La trasmissione racconta storie vere di persone che sono state accusate ingiustamente e hanno subito anni di carcere per una colpa mai commessa. Viene ripercorso tutto l’iter, anche processuale, di personaggi che, a loro insaputa, si sono visti catapultati in situazioni che hanno stravolto completamente la loro vita portandoli in carcere. Viene quindi documentata e rappresentata anche la vita cruda, difficile che si vive dietro le sbarre, soprattutto quando si sa di essere innocenti. Il programma documenta in particolare le reazioni dei protagonisti. Alcuni si battono ferocemente per uscire da questo incubo e ritrovare la propria dignità come persona, altri vengono presi da una forte depressione che ne segna definitivamente l’esistenza. Alberto Matano punta l’attenzione sia su chi ha vissuto in carcere anche per oltre vent’anni, sia su chi dietro le sbarre c’è stato solo pochissimi giorni. {module Pubblicità dentro articolo 2}
In studio il giornalista ricostruisce tutte le vicende e introduce filmati, interviste, materiali di repertorio che servono per sviluppare tutta la narrazione nei minimi dettagli.
Ogni puntata è composta da tre parti. Il periodo che precede l’arresto per ognuno dei protagonisti, quello della detenzione dietro le sbarre, che comprende anche l’iter giudiziario e processuale, e infine la scarcerazione perché è stata riconosciuta l’innocenza dei protagonisti.
C’è un’altra fase che si aggiunge alle tre precedenti e si svolge in studio con la presenza del protagonista della storia raccontata che svelerà particolari sulla sua attuale condizione e sui problemi che derivano dal ritorno alla vita sociale dopo aver vissuto un’ingiustizia così traumatizzante. {module Pubblicità dentro articolo}
La prima puntata ha come protagonista Diego Olivieri e Maria Andò. I due sono di Vicenza, hanno una bella famiglia, una casa decorosa e persino una barca. Un giorno arriva a casa l’amico più caro di Olivieri, il maresciallo di Vicenza che ha l’ordine di arrestarlo. Le accuse sono pesantissime: associazione mafiosa, narcotraffico e persino riciclaggio di denaro sporco. In base a questi capi di imputazione l’uomo si trova a trascorrere da innocente, un anno nella sezione più dura del carcere di Vicenza, dal quale successivamente viene trasferito a Rebibbia. Non solo, Maria Andò viene accusata di aver rapinato e tentato di ammazzare un tassista di Catania. La verità è che lei a Catania non c’è mai stata, ma ciononostante è stata costretta ad entrare in carcere per una superficialità da parte degli inquirenti che hanno condotto le indagini in maniera approssimata e addirittura cadendo nell’errore dello scambio di persona.
La regia è di Alessandro Tresa. “Sono innocente” è un format straniero riadattato per l’Italia.
Se mi date L’opportunità ho la possibilità di mandarvi via e-mail l’intero processo è l’arresto per 18 giorni innocentemente, un processo di primo grado lungo 10 lunghi anni interminabili come i 18 giorni di prigione. Spero che riusciate tra o.i migliaia di caso studiati trovate il tempo per poter restituire anche alla mia persona un po’ di dignità. Distintamente
Paolo Fiume
Cell. 3206074282
e-mail paoloriver@libero.it
Buongiorno
Nel 96 sono stato denunciato penalmente e civilmente da un imprenditore x appropriazione indebita. Assolto penalmente ma condannato civilmente e finalmente assolto in corte di appello, trascorsi 20 anni , ma la mia vita è stata rovinata, chi mi risarcisce?
Numerosi colleghi di lavoro sono stati costretti ha testimoniare contro, ho copia delle testimonianze che dichiarano il falso!
TRovo questo spazio al termine quasi della quarta puntata. Vorrei far presente al dr Matano quanto segue:
è certo encomiabile lo spirito della trasmissione e anche la fattura del programma; se però si vuole non soltanto informare ma anche incidere, con doverosa coscienza civile, perché almeno si alleggerisca strutturalmente il quadro che puntualmente presentate, potreste/dovreste invitare a vedere la trasmissione in studio il presidente della commissione giustizia o il ministro/sottosegretario alla giustizia e il direttore generale della polizia penitenziaria ecc.: perché voi presentate situazioni che possono essere alleggerire (proposta minimale, non rivoluzionaria!) con modifiche dell’ordinamento, per esempio perché i detenuti in attesa di giudizio abbiano spazi propri, distinti da quelli con condanna definitiva. Si eviterebbero così traumi drammatici e permanenti per le condizioni di vita cui si è costretti, ingiustamente!, da un giorno all’altro. Perché non fate, voi RAI, questo passo ulteriore rispetto alla confezione pura e semplice del programma?
Desidero sapere ome posso contattare il Conduttore de SONO INNOCENTE, segue relazione.
Egregio conduttore, Dr Alberto Matano della Rai, trasmissione (Sono Innocente). Il mio caso va oltre i limiti dell’ingiustizia umana d’illegalità pesantissima mai accaduto in Italia e forse nel mondo. Sono disposto ad essere sottoposto ad intervista con uno/una giornalista, anche in presenza di magistrati per esprimere importanti fatti che hanno del penale conosciuto all’opinione pubblica. Ringrazio e saluto con gradito riscontro. Santi Scuderi Sito: http://www.autotelesos.it