Si ricorda la sua prima volta sul set?
Fu una giornata indimenticabile, ero molto emozionato! Ricordo che in sala trucco Luisa Amatucci (che nella soap è Silvia Graziani, ndr), si presentò stringendomi la mano e simpaticamente mi disse: “Benvenuto nel frullatore!”. In quel momento capii che stavo entrando all’interno di un meccanismo produttivo molto intenso, dove è richiesta tanta preparazione prima di andare sul set. Nella scena d’esordio, oltre a me, c’erano Barbara Blanc, che interpretava la moglie di Roberto dell’epoca, Maurizio Aiello e Carmen Scivittaro (nel teleromanzo rispettivamente nei panni di Alberto Palladini e Teresa Diacono, ndr). Prima di cominciare, Barbara tremava come una foglia e io la rassicurai dicendole: “Sbagliamo subito, così ci togliamo subito il pensiero!”. Devo ammettere che alla fine andò abbastanza bene, nonostante io sia una persona molto critica con se stessa dal punto di vista lavorativo ed è difficile che mi piaccia quando mi rivedo sullo schermo.
Fonte foto: ufficio stampa Rai
Le capita a volte di spaventarsi per la perfidia del suo personaggio?
Ovviamente prendo le distanze da Roberto, ma se circoscriviamo la riflessione esclusivamente all’aspetto attoriale, allora non posso non essere un tutt’uno con il ruolo che interpreto. Se così non facessi, porterei il mio personale punto di vista critico sul personaggio, e questo non sarebbe positivo. Inoltre, non posso dimenticare che fare Roberto Ferri, ruolo che è arrivato a coronamento di una lunga esperienza teatrale e televisiva, mi ha portato molta fortuna dal punto di vista professionale. Ci sono delle scene che sono effettivamente toste, mi spaventerei se ciò si verificassero nella vita reale. Purtroppo, però, come dice il mio amico e collega Alberto Rossi (che nella soap è Michele Saviani, ndr) spesso la realtà supera la finzione.
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“Un posto al sole” ha compiuto 20 anni di storia. Come spiega questo successo costante?
È dovuto ad una serie di concause. Gran parte dipende dalla città di Napoli, che fa da sfondo alle trame della soap. Offre una scenografia naturale che colpisce i telespettatori, grazie alle meraviglie architettoniche e paesaggistiche. Il tessuto sociale, poi, che caratterizza la città partenopea propone molti spunti per le storie che il pubblico segue ogni giorno. La contemporaneità e l’attinenza alle problematiche della società attuale rendono in questo modo “Un posto al sole” molto vicino alla gente.