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I Medici – Nel nome della famiglia. Dal 2 dicembre, la serie tv I Medici torna in onda su Rai1 e Raiplay. Sarà la terza stagione (quella conclusiva) del lavoro ideato da Frank Spotnitz e Nicholas Meyer sulle vicende della famiglia fiorentina protagonista del Rinascimento italiano. In totale, gli episodi della stagione sono otto e verranno trasmessi in quattro prime serate. Vi raccontiamo in diretta la conferenza stampa di presentazione delle puntate, prevista per oggi alle 12:00 nella sede Rai di Viale Mazzini.
I Medici Nel nome della famiglia – La conferenza stampa con il cast
Nella conferenza stampa di presentazione de Il Medici Nel nome della famiglia sarà presente il cast rinnovato, con molte new entry anche italiane. Ci saranno pure il regista Christian Duguay e i produttori Matilde e Luca Bernabei (Lux Vide), insieme a James Dormer, uno degli sceneggiatori.
Dopo la congiura dei Pazzi, Lorenzo Il Magnifico – interpretato da Daniel Sharman – è scosso dalla morte del fratello Giuliano e deciso a consumare la sua vendetta. Ma Papa Sisto IV è ancora intenzionato a dargli filo da torcere con il Conte Riario (Jack Roth), suo nipote. Solo con Papa Innocenzo VIII (Neri Marcorè) le cose inizieranno a cambiare. Intanto, si affaccia sulla scena Girolamo Savonarola, a cui dà il volto Francesco Montanari, un’altra novità nel cast. Il frate domenicano apre una nuova contesa con la famiglia de’ Medici.
Alessandra Mastronardi è Lucrezia Donati, l’amante di Lorenzo Il Magnifico, mentre Synnøve Karlsen è Clarice Orsini, la moglie. Proprio Clarice ha un ruolo importante nei delicati anni post-congiura.
Aurora Ruffino è Bianca de’ Medici – la sorella di Lorenzo – figura cruciale per i nuovi rapporti con gli eredi dei Pazzi. Lucrezia de’ Medici, invece, è intepretata da Sarah Paris ed è la madre di Lorenzo Il Magnifico, un altro personaggio di primo piano.
I Medici Nel nome della famiglia – Le dichiarazioni durante la conferenza stampa
Aprono la conferenza stampa le dichiarazioni di Eleonora Andreatta, Direttrice di RaiFiction: “Concludiamo una saga iniziata nel 2013 e rilanciamo la grande scommessa di RaiFiction e Lux nel racconto. I Medici ha segnato il grande rinascimento della fiction italiana. Usa la cultura la cultura e la storia italiana come deposito di grandi risorse cui attingere per un racconto competitivo nel mercato mondiale”.
Poi, continua: “I Medici Nel nome della famiglia è una sfida che si misura innanzitutto con il linguaggio e la scrittura. Un linguaggio filmico moderno con dietro un grande lavoro degli sceneggiatori, per trasformare il racconto della storia in un racconto rilevante anche per oggi. Questa è la serie della maturità di Lorenzo e scava ancor apiù a fondo nella passionalità e nella profondità dei sentimenti di Lorenzo. Si confronta con il desiderio di vendetto, ma anche una sorta di sfida a Dio, che ha reso possibile l’uccisione dei suoi cari. Abbiamo delineato dei personaggi nuovi che hanno offerto l’occasione a hgrandi interpreti italiani. Francesco Montanari ”
Matilde Bernabei: “La cosa davvero importante è la rappresentazione del Rinascimento nella fiction italiana. Ma sottolineo anche che, rispetto ad altre produzioni internazionali – e qui c’è un tema di linguaggio anche filmico – in questo progetto abbiamo lavorato con delle piattaforme telefoniche, come ‘original Netflix’ per Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna.
Quindi, la sifda, oltre che sui contenuti, abbiamo lavorato tenendo conto del bouquet dei nostri partner, con linguaggi anche molto diversi tra loro.
Aver portato un pezzo di grandezza del rinascimento italiano nel mondo è un orgoglio anche perché siamo riusciti a fare questo rgnade lavoro con i partner. Dunque, c’è stata la possibilità di lavorare con interlocutori molto diversi dalla televisione generalista”.
I Medici Nel nome della famiglia – Parla il regista Christian Duguay
Ora parla Christian Duguay, il regista: “Sono entrato in un mondo che per me è sttao da subito una trilogia. Sono stato veramente onorato dall’offerta. A Luca Bernabei ho detto dall’inizio di non vedere altro modo di presentare la storia che sttraverso una trilogia.
L’elemento che caratterizza la terza stagione I Medici Nel nome della famiglia è che seguiamo la traiettoria di Lorenzo dall’interno e dall’esterno della famiglia”. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla crescita della persona di Lorenzo Il Magnifico: “Era importante che il pubblico si coinvolgesse emotivamente per poi poter raccontare la storia in tutta la sua complessità e stratificazione”.
Conclude: “All’inizio, Lorenzo poteva non piacerci e sembrare pericoloso, perché si è perso, ma attraverso la sua tortuosa strada interiore è poi riemerso”.
Le parole di Daniel Sherman Francesco Montanari e Neri Marcorè
Daniel Sharman: “Credo che riprendiamo con la terza serie andando più a fondo nella storia. A parte la vendetta, si sono calcificati all’interno di Lorenzo la perdita della giovinezza e di una visione idealistica della vita. Lo troviamo come un uomo ormai in grado di gestire il potere. In questo momento così interessante, deve mantenerlo. Guardiamo a quest’uomo – anceh attraverso la sua famiglia – e si ha l’impressione che attrvaerso di loro guardiamo anche la ua umanità. Uno sguardo molto affascinante”.
Le parole di Francesco Montanari: “Sono molto felice di far parte di questa famiglia. La prima cosa che ci siamo domandati è come fa un uomo del 1600 ad avere così tanti followers, pur non avendo Instagram. Siamo partiti dalla parola “predicatore” e l’abbiamo destrutturata: ci siamo detti che questo è semplicemente un uomo che crede nella solidarietà umana e in Dio, crede fortemente in Dio.
Savonarola e Lorenzo credono entrambi nelle potenzialità dell’essere umano, Ma con la differenza che Savonarola mette Dio al centro del mondo e dè per questo che loro quasi si innamorano per poi allontanarsi”.
Interviene Neri Marcorè: “Rispetto a Papa Luciani ci sono secoli di differenza”, dice sorridendo (Marcorè a interpretato Papa Luciani nella fiction Rai a lui dedicata).
Prosegue: “Sicuramente negli ultimi tempi l’aspetto spirituale del ruolo molto affascinante del Papa – non a caso ripreso da registi come Sorrentino, Moretti ecc. – ha ritrovato interesse. Nell’epoca del Rinascimento, non era una figura solo spirituale ma anche molto potente. Infatti, con i Medici prima ci avviciniamo, poi torniamo ad allontanarci. La figura di Innocenzo VIII non è centrale nella storia, ma è strategica, perché di certo molti comportamenti di Lorenzo sono condizionati dal fatto che Innocenzo VIII si dimostra molto meno arrendevole di quanto la famiglia credesse”.
I Medici Nel nome della famiglia – Aurora Ruffino e le donne di Casa Medici
Aurora Ruffino, interprete di Bianca de’ Medici: “Le donne di Casa Medici sono donne con un ruolo fondamentale nella famiglia. Sono molto amate, rispettate, colte, intelligenti. E conoscono molto bene il potere. Lavorano dietro le quinte per rispettare i loro ruolo, ma sono come delle fondamenta, essenziali per sorreggere tutto. Le figure feminili de I Medici sono tutte interessanti, essenziali ma anche capaci di fare un passo indietro”.
Continua: “Bianca la ritroviamo a I Medici Nel nome della famiglia a dieci anni di quanto racontato nella seconda stagione. Più matura (nella realtà ha anche avuto ben 16 figli), ha vissuto tutte le esperienze più importanti. Quando ho letto la sceneggiatura mi sono emozionata, perché quando torna dall’esilio rimane vicina al fratello Lorenzo in un o dei momenti più bui. Si dimostra capace di mettere da parte la rabbia e l’orgoglio per sostenere il fratello”.
Interviene il produttore Luca Bernabei con lo sceneggiatore James Dormer
Interviene Luca Bernabei, di Lux Vide: “Questa serie è il coronamento di un percorso produttivo. La Rai ha raccolto la sfida per un prodotto di caratura globale e fa quasi impressione pensare a tutte le fiction che sono venute dopo l’inizio di questo progetto.
Ci siamo basati su una storia italiana, sulle professionalità italiane e tutto ciò che è stato utilizzato in scena è stato pensato e realizato in Italia. A Prato abbiamo creato un laboratorio ad hoc per i costumi di scena. Con calzature e gioielli basati su disegni dell’epoca, per uno sforzo incredibile di ricostruzione.
James Dormer, sceneggiatore: “All’inizio è stata veramente una grossa sfida. Io, inglese, che affronto un’icona della storia italiana. Sono stato aiutato dal lavoro delle stagioni precedenti, ma anche un grandisismo aiuto dalla Rai a livello di ricostruzione storica.
Il personaggio di Savonarola ci costringeva ad allontanarci dalla prospettiva inglese su di lui, molto limitata. Dovevamo avere una visione il più possibile completa. Difficilissimo anche delineare il personaggio di Lorenzo. Un giovane, un figlio con grandi sogni che poi diventa padre e deve mettere da parte molte idee giovanili per lottare anche fuori da Firenze. In ogni caso, è stato un enorme onore”.
Le domande dei giornalisti
James Dormer, qual è l’idea inglese di Savonarola? Che idea avete, invece, di Lorenzo?
Dormer: “Direi che di Savonarola abbiamo sicuramente un’opinione basata non tanto sulla cultura, quanto unicamente sull’immagine dei libri bruciati. Di una religione motivata da spinte politiche. Invece, ho capito che c’è molto, molto di più.
Su Lorenzo, sapevo che era un banchiere, ma poi ci siamo tufati ed abbiamo scoperto cosa erano I Medici davvero”.
Christian Duguay, ci sono state difficoltà nel ricreare il mondo del Riascimento? Sharman, cosa conosceva di Lorenzo il Magnifico?
Christian Duguay: “Una vera sfida. Per fortuna, adesso siamo ad un punto in cui la tecnologia lavora per noi. Ma ho fatto anche scelte precise. Quando sono andato a Firenze, una delle cose che mi è venuta in mente è stata di usare la loggia come elemento centrale. Non era solo per costruire un immagine autentica, ma era perfetta per essere al servizio della storia in tutte le sfaccettature. Certo, la computer grafica ci ha aiutato molto, con tecnologie che solo 5 anni fa nemmeno esistevano”.
Sharman: “Anch’io di Lorenzo sapevo poco più del fatto che fosse un banchiere. Man mano che scoprivo chi fosse, mi affascinava soprattutto il suo collegamento con il mondo dell’arte. Nessuno dei grandi artisti avrebbero potuto esistere senza questa persona. Non capiamo che queste cose hano bisogno di sostegno, di qualcuno che sia mecenate dell’arte. Ho conosciuto una delle culture più belle del mondo occidentale”.
Il sesso e la violenza rappresentati ne I Medici
Le serie in costume ci hanno abituati a giocare con gli estremi – la violenza, il sesso… – vi siete lasciati andare anche voi?
Eleonora Andreatta: “Se il tema è l’ostentazione della violenza o della sessualità come elementi attrattivi, noi sicuramente non li abbiamo cercati. Volevamo raccontare il Rinascimento attraverso questa famiglia”.
Christian Duguay: “Troppo spesso trovo nelle serie che tutto abbia lo stesso formato con l’alternanza programmata di sesso e violenza. La storia si presta ad alcuni pezzi di un certo tipo, ma al centro c’è sempre il percorso emotivo, mai con l’intento di imrpessionare. Mi tengo sempre lontano dagli schemi utilizzati spesso in questo senso, che provano a cercare il forte impatto”.
Ci sarà una prossima stagione de I Medici?
Andreatta: “I Medici finisce con Nel nome della famiglia. Insieme a Lux Vide stiamo lavorando ad un’altra grossa produzione internazionale, su Leonardo“.
La conferenza stampa finisce qui.