Alla domanda se ci sarà la continuazione di Italy in a Day, il documentario che nel 2014 realizzò con la Rai, a partire da una campagna pubblicitaria online che chiedeva alle persone di riprendere alcuni momenti della propria giornata, Salvatores ha detto che ne sarebbe contento e che “sarebbe potuto e potrebbe diventare un appuntamento annuale ma – sottolinea – per questo servirebbe la Rai a cui peraltro abbiamo proposto il progetto ma ad oggi non se ne è fatto nulla. Gli avevemo proposto il tema del Capodanno. Farei Italy in a Day di nuovo”.
Parlando dei progetti futuri Salvatores dice “Sto lavorando a un film americano, sarebbe un ritorno al road movie raccontando un rapporto tra padri e figli”. A proposito de “Il Ragazzo Invisibile” non esclude che ci possa essere un terzo episodio. “in un momento in cui i ragazzi vogliono la visibilità attraverso i social abbiamo scelto questo super potere perchè il più economico e non si vende”
A proposito di serie televisive dice “mi piacerebbe prima o poi farne una.” Alla domanda se in Italia siamo pronti a prospettive vicine a quelle del mondo Marvel. Salvatores asserisce dicendo che da un punto di vista tecnico lo siamo e che è importante sperimentare ma servono produttori e reti televisive che abbiano il coraggio di rischiare.
Sul suo prossimo film dice: “uscirà a gennaio e sarà accompanato da iniziative collaterali. Ci sarà una graphic novel con la Panini e molto probabilmente uscirà il secondo capitolo del libro. Stiamo ultimando gli effetti e ricreando alcuni passaggi in 3D. Nel frattempo, dal precedente a questo, il nostro protagonista è cresciuto e senza fare troppe anticipazioni, scoprirà di avere una sorellina un pò “infiammabile e due madri, una biologica e l’altra adottiva. Questo secondo film ha un andamento emotivo molto forte e più dark del primo”.
A venti anni di distanza da Nirvana (1996) Salvatores spiega come all’epoca non si conoscevano le potenzialità della rete. “L’approccio alla fantascienza mi viene naturale. Per capire la realtà non basta la ragione e oggi capire il confine tra realtà a finzione non è facile. Il cinema ha un grande potere, quello di far apparire le ombre di Platone vere. Il cinema ha il potere di evocare i fantasmi come diceva Jacques Derrida, e per questo la sala cinematografica non morirà mai – asserisce.
“Il ragazzo invisibile” gioca con il tema dei supereroi e cita Gramsci per affermare che per capire la realtà non basta la ragione. Nel primo film il protagonista scopriva il superpotere, nel secondo il tema è come usare i superpoteri, cosa farne e come capire il confine tra giusto e ingiusto, tra bene e male”.