La serie è stata creata, prodotta e sceneggiata da Craig Mazin ed è diretta da Joan Rank: i telespettatori lo ricordano come co-regista di Breaking Bad e The Walking Dead.
Nel cast ci sono tra gli altri Jared Harris (Madman, The Crown). L’attore interpreta il ruolo del chimico Valery Legasov. Presente anche Emily Watson che si cala nella parte di una scienziata con il compito di indagare su quanto è avvenuto nel reattore dell’Ucraina nel 1986.
Il ruolo della Watson è un omaggio alle tante scienziate dell’ex Unione Sovietica che tanto si sono impegnate per limitare i danni tremendi causati dalla esplosione del reattore nucleare.
Presente anche Stellan Skarsgård, padre del famoso Alexander Skarsgård, divenuto noto per la serie True Blood. Il suo ruolo è il capo del dipartimento sovietico per il combustibile e l’energia.
Il regista sottolinea che la serie è stata girata nella maniera più fedele possibile a quanto è accaduto. Non è stato inventato nulla per fini di drammaturgia, ma tutto rispecchia la tragica realtà.
Chernobyl rappresenta la prima partnership tra Sky ed HBO. Gli episodi complessivi sono cinque ed il set è stato ricostruito tutto nell’ex Unione Sovietica, in particolare in Lituania. Ogni puntata dura un’ora secondo lo standard internazionale fatto proprio anche da Sky.
La storia raccontata inizia con la fortissima esplosione del reattore nella centrale nucleare di Chernobyl. Era la notte del 26 aprile del 1986: alle 1:23 del mattino, alcuni tecnici stavano operando un test definito di sicurezza. Ma purtroppo era condotto in aperta violazione di tutti i protocolli della stessa sicurezza. L’esplosione che ne derivò fu ancora più drammatica di quelle di Hiroshima e Nagasaki.
Una nube carica di particelle radioattive 500 volte più micidiale di quella lanciata su Hiroshima e Nagasaki si sparse nell’atmosfera. Vennero contaminate intere regioni dell’Unione Sovietica, ma la nube si estese anche a moltissimi paesi dell’Europa. Le conseguenze furono disastrose ed ancora oggi se ne avvertono i segni, soprattutto sulla salute umana.
Il numero delle vittime è ancora incerto: secondo un rapporto dell’ONU sono state 66 le persone che hanno perso la vita, ma 4000 e più sono stati i casi di tumore alla tiroide, conteggiati su scala mondiale.
Oltre che ricostruire tutti gli eventi accaduti, Chernobyl riapre di nuovo la discussione mai sopita sul nucleare e sulle fonti di energia per il futuro. Se davvero un reattore nucleare fosse sicuro, la produzione di energia potrebbe andare avanti, ma per molti scienziati di oggi sarebbe più importante cercare forme di energia alternativa.
Infine le cinque puntate di Chernobyl mettono anche in evidenza il clima di segretezza che avvolse l’incidente nelle settimane successive. Soltanto dopo 15 giorni fu emanato un comunicato delle autorità dell’URSS che parlavano del disastro cercando di limitarne la gravità. Insomma si è cercato di insabbiare la catastrofe. E la serie racconta il sacrificio e l’eroismo di quanti si misero a disposizione delle vittime. Tra questi, vigili del fuoco, soccorritori, scienziati, soldati, operai e moltissimi volontari.