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Il soggetto di serie è di Cristina Comencini, al suo esordio assoluto, con la regia di Riccardo Milani, che abbiamo intervistato durante la conferenza stampa di presentazione.
Il regista ha sottolineato che “Di padre in figlia” è nata dalla “volontà di raccontare la trasformazione culturale e sociale della donna all’interno del nostro Paese”. Nel cast figurano molte donne, ma ciò non deve trarre in inganno nel pensare che sia un film tv rivolto solamente all’universo femminile: “E’ il racconto di trent’anni di storia, in cui il ruolo della donna è profondamente cambiato ed è riuscita ad avere il suo spazio anche nella dirigenza di grandi aziende”. Un work in progress che ha coinvolto, indirettamente, anche gli uomini, ma molto resta ancora da dire e, soprattutto, da fare.
Erano gli anni del divorzio, dell’aborto e delle rivolte studentesche: “Raccontare la lacerazione del paese è sempre importante – aggiunge Milani – La scelta di Bassano del Grappa come location è stata costruttiva nell’ottica del rispetto del lavoro. Tutto il Veneto, nonostante le sue mille contraddizioni, ci ha accolto in maniera importante, sia dal punto di vista logistico che umano”.
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Nel futuro di Riccardo Milani c’è un film le cui riprese cominceranno a partire dalla fine di agosto. Nel video con l’intervista integrale potete trovare tutte le sue dichiarazioni.