Ultima puntata questa sera, mercoledì 11 marzo, della serie Il cacciatore 2. L’appuntamento è in prime time su Rai 2. Gli episodi conclusivi in onda hanno per titolo: L’anno del dragone e Un tesoro. Ecco la trama di ognuno, dopo quanto è accaduto sette giorni fa.
Il Cacciatore 2 puntata 11 marzo – L’anno del dragone trama
La trama del primo episodio si basa su Giovanni Brusca che ha deciso di pentirsi nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci. Poco dopo averlo catturato, i
due PM sono costretti ad offrire all’assassino di Giuseppe Di Matteo e del giudice Falcone degli sconti di pena.
Questo in cambio delle informazioni di cui è in possesso. Quello che non possono immaginare è che Giovanni Brusca sta giocando la sua partita un passo avanti a loro: dopo aver fornito delle verità attendibili, ma
ininfluenti, ha cominciato a raccontare ai giudici una serie di bugie e incongruenze per a mettere in crisi i risultati maturati in anni di indagini. Ciò che è peggio è che tali incongruenze sono supportate da tutte le false prove che Brusca ha disseminato mentre era ancora in libertà e c’è il rischio che tutti i tribunali d’Italia comincino a credere alle falsità di questo testimone d’eccellenza.
Come sempre nei momenti di crisi, Saverio si aggrappa a Giada, senza accorgersi dei primi segni di cedimento di lei. Grazie al confronto con Giada, Saverio comprende che per scardinare il sistema probatorio di Brusca, bisogna percorrere la via degli affetti e tentare perciò di arrivare al cuore e alla coscienza di Enzo. Nel frattempo, i rimanenti boss di Cosa Nostra hanno cominciato a ri organizzarsi: Vito Vitale, ancora fedele a Giovanni Brusca, giura vendetta ai magistrati e tocca a
Pietro Aglieri provare ad arginare la sua sete di sangue, in favore di una strategia più sottile ed efficace.
Secondo episodio Il Tesoro – trama
Anche il secondo episodio de Il cacciatore 2, si apre con Giovanni Brusca, messo alle strette e abbandonato anche da suo fratello Enzo. Il mafioso, allora, decide di pentirsi.
Questa volta per davvero. E la prima informazione che dà ai magistrati vale oro: il soprannome del vivandiere di Bernardo Provenzano, una pista per arrivare al vertice di Cosa Nostra.
Unita alle informazioni raccolte negli anni da Francesca, questa novità infonde in Barone e Mazza una speranza che credevano di aver perduto. Le conseguenze però non sono semplici come appaiono. Presi dalla foga di mettere le mani sul boss, Carlo Saverio e Francesca incorrono in un’operazione messa in atto dai Carabinieri del R.O.S. che non sembrano disposti a tollerare l’ingerenza.
Nel percorrere la via della giustizia, Saverio si è messo contro dei nemici potenti e pericolosi. Vito Vitale ha giurato di ucciderlo e solo un miracolo inaspettato consente a Saverio di venire a conoscenza della minaccia. Giada è colta dai dubbi. E’ davvero in grado di vivere una vita accanto a Saverio e alla sua
perenne ossessione, sapendo che la sua vita e quella della loro figlia Carlotta saranno sempre in pericolo?
Persino Elia si rende conto dell’insostenibilità della situazione e fa a Saverio Barone una proposta.