Nel cast ci sono anche Riccardo Scamarcio, Jean Paul Rouve, Lucas Duvauchelle, Alessandro Borghi (nel ruolo di Luigi Tenco), Brenno Placido, Valentina Carli, Vincent Perez. La regia è di Lisa Azuelos. La sceneggiatura è della stessa regista con la collaborazione di Orlando il fratello di Dalidà. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Il film nasce come pellicola cinematografica ed è arrivato nelle sale francesi lo scorso 11 gennaio. In Italia invece è diventato un film tv trasmesso da Rai 1 perché la collaborazione con Rai Cinema ne ha definito l’appartenenza all’azienda di viale Mazzini.
Il biopic è il ritratto di una donna che si è rivelata troppo moderna per l’epoca in cui viveva. Un epoca oscurantista che non l’ha capita e l’ha lasciata morire. Sono trascorsi 30 anni dalla morte di Dalida, ma il suo mito continua ad appassionare e ad emozionare.
Dalida era nata il 17 gennaio 1933 a Il Cairo con il nome di Iolanda Gigliotti. La famiglia è di origini calabresi ed ha due figli maschi Orlando e Bruno. Il film tv ricorda le tappe principali della sua vita. Nel 1952 la giovane Iolanda aveva partecipato al concorso di bellezza “Miss Ondine” e lo aveva vinto diventando così molto celebre a Il Cairo. Infatti l’anno dopo venne eletta Miss Egitto. E nel 1954 comincia la carriera cinematografica come controfigura di John Collins nel film “La regina delle piramidi“.
E’ il 1955 quando Iolanda si trasferisce a Parigi e adotta il nome d’arte Dalidà, ispirandosi al film “Sansone e Dalila“. La sua carriera ha un’impennata vertiginosa: conosce Juliette Gréco e Charles Aznavour. Partecipando ad un programma televisivo conosce Lucien Morisse direttore artistico di Europe 1. Nel 1956 esce il suo primo 45 giri e l’anno successivo apre il concerto di Aznavour all’Olympia di Parigi. Nel 1961 sposa Lucien Morisse, ma un mese dopo lo lascia perché si innamora di un pittore, Jan Sobieski. {module Pubblicità dentro articolo}
L’incontro con Luigi Tenco avviene nel 1966 nel corso di una trasmissione televisiva italiana. Tra i due scocca un amore improvviso e una forte passione che si conclude purtroppo il 27 gennaio 1967 quando Tenco si uccide dopo aver cantato al Festival di Sanremo di quell’anno “Ciao amore ciao” insieme alla stessa Dalida. Per l’artista è un dolore incredibile che cerca di superare prima allontanandosi dalla mondanità e successivamente calandosi di nuovo nel lavoro. Nel 1979 al Palais des Sports a Parigi realizza uno spettacolo imponente che la trasforma in una vera e propria diva a livello internazionale. Basti pensare che aveva effettuato 12 cambi di abito in 130 minuti di spettacolo.
Il film va avanti nel tempo documentando i primi due tentativi di suicidio fatti dall’attrice. L’ultimo purtroppo, è datato 3 maggio 1987. Dalida mette fine ai suoi giorni dopo aver lasciato un biglietto: “La vita mi è insopportabile. Perdonatemi“.
Nel corso del film ascolteremo anche molte canzoni sia della stessa Dalida sia di Luigi Tenco.