Dopo la prima puntata che ha avuto un buon riscontro di pubblico, questa sera le prime immagini ci mostrano il piccolo Salvatore (Eduardo Buscetta) avvolto in un accappatoio e pronto a calarsi nella vasca da bagno. Il bambino è titubante. Purtroppo sa che l’acqua è fredda e cerca di prendere tempo, ma sia la madre Pia (Anna Foglietta) che la sorella lo incitano a fare presto.
Salvatore è il protagonista della serie, un bambino che va a scuola e vede la mafia attraverso i suoi occhi. Naturalmente non è al corrente dei segreti che si nascondono dietro l’organizzazione criminale e soprattutto crede di essere amico di fra Giacinto, il sacerdote interpretato da Nino Frassica. Purtroppo il bimbo non sa che fra Giacinto è molto vicino alla Cupola e si muove secondo le disposizioni che gli vengono impartite. In particolare fra Giacinto cerca di carpire informazioni e di riferirle ai mafiosi suoi amici.
Ed è proprio in quest’ottica che utilizza la confessione fatta in un giorno dal piccolo Salvatore. Il bimbo riferisce che in classe la maestra sta facendo leggere alcuni articoli del giornalista Mario Francese, un ottimo cronista che, con i suoi scritti, denuncia fatti ed eventi legati alla organizzazione mafiosa.
Salvatore parla di Mario Francese anche con i suoi genitori, soprattutto con il padre Lorenzo (Claudio Gioè) per cercare di capire chi è veramente questo personaggio al quale la maestra sta dedicando tanta attenzione. E così viene a sapere che il giornalista sarà una sera ospite a casa loro. Tutte queste informazioni l’innocente bambino le riferisce a fra Giacinto il quale cercherà con tutti i mezzi a sua disposizione di bloccare l’iniziativa della maestra.
Il regista di tutte e sei le puntate è Luca Ribuoli che aveva visto il film La mafia uccide solo d’estate e gli era piaciuto. E quando ha saputo che la Rai preparava una serie ispirata al film ha subito pensato che sarebbe stato bello dirigerla. Così ha cominciato a informarsi sul fenomeno mafioso in Sicilia. Ed ha scelto, tra le tante pubblicazioni, un libro intervista di Marcel Padovani a Leonardo Sciascia. Proprio nei giorni in cui Ribuoli sperava di poter dirigere la serie televisiva viene a sapere che l’autrice viveva a Roma a pochi passi da casa sua. Interpreta questo fatto come una sorta di segno del destino.
Ed è proprio in quei giorni che gli arriva la telefonata in cui Rai Fiction gli offriva di dirigere la serie.
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Ribuoli ha raccontato che ha visitato Palermo d’estate per vedere la gente, sentirla parlare, ragionare, raccontare ma anche soltanto per vederla muovere nel proprio ambiente naturale.
E così ha visitato anche il quartiere Libertà dove Pif è nato e cresciuto. In vari giorni, tra una strada e l’altra, tra un angolo e l’altro, Ribuoli ha visitato i luoghi dove sono caduti i grandi martiri della mafia, del capo della squadra mobile di Palermo Boris Giuliano al presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella fino al giudice Rocco Chinnici e all’imprenditore Libero Grassi.