incredibile per un attore, quindi ben vengano. Se te le propongono, significa che stai facendo un buon lavoro”.
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Solare, allegra, entusiasta dell’avventura di “Hundred to go” è anche Marianna Di Martino (già vista in Matrimoni e altre follie su Canale 5) protagonista femminile della mini-serie di Fox: “Il suo essere maschiaccio mi ha subito conquistata, anche perché mi ci sono ritrovata al cento per cento. E mi rispecchio perfettamente anche nel suo lato emotivo; da questo punto di vista è stato dunque facile per me interpretare Alice. Mi sono divertita molto a farla. Quando mi è stato presentato, ha sin da subito iniziato ad accendere in me il desiderio di interpretarlo. Ho letto attentamente il copione, mi sono fatta un’idea di quello che era (una tatuatrice, ndr), quindi mi sono presentata ai provini con le braccia tutte piene di trasferelli dei bambini, che dessero l’effetto dei tatuaggi. Io non ne ho nemmeno uno, ma una tatuatrice non può di certo esserne priva. Insomma, sono andata già con un’idea ben precisa di quello che era il personaggio. L’ho desiderato subito, doveva essere mio”.