Ieri è stata la volta dei papà baby sitter, come li ha definiti sul palco della première la giovane madrina del festival, Matilda De Angelis– E infatti “Amore pensaci tu”, un prodotto Publispei di Verdiana Bixio che andrà in onda in prima serata su Canale 5 “nel corso del prossimo anno”, è una serie di venti episodi di 45 minuti ciascuno che si figura questa situazione: quattro padri di estrazione e impegno diversissimi si trovano a prendersi cura dei figli al posto delle mogli o del compagno, variamente in carriera.
Uno spaccato della realtà italiana attuale, nella quale il lavoro talvolta manca a quello che ancora impropriamente si definisce il capofamiglia, allora è la moglie a portare a casa lo stipendio lasciando a lui il compito di fare il “mammo”. Oppure nella quale l’affido a una coppia omosex induce uno dei due partner di occuparsi della “figlia” in affido.
I quattro papà baby sitter italiani
E’ il caso di uno scrittore legato a un vigile del fuoco, il quale è il tutore della nipote, che la sorella morta anzitempo gli ha affidato preferendogli la madre, con la quale non è mai andata d’accordo. Invece una “medico” in carriera, divisa tra ricerca in virologia e pronto soccorso in ospedale, si sente tranquilla soltanto se a far andare avanti la casa è il marito, il quale rinuncia al lavoro da manager per destreggiarsi, e bene, tra padelle e attenzione al figlio adolescente e alla bambina under 10. Deve giocoforza occuparsi delle due giovani avute da donne diverse un imprenditore edile, abituato a delegare il ruolo genitoriale alle sue compagne, anche alla terza, che di quelle ragazze non è la madre e che è impegnata a tempo pieno in ospedale, con la collega virologa. Infine c’è il calciatore scapestrato e sciupafemmine che vuole riconquistare la bella moglie soffiatagli dal migliore amico. Per riuscirci è necessario che dimostri di aver messo una buona volta la testa a posto, a partire dalla gestione dei due gemelli nati da quel suo sgangherato matrimonio.
I protagonisti della serie australiana
La serie dramedy, tra il serio e soprattutto il faceto, è la filiazione italiana di un fortunato progetto di Nine Network Australia, House Husbands, ideata da Ellie Beaumont e Drew Profitt. Ad adattarla a usi, costumi, linguaggio e realtà nostrane sono stati lo story editor Giulio Calvani e gli head writer Fabrizio Cestaro e Federico Favot. Hanno dato al lavoro il ritmo veloce (forse troppo, nella scansione spezzettata delle situazioni e degli sfondi) comune a prodotti del genere. Che appena riescono a far pensare lo spettatore, passano alla problematica successiva, entrando e uscendo disinvoltamente dagli interni di famiglia dei quattro nuclei.
Si punta sulle battute, sull’ironia, spesso divertenti. Ma in questo modo lo sguardo sulla realtà sociale inevitabilmente si annacqua. Il cast non sempre aiuta. Alle prove convincenti di Emilio Solfrizzi, Giuliana De Sio, Filippo Nigro, Giulia Bevilacqua e Valentina Carnelutti, si affiancano i meno efficaci Carmine Recano, Fabio Troiano, Martina Stella. Il compagno gay-vigile del fuoco è Giulio Forges Davanzati.
Tra i figli, grandi e adolescenti, Margherita Vicario, Benedetta Gargari, Emanuele Macone. Tutti schierati e applauditi sul palco del Fiction Fest insieme con i piccoli attori, i bambini innamorati dei “mammi”.