La convincente serie “Madoff”, presentata in anteprima, andrà in onda su Sky Cinema 1 Hd il prossimo 28 gennaio alle 21,15. Un lavoro nato nell’ombelico finanziario del mondo, New York, dove l’ha prodotto per Abc la Parabolic e la Lincoln Square Productions sul soggetto di Ben Robbins e Brian Ross. Racconta l’irresistibile ascesa e la caduta dell’ex consulente di investimento, insieme con le conseguenze delle sue azioni sulla famiglia (la moglie è interpretata da Blythe Danner), sui soci, sugli investitori.
Prima della applauditissima ed inquietante proiezione, il protagonista Richard Dreyfuss premio Oscar che dà il volto dall’ex presidente del Nasdq ma è anche la mente della più grande truffa nella storia di Wall Street, ha tenuto un incontro con il pubblico.“Quello che ho interpretato – racconta l’attore, che presiede la giuria del Roma Fiction Fest – non era un uomo, ma un mostro. Non ho voluto incontrarlo, mi avevano offerto di parlargli al telefono ma ho rifiutato: cosa avrebbe potuto dirmi? Cosa avrei potuto guadagnare da una conversazione con lui? Non ha mai detto la verità. Non citare i colpevoli è stato dannoso per la narrazione, non fare i nomi è un fallimento da parte nostra, come americano sono colpevole di un atto di codardia ma gli sceneggiatori sono stati bravi a semplificare e a rendere comprensibili le truffe”.
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Oggi Madoff sta scontando una pena a 150 anni di carcere. “Ma ci sono altre 50 truffe sulle quali indagare”, incalza Dreyfuss. “A Wall Street in molti sapevano e ancora sanno – rilancia – ci vuole coraggio per cercare la verità. Com’è possibile che sia potuta accadere una truffa come questa? È possibile perché ormai la responsabilità non esiste più e perché a Wall Street nessuno ha motivo di confessare, non c’è voglia di far funzionare la giustizia, non sappiamo di avere diritti, abbiamo perso la capacità di indignarci. Le banche coinvolte nella truffa ancora esistono, sono colluse, Madoff è solo una piccola parte del meccanismo”.
Una battuta è anche riservata a Trump: “Si è comportato come un bullo nel bar. Guidiamo veloci su un’autostrada e rallentiamo per guardare l’incidente. Ma quell’incidente è l’America”.