Abbiamo visto nella scorsa puntata come Giovanni Reitani (Ennio Fantastichini), il boss tornato dopo 30 anni di latitanza, abbia cercato di coinvolgere nel suo progetto per la vendita di una partita di uranio impoverito le più importanti famiglie mafiose catanesi e di tutta la Sicilia. Non solo, Reitani ha anche organizzato un’asta internazionale per vendere la partita di uranio. Ma a questo punto ecco che si ritorna sulla clamorosa scoperta che aveva fatto la squadra Duomo in particolare con le indagini e le ricerche di Anna Cantalupo. Reitani infatti non è chi dice di essere e questa rivelazione ha letteralmente sconvolto tutta la squadra. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Il boss è in realtà Ulisse Matteo, un mafioso creduto morto 40 anni prima, che invece era sopravvissuto. L’uomo aveva rubato l’identità di Giovanni Reitani un mafioso di piccolo cabotaggio che era stato mandato ad ammazzarlo da Adamo Corda. E al punto in cui il boss è arrivato, è chiaro che l’obiettivo principale del suo disegno di vendetta è uccidere proprio Adamo Corda.
Reitani – Mazzeo aveva incontrato nelle puntate precedenti la famiglia dei Corda e aveva addirittura cercato di coinvolgerli nell’affare dell’uranio. Ma tutto questo era stato solo un pretesto per conoscere da vicino le abitudini del suo nemico mortale, studiarne il comportamento e quindi mettere a punto una vendetta che andasse sicuramente a buon fine.
Intanto in queste ultime puntate Squadra Antimafia 8 continua a proporre una trama surreale e personaggi che sembrano in stile Terminator. Le atmosfere della serie prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi, ricordano sempre più la serialità americana. Ma se ne discostano perché i fatti appaiono davvero surreali. In rete circolano dei promo rocamboleschi di quanto avverrà nelle prossime puntate di Squadra Antimafia. In particolare c’è un piccolo video nel quale Ulisse Mazzeo ovvero Giovanni Reitani incontra Adamo Corda. I due sono faccia a faccia ed è arrivato per Mazzeo il momento della verità. Sfila un coltello dalla tasca e lo punta alla gola del nemico e gli confessa che l’affare dell’uranio era tutta una montatura organizzata ad arte per avvicinarlo e soprattutto incontrarlo. {module Pubblicità dentro articolo}
Infine vediamo che cosa accade a Carlo Nigro (Giulio Berruti). L’uomo non riesce a liberarsi di una sensazione di grande pericolo e per aiutare il collega Giano Settembrini (Davide Iacopini) che era colluso con la mafia, in particolare con Reitani, viene aspramente rimproverato dalla Cantalupo. Finisce così nella lista nera della poliziotta che riuscirà finalmente a capire se Giano è ancora una talpa o se potrà fidarsi di lui.