Nella seconda puntata ritroviamo Saro che aveva ricevuto minacce da parte di sconosciuti affinché non si occupasse più del naufragio di Portopalo. Un giorno mentre il pescatore torna a casa viene aggredito da due motociclisti che lo speronano facendolo volare addirittura dalla scogliera. L’uomo si salva per un puro caso. Questa è evidentemente una vera e propria intimidazione che lo mette in angoscia. Infatti si rende conto che saranno anche i suoi cari a pagare il prezzo delle sue ricerche sul naufragio del 1996. Da questo momento la famiglia Ferro viene completamente allontanata da tutti. Persino il parroco caccia via Emanuele, il figlio del pescatore, che suonava nella sala parrocchiale e Mary, altra figlia di Saro, deve subire le pesanti insinuazioni da parte di chi dice che il padre è stato corrotto per soddisfare le ambizioni della figlia aspirante attrice. Anche la moglie Lucia che insegna in una scuola media, scopre che alcuni genitori dei suoi alunni hanno chiesto il suo allontanamento dall’Istituto. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Saro si sente completamente circondato e per la prima volta vorrebbe davvero mollare tutto. Ma è un uomo integro e decide di andare avanti fino a che non ha vinto la sua battaglia. Esiste una sola maniera per farsi credere da tutti ed è ritrovare il relitto della nave fantasma. Nel frattempo il giornalista Sanna (Giuseppe Battiston) continua la sua inchiesta e scopre un altro testimone di quel naufragio, un superstite che vive al centro Italia. Quando il cronista lo va a trovare porta con sé anche Saro e Fortunato, il giovane tamil da lui salvato all’inizio della prima puntata. Fortunato riconosce questo superstite ed a poco a poco comincia a ricordare tasselli di quella maledetta notte di Natale.
A questo punto il giornalista riesce a farsi finanziare un mini sommergibile per recuperare il relitto. Sembra di essere ad un passo dalla verità. Infatti si riescono a catturare le immagini del relitto che si trova proprio nel posto dove aveva indicato Saro Ferro. È la dimostrazione che quella scomoda verità non si può più nascondere. Si viene a sapere così che i morti sono stati ben 283. Ma purtroppo nessuno dei colpevoli di quella strage avrà un nome e un cognome. {module Pubblicità dentro articolo}
L’ultima sorpresa è che tra le immagini catturate sotto il mare dal mini sommergibile c’è quella di una maglia della nazionale italiana con il nome di Baggio. Era la maglia che Fortunato aveva ceduto all’amico nel momento del disastro. Alla fine di tutto i telespettatori vedranno un folto gruppo di tamil, pakistani e indiani che sono venuti da lontano ad omaggiare con un fiore i loro cari proprio nel punto in cui era avvenuto il naufragio. Di tutta questa storia rimane adesso la memoria.