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“A 56 anni di distanza, la Rai ha deciso di celebrare un programma che ha segnato le epoche e che è entrato nella storia della Rai”: così viene introdotta la miniserie “C’era una volta Studio Uno”. Tanti interpreti in sala, produttori, scrittrici. Prodotto dalla Lux. Va in onda un promo di 30′‘ sulla fiction.
Prende la parola il direttore di Rai Fiction, T. Andreatta: “Rai1 racconta la storia del suo paese, del suo sviluppo, una storia che parla di televisione. E’ un orgoglio grande perché per la prima volta viene raccontata la Rai degli anni Sessanta attraverso lo spettacolo di varietà. E’ il racconto di una tv che entra nelle case di tutti gli italiani, li coinvolge e li fa sognare. “C’era una volta” ci introduce al mito, al corpo di Mina, dentro lo schermo, ma anche il grande balletto, e questo è il cuore di quella tv in cui parliamo di un tempo in cui le regole del successo sono valide tuttora. Il grande spettacolo è fatto di scrittura, di talento, e sono quelle le basi di questo grande spettacolo. La seconda linea narrativa è il dietro le quinte, di chi creativamente lo faceva. E poi c’è il racconto delle ragazze, c’è una grande sapienza narrativa, tre ragazze in cui ci si rispecchierà con debolezze e forza di voler entrare in un progetto. Parla di futuro, si mette in scena l’energia dell’oggi. La modernità che si mescola in modo potente”.
“C’era una volta Studio Uno” è una produzione Lux e M.Bernabei: “A quell’epoca avevo 7 anni. Aver potuto vedere tutto il davanti e il dietro le quinte, in un clima teso e intenso ma anche allegro, mi ha dato il senso della possibilità. Lavorando tanto la magia diventa realtà. Ho potuto respirare quell’aria”.
Parla il regista, Riccardo Donna: “Sono nato con la televisione, è stato come girare un film in casa mia. Ho tentato di ricostruire ciò che c’era dietro i filmati di repertorio. Ho cercato di dare nuova vita al varietà. Credo che il risultata sia buono. Tanta gente si rivede in questi ragazzi, pieni di speranza. Questo è un omaggio all’azienda che mi ha dato tanto”.
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Per le sceneggiatrici si è trattato di un lavoro di documentazione, favorito anche dal confronto con E. Bernabei. La modernità di Mina è stata un valore aggiunto che ha facilitato la realizzazione della miniserie: “In Rai tutto nasceva dalle richieste dei suoi utenti”.
Alessandra Mastronardi interpreta Giulia: “Giulia entra in Rai in punta di piedi, si sarebbe dovuta sposare e fare la casalinga. Giulia voleva trovare se stessa per capire che donna era. Decide di fare un colloquio di lavoro come segretaria e spostata al servizio di opinioni di Rai1. Oggi potrebbe essere paragonato ad un call center, prima era molto più umano il rapporto tra Rai e pubblico”.
Diana Del Bufalo interpreta Rita: “Il mi osogno è di fare la cantante. Faccio il provino ma non ci riesco, sono una ragazza madre, il mio bambino era un ostacolo. Nata come sarta, un amico mi consiglia di entrare in Rai per cucire abiti. Questo ragazzo mi dà forza. Io e lui flirtiamo parecchio”, conclude.
Giusy Buscemi veste i panni di Elena “E’ stato bello lavorare insieme, si è creato un bel rapporto con le ragazze. Elena è una ragazza con una storia bellissima, lei è fragile e vuole diventare stella, ballare in prima fila. Cerca di farlo attraverso la bellezza come arma di seduzione. Ci sarà un percorso di crescita, ha il desiderio di essere amata e accettata. E’ stato divertente ballare, studiare le coreografie degli anni Sessanta. Ci siamo divertiti rivedendo Don Lurio, un personaggio innovativo per l’Italia”
Grande assente della conferenza è Giampaolo Morelli, che interpreta un funzionario della Rai nella miniserie.
Edoardo Pesce è Antonello Falqui, il regista: “Il mio personaggio difende le scelte dell’epoca. Falqui aveva un’impronta cinematografica, ha applicato rigore e professionalità ad un prodotto televisivo innalzando parecchio la qualità. Andava negli Usa per documentarsi e lo riportava in Italia. Ho avuto un feedback positivo dallo stesso Falqui, che è un po’ esigente. Ha detto che gli è piaciuto”.
Luca Bernabei, figlio di Ettore, illustra i retroscena della fiction: “Uno dei motivi che ci ha messo insieme (Lux e Rai) è questo orgoglio. E’ il motivo del sogno, speriamo che anche l’Italia torni a sognare. Abbiamo fatto una grossa ricerca stilistica. Siamo andati a Torino al museo della Rai, per ridare quella sensazione vera, reale, con centinaia di balletti. Nostro padre ce lo raccontava spesso. Di queste gemelle che provavano continuamente, l’attenzione malata di Falqui. Abbiamo lavorato per non fare solo una rappresentazione poetica”. E conclude con una frase di Falqui sul varietà.
Curiosità per M. Bernabei: “Le gemelle Kessler avevano le calzamaglia, mio padre diceva abbiamo scelto le gambe più belle in circolazione. Gli italiani avevano bisogno di questo, di qualcosa con cui potersi rilassare. Mi ribadiva: “Non abbiate paura a scegliere i vostri collaboratori”. Il sogno diventa realizzabile attraverso tanto lavoro. Ci furono lotte micidiali, tra innovazione e conservazione, ci sono in tutti i tempi. Mio padre era una persona sanguigna, alzava molto il tono della voce. Gli italiani possono sognare”, diceva mio padre.
“Giulia ha la voglia di non arrendersi, è caparbia, lo fa in modo sano”, ribadisce la Mastronardi.
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E poi la Del Bufalo intona due righe su una canzone inedita scritta durante le riprese.
E. Ianniello, altro protagonista: “Bergamini è il portavoce di Bernabei, il portasguardo su una nuova idea di televisione. In tv si ricominciava a parlare di bellezza. Poi una cosa: Dada umpa diventerà il nuovo La la land”.
Simone Colombari è l’interprete di Ettore Bernabei. T. Andreatta: “Gli ingredienti per un buon prodotto sono, tra gli altri, qualità e buongusto. Oltre al coraggio, rispetto a spingere più avanti l’innovazione. C’è sempre la necessità di andare un po’ più avanti. Il grande percorso in questi anni è ricercare parole, attori, non esiste qualità che non prescinde da alcun elemento”.
Durante la conferenza stampa è emerso che Antonello Falqui era stato interpellato. L. Bernabei ribadisce che il suo giudizio è stato molto positivo, ha gradito ricostruzioni e l’interpretazione del suo personaggio. R. Donna rivela che lo stesso Falqui ha svelato aneddoti e segreti.
Domenico Diele si affaccia in Rai “come un ragazzo che cerca un lavoro, e si innamorerà di Giulia. Il mio è un personaggio che aiuta meglio a raccontare il ruolo di Giulia”, mentre Gianmarco Saurino interpreta “un giovane macchinista che lavora già in Rai. ha un’idea di famiglia molto composta, sogna di passare da macchinista a cameraman”.
L’appuntamento è per il 13 e il 14 febbraio. La conferenza termina qui.
Grazie per l’articolo! Amo Alessandra Mastronardi! Che cosa è bella … dea! Ha giocato bene nel film “Life” ( http://www.streamblog.co/3043-life-2015.html ::)Voglio che i suoi capelli! Ma questo è troppo 🙂