Questa sera assisteremo ai preparativi per il matrimonio tra Massimo (Francesco Scianna) e Patrizia (Valentina D’Agostino). Mentre tutto questo si sta svolgendo, Pia (Anna Foglietta) cerca di capire perché alla fine di tutti i concorsi che ha sostenuto, il suo nome non è stato inserito nella lista degli insegnanti di ruolo. Non essere riuscita a conquistare l’agognata sistemazione dopo anni di supplenza, l’ha letteralmente sconvolta. Ma a sconvolgerla ancora di più sarà la scoperta che farà. Infatti per cercare di capire che cosa è accaduto, chiede aiuto ad Ayala interpretato da Gaetano Bruno, collega che ha avuto da sempre una predisposizione sentimentale per lei. L’uomo riesce a scoprire che la graduatoria delle assegnazioni è in realtà truccata.
E naturalmente non ci vuole molto a capire quale gioco ci sia dietro questa manipolazione delle liste.
Ma i due coniugi non si arrendono e vogliono arrivare ad avere giustizia. È particolarmente Lorenzo (Claudio Gioè) a chiedere aiuto a Massimo per cercare di dare alla moglie il posto fisso al quale ha aspirato dopo tanti anni di gavetta. Poi vedremo che Massimo è finito in carcere perché la persona a cui si è rivolto per aiutare la sorella, era in realtà sotto inchiesta.
In carcere comincia a conoscere uno dei boss più temuti di Palermo Tommaso Buscetta che si scopre, è stata una vecchia conoscenza di Pia. Grazie alla l’intercessione di Don Masina, ottiene l’autorizzazione a poter sposare in carcere Patrizia.
Ma Lorenzo è restio a partecipare alla cerimonia. Alla fine però deve chiedere innanzi alle richieste di Pia.
Si conclude così la puntata di questa sera in attesa della quinta che andrà in onda il prossimo lunedì 19 dicembre. La regia della serie di Luca Ribuoli.
Il prodotto è ispirato al film per il grande schermo interpretato e diretto da Pif. Nel cast della serie troviamo anche Nino Frassica nel ruolo di fra Giacinto un prete colluso con la mafia, Diego Aita nel ruolo di Rosario. Nicola Rignanese interpreta Boris Giuliano, Valentina D’Agostino è nel ruolo di Patrizia.
La serie come il film per il grande schermo, cerca di dissacrare la mafia e restituire l’umanità ai grandi eroi dell’antimafia. Tutta la serie, secondo il regista è intrisa di una ironia mai banale sugli anni terribili in cui la mafia ha purtroppo ucciso persone eccellenti che la combattevano.