Si inizia con l’elezione di Pio XIII al secolo Lenny Belardo (Jude Law, il primo Papa italo-americano della storia) dopo la morte del Pontefice precedente. Questo nuovo papa è giovane e affascinante e la sua salita al soglio pontificio sembrerebbe il risultato di una strategia mediatica effettuata dal collegio cardinalizio. Ma come sempre accade nelle vicende vaticane, le apparenze ingannano e tutto questo si verificherà anche con Papa Belardo.
Riuscire a penetrare quale è stato il grande disegno di Dio, o più pedissequamente la manovra del collegio cardinalizio, sarà l’obiettivo delle prime puntate. Da tener presente che Pio XIII è una personalità misteriosa e contraddittoria. Pur essendo abbastanza giovane è scaltro ed ingenuo allo stesso tempo, sa usare molto bene il dono dell’ironia di cui sembra dotato, ma nello stesso tempo riesce anche ad essere pedante e abbastanza difficile da sopportare. Insomma nella sua personalità racchiude tutti gli opposti: a volte sembra antico, altre volte precorre i tempi, spesso appare pieno di dubbi, altre volte invece fa sfoggio di un carattere risoluto e pieno sicurezza e voglia di fare. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Sempre nella prima puntata vedremo come nel suo animo alberghi sia la solidarietà verso il prossimo, sia un atteggiamento spietato che non perdona nulla a chi ha sbagliato nei suoi confronti. Insomma Pio XIII prova a superare la solitudine dell’uomo attraverso un percorso che dovrebbe portare direttamente a Dio. Ed è proprio il Dio che lui vorrebbe regalare agli uomini oltre che a se stesso.
Nel cast oltre al protagonista, ci sono: il premio Oscar Diane Keaton, Scott Shepherd, Cécile de France, Ludivine Sagnier, Javier Càmara, Toni Bertorelli e Silvio Orlando nel ruolo del segretario di Stato Voiello. Accanto a Silvio Orlando c’è Gianluca Guidi che interpreta il suo giovane segretario. {module Pubblicità dentro articolo}
La serie è stata presentata come evento speciale fuori concorso alla 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. I riscontri avuti sulla stampa internazionale sono stati abbastanza positivi. Ad esempio Variety, la Bibbia della televisione, parla di “un’idea ingegnosa ed una struttura narrativa mai vista prima d’ora“.
The Economist invece candida The young Pope ad essere il capolavoro di Sorrentino, più ancora cioè de “La grande bellezza” e The Times infine chiosa “Law ci regala la sua migliore interpretazione di sempre“.
Ecco il trailer
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