Indice dei contenuti
- 1 L’amica geniale – Storia del nuovo cognome, diretta conferenza stampa, cast, trama e regia
- 2 Le parole di Eleonora Andreatta di Rai Fiction e del Direttore di Rai 1 Stefano Coletta
- 3 I produttori Lorenzo Mieli e Domenico Procacci
- 4 Le dichiarazioni del regista Saverio Costanzo
- 5 La regista Alice Rohrwacher
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- 7 L’amica geniale – Storia del nuovo cognome – Parlano Lila e Lenù, Gaia Girace e Margherita Mazzucco
L’amica geniale. Questa mattina, nella sede Rai di Viale Mazzini, si terrà la conferenza stampa di presentazione de L’amica geniale – Storia del nuovo cognome. È la seconda stagione della serie tv diretta da Saverio Costanzo ed Alice Rohrwacher, tratta dalla celebre quadrilogia di Elena Ferrante pubblicata da Edizioni E/O. Andrà in onda su Rai 1 e RaiPlay dal 10 febbraio in 4 prime serate (8 episodi).
L’amica geniale – Storia del nuovo cognome, diretta conferenza stampa, cast, trama e regia
Alla conferenza stampa che vi racconteremo in diretta partecipa l’intero cast con i registi Saverio Costanzo ed Alice Rohrwacher. La Rohrwacher ha fatto il suo ingresso nella produzione in questa seconda stagione, dirigendo il quarto e il quinto episodio, due dei più appassionanti.
Ci saranno anche i responsabili di RaiFiction, Wildside, The Apartment e Fandango, che hanno prodotto la serie in collaborazione con HBO.
L’amica geniale – Storia del nuovo cognome proverà a ripetere il successo internazionale della prima stagione, con nuovi episodi più incalzanti e densi di novità. Le vite di Lila (Gaia Girace) ed Elena (Margherita Mazzucco), ormai sedicenni, si fanno particolarmente tormentate. Dopo il matrimonio burrascoso con Stefano Carracci (Giovanni Amura), Lila vive in rotta di collisione con il marito, tra violenze ed insoddisfazione. Anche Elena, dal canto suo, entra in crisi. Lo studio non la soddisfa e la scelta di dedicarsi all’istruzione non sembra più quella che fa per lei. Mentre l’amore di Nino Sarratore (Francesco Serpico) appare sempre più irraggiungibile.
L’orizzonte delle due amiche, tuttavia, supera per la prima volta i confini del Rione. Il loro rapporto si fa problematico e si evolve in continuazione, spinto da un susseguirsi di rotture e cambiamenti profondi.
Le parole di Eleonora Andreatta di Rai Fiction e del Direttore di Rai 1 Stefano Coletta
Le prime parole sono quelle di Eleonora Andreatta, Direttrice di Rai Fiction: “L’amica geniale per acclamazione ha rappresentato una svolta per le fiction della Rai e per la fiction italiana, in generale. La prima stagione ha avuto in media 7milioni di telespettatori, prevalentemente giovani. È una seria con un linguaggio sofisticato per una storia ricca e complessa da raccontare sulla rete generalista. Dunque, una sfida vinta. Ed anche frutto maturo del percorso di internazionalizzazione intrapreso dalla Rai. Il connubio con un gigante con HBO testimonia proprio la raggiunta capacità di competere a livello internazionale.
L’amica geniale – Storia del nuovo cognome è un lavoro di Rai Fiction fatto con grande cura. Una produzione complessa, per presentare un mondo più ricco e articolato rispetto alla prima stagione. Perché la seconda da una parte prosegue, dall’altro rilancia il racconto. Esplora nuovi temi e passioni: l’amore, la sessualità, ma anche la durezza dei rapporti famigliari. Una stagione che apre pure ad una contesa di classe dal sapore politico”.
Seguono le parole del neo-Direttore di Rai 1, Stefano Coletta, alla prima uscita pubblica: “Ho cambiato classe e mi sento un po’ una sposa bagnata. Perché quale migliore battesimo di questo, per me che sto iniziando nel nuovo incarico? Non sono voluto mancare perché assegno a quello che accade nella vita professionale di tutti anche un significato umano e in questa occasione torno in famiglia con grandi professionisti.
Sono stato un lettore vorace di Elena Ferrante e quando ho visto la prima serie ho pensato che questa è la Rai che mi piace e se mi il mio passaggio a Rai 1 avrà un senso sarà quello di portare nel racconto popolare la maggiore qualità possibile. La storia del nuovo cognome è stato il romanzo a colpirmi maggiormente e sarò molto curioso di vedere la serie”.
I produttori Lorenzo Mieli e Domenico Procacci
Lorenzo Mieli di The Apartment: “Credo che con Domenico Procacci e Rai Fiction sono riuscito a fare una cosa in cui fino ad oggi non ero riuscito. Un grandissimo kolossal televisivo – per impegno economico e produttivo – e un grande racconto popolare, con un regista-autore come Saverio Costanzo. Ha fatto una grande opera di cinema. Con Alice Rohrwacher che si inserita trovando una grande libertà. Lei e Saverio Costanzo sono riusciti a fare insieme un lavoro che è il risultato più grande della mia carriera”.
Conclude, annunciando che L’amica geniale sarà distribuito anche in circa 300 sale cinematografice da Nexo, nei giorni 27, 28 e 29 gennaio.
Domenico Procacci, di Fandango: “Abbiamo provato grande soddisfazione per i risultati della prima stagione. Per chi fa il produttore dovrebbero essere quasi l’unica cosa, ma per me non è così. L’amica geniale è un po’ la chiusura del cerchio, perché quando lavori sulla qualità non sei sempre sicuro di raggiungere un pubblico molto ampio. Invece con L’amica geniale abbiamo raggiunto un grande pubblico con una qualità molto alta”.
Le dichiarazioni del regista Saverio Costanzo
Saverio Costanzo: “L’amica geniale è un insieme di cose ed è difficile riuscire sviluppare un aspetto particolare più di un altro. In questo caso ci troviamo negli anni ’60, un cambiamento rispetto ai ’50 della prima serie. Un cambiamento che influisce sul modo di vivere, pensare e parlare di tuti i personaggi. Piano piano l’orizzonte si apre e la drammaturgia di Elena Ferrante si accende e gli scambi diventano più importanti. Di conseguenza, il cinema evolve con la storia italiana. Se la prima stagione si ispirava ad un racconto neorealista, più didascalico, questa seconda si concede un’evoluzione cinematografica. E in questo lavoro la presenza di Alice Rohrwacher è stata un regalo per noi.
Ischia (ad Ischia sono ambientati di due episodi diretti dalla Rohrwacher, ndr) rappresenterà una frattura, le carte si mischieranno e la messinscena prenderà altre forme. Per poi avere un ulteriore cambiamento tra rabbia e fantasmi, compresa quella politica. Nell’ultimo episodio, invece, torniamo apaprentemente ad una forma originaria, in parallelo con il ritorno fisico nel luogo di partenza. In realtà, sarà molto diverso.
In ogni caso, secondo me tutte le evoluzioni esistono già tra le pagine del romanzo L’amica geniale“.
La regista Alice Rohrwacher
Parla la regista Alice Rohrwacher: “L’intuizione di Saverio Costanzo è stata di vedere nei due episodi che dirigo (il quarto e il quinto, ndr) un romanzo a sé. Una rottura importante nella vita di Lila e Lenù cui corrisponde la rottura rappresentata dal far entrare un altro regista. E questa rottura ha fatto sì che questi due episodi siano in continuità con il resto ma segnando, allo stesso tempo, un cambiamento.
I modelli spesso non sono coscienti, però posso dire che tutto è venuto dal libro e dalla ricchezza del lavoro impostato da Saverio Costanzo. Ho avuto una grande libertà ma il punto fermo è stato quello di rimanere al servizio della storia”.
L’amica geniale – Storia del nuovo cognome – Parlano Lila e Lenù, Gaia Girace e Margherita Mazzucco
Gaia Girace, che interpreta Lila: “Sul set siamo cresciute e maturate, grazie agli insegnamenti di tutti. Noi comunque abbiamo lavorato mantenendo la nostra personalità. Forse qualcosa di Lila è rimasto in me, ma credo di essere rimasta sostanzialemnte me stessa”. A chi le chiede un parere personale su Lila, risponde che non è giusto giudicare il proprio personaggio.
Parla anche Margherita Mazzucco, che dà il volto a Lenù: “Anch’io sono rimasta sostanzialmente la stessa. Ho acquisito una consapevolezza che prima non avevo. Sono diventata più istintiva ed onesta con me stessa e questo anche grazie al lavoro che ha fatto su di me Saverio Costanzo“. Racconta che il regista le ha suggerito anche un corso di mimo, per darle modo di crescere sul set.
L’amica geniale – Storia del nuovo cognome – Gli sceneggiatori Francesco Piccolo e Laura Paolucci
Lo scrittore e sceneggiatore Francesco Piccolo: “Questo cammino di cambiamento che fanno i personaggi – non solo Lila e Lenù, tutti – apre l’orizzonte dei ragazzi. Un cammino che è una sorta di lento sciudersi delle vite umane, così come raccontato nei grandi romanzi dell’Ottocento. Come in un romanzo di formazione. E questo per noi è stata una prova di racconto molto affascinante: nel cinema si tende a sintetizzare, ma nella serie tv c’è la fascinazione del tempo lento del racconto e seguire i personaggi negli anni è una cosa molto seducente anche per chi scrive”.
La sceneggiatrice Laura Paolucci: “La prima serie è stata seguita da molte ragazze giovani e lo ritengo molto importante per ciò che L’amica geniale trasmette, in un periodo in cui si parla molto del ruolo della donna. Sono molto orgogliosa di aver potuto lavorare a questa storia perché penso che si sia cambiato il punto di vista su cosa sia ‘geniale’. Un aggettivo spesso usato per gli uomini che qui viene legato a due ragazze. E spero passi anche l’idea che Elena per emanciparsi studia”.
Le domande dei giornalisti
Ci sarà la terza serie de L’amica geniale? Quanto è costata la seconda serie?
Saverio Costanzo: “È presto per parlare della terza stagione, ma siamo sicuri che si farà. La seconda è costata circa 40 milioni di euro”.
Margherita Mazzucco e Gaia Girace, come è cambiato il vostro rapporto con gli altri dopo essere diventate protagoniste della serie? Avete ricevuto anche altre proposte?
Gaia Girace: “La mia vita è cambiata, è cambiato il rapporto che gli altri hanno con me, tra ammirazione e invidia. Ho ricevuto tante proposte, ma siamo sotto esclusiva e non possimao accettare nulla”.
Margherita Mazzucco: “Dal punto di vista personale, con me stessa, la mia vita è cambiata. Però, nel rapporto con gli altri sono sempre la stessa”.
La serie iniza come il romanzo, con scene anche esplicite. Avreste aggiunto il bollino rosso? Un budget più preciso?
Eleonora Andreatta: “Sono contenta che sia stata riconosciuta la non gratuità di certe scene. Credo che il vero scandalo sia la violenza che ancora esiste all’interno delle famiglie. E credo che Saverio Costanzo abbia raccontato una triste verità con schiettezza e insieme un grande pudore e rispetto “.
Un dietro le quinte? Un incidente sul set? Ci sono stati momenti difficili, anche durante il girato?
Saverio Costanzo: “In sette, otto mesi di lavorazione ci sono stati diversi momenti vivaci, per così dire, ma non è che sia successo nulla di così sorprendente. Tutto è stato molto divertente, ma è ovvio che ci sono stati momenti altalenanti. In un’esperienza così lunga e faticosa è normale”.
Gaia Girace: “Quando recito io sono Lila, entro totalmente nel personaggio e quello che sente lei sento io. Durante le scene di violenza ho provato un grande peso emotivo. Sono situazioni orribili ed è stato difficile girare”.
Alice Rohrwacher parla del cambio all regia
Alice Rohrwacher, di solito nei passaggi dei testimone in serie di successo ci sono non pochi rischi. Vi siete accordati per dare continuità al lavoro di Costanzo?
Alice Rohrwacher: “Credo che lo stile de L’amica geniale nasca dal romanzo e che quindi cambi con la storia. Non c’è stata una ricerca estetica, di stile, ma la volontà di rispetare la storia. Chiaramente su ogni cosa mi sono confrontata con Saverio, per creare una continuaità, ma abbiamo voluto lasciare uno spazio di libertà calibrato sul cambiamento di Elena e Lila. Però, non abbiamo cercato lo stravolgimento”.
Come questa storia di feminilità si concilia con altri contenuti della stessa rete. Quante amiche geniali ci vogliono?
Eleonora Andreatta: “Io penso che il lavoro che sta facendo la Rai sul racconto di genere sia un lavoro sistematico. È chiaro che L’amica ganiale è il frutto più maturo, ma rappresenta la scelta fatta da anni di mettere al centro il punto di vista feminile e la sua emancipazione. Obiettivamente, con Rai Fiction, a questo modello abbiamo dedicato un’attenzone sistematica”.
La conferenza stampa de L’amica geniale – Storia del nuovo cognome finisce qui.