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Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi, Sofia Assirelli e Michele Cogo sono gli scrittori e gli sceneggiatori de “La porta rossa”, serie tv di Rai 2 che mette insieme reale e trascendentale, e porta a riflettere sul significato dell’esistenza e la paura della morte. La storia parte da un‘investigazione classica e si avvale di un elemento ultraterreno, legato alla capacità del commissario Cogliastro di essere ancora presente per salvare la moglie Anna.
Lucarelli è intervenuto durante la conferenza stampa di presentazione della fiction.
“E’ una fiction che è un sacco di cose – afferma lo scrittore – è un thriller di base, ma contemporaneamente è una storia fantastica. E’ anche un dramma psicologico, c’è persino qualche spunto di commedia”.
“In tv c’è il genere noir, ma non così tanto. Vorrei vederne di più e di più sperimentali”, confessa Lucarelli. Tanti elementi legano “La porta rossa” a “Ghost“: il confronto con la letteratura è stato inevitabile. Ma lo scrittore ne sottolinea l’indipendenza.
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Le maggiori difficoltà? “Non far vedere certe cose. Non volevamo usare il fantasma che appare l’improvviso. Ci interessava avere una grammatica molto realistica. Riuscire a fare un personaggio reale che fosse al contempo un fantasma”, rivela.
Lucarelli ha da poco terminato la stesura di un romanzo ed è alle prese con la nuova stagione de “L’ispettore Coliandro”.
Questo e tanto altro nella nostra intervista.