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Al via mercoledì 2 marzo alle ore 12.00 la diretta della conferenza stampa della serie tv targata Rai 1 Noi, con protagonisti Lino Guanciale che interpreterà il ruolo di Pietro, e Aurora Ruffino che sarà invece Rebecca. Noi è ispirata alla serie tv americana This is us, e racconta la storia della famiglia Peirò, a partire dagli anni 80. La regia è di Luca Ribuoli.
Noi, conferenza stampa diretta: gli interventi
Durante il corso della conferenza stampa della serie tv Noi, interverranno il direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, il fondatore e Ceo di Cattleya Riccardo Tozzi, il regista Luca Ribuoli e lo sceneggiatore Sandro Petraglia. Ci saranno, oltre ai protagonisti Lino Guanciale e Aurora Ruffino, anche Dario Aita, Claudia Marsicano e Livio Kone. Modera l’incontro Valerio Iafrate – Ufficio Stampa Rai.
La serie tv Noi, racconta la storia di Pietro (Lino Guanciale) e Rebecca (Aurora Ruffino), una giovane coppia degli anni 80, alle prese con varie vicissitudini incontrate nel corso degli anni. Affronteranno insieme la sfida di crescere i tre figli Claudio, Caterina e Daniele. La serie tv si snoderà in 6 puntate, in prima visione su Rai 1, a partire da domenica 6 marzo alle ore 21. 25.
Inizia la conferenza stampa. Prende la parola il fondatore e Ceo di Cattleya Riccardo Tozzi: “Il tema del family drama si fa poco in Italia, è difficile farlo in modo che morda sulla realtà e la rappresenti. Siamo partiti pensando di lavorare sul format di This is us. Abbiamo trovato nella Rai una compagna di avventura. Penso che l’italianizzazione sia stata fatta in modo molto profondo. Mi commuovo più vedendo Noi perché è più vicino nei fatti e nei personaggi. E’ una serie italiana per merito della scrittura, della regia e degli attori. Speriamo che incontri il pubblico, un bell’abbraccio caldo e affettuoso come la serie”.
Sandro Petraglia – sceneggiatore: “Se si parte da zero bisogna inventare tutto. Qui si parte avvantaggiati perché c’è un quadro chiaro. Iniziamo sempre un racconto che segue scene principali e questo è il sogno di uno sceneggiatore. Spesso sono scene drammatiche, ma altre volte scene di ironia. Sono scene di cambiamento perché li cogliamo in anni diversi. E’ stata una cosa che ci ha molto appassionato. Avevamo problemi di abbondanza. Avevamo acquisito 18 puntate americane per farne 12 italiane. Abbiamo potuto tagliare alcuni dialoghi che diventavano retorici. La serie americana è una serie altissima. Sono veramente molto contento.”
Luca Ribuoli – regista: “E’ stato complesso per me affrontare il cast. E’ stato il primo step. Devo ringraziare loro perché anche girando ci siamo accorti che potevamo sempre fidarci del testo, e non avviene sempre. L’adattamento è una cosa difficilissima, ed è stata una salita pazzesca. La fiducia alla scrittura deriva dal fatto che secondo me hanno avuto l’approccio giusto. Non c’è mai stata la pretesa di fare qualcosa di diverso, di migliore. Noi dovevamo solo renderlo un racconto italiano. Il racconto non inizierebbe se i tre ragazzi non decidessero di cambiare le loro vite. Dal loro compleanno scatta questa necessità. Se tutti e tre non volessero affrontare questo passo, questa serie non ci sarebbe. E’ ciò che ci fa emozionare. Spero che quando la gente lo vedrà sarà emozionata come noi.”
Aurora Ruffino – attrice : “Prima ancora di fare i provini per questo ruolo ero una fan sfegatata della serie. Quando mi hanno preso non ci potevo credere. E’ stata una felicità immensa che si è trasformata in paura. Avevo paura di non essere adatta. Mi sono messa in dubbio. Tutto si è risolto quando si è smesso di pensare alla serie americana. Questa sarà la nostra versione e mi sono focalizzata sul lavoro. Spero con tutto il cuore che il pubblico possa apprezzare il nostro lavoro. Spero che riesca anche a separare la serie americana dalla nostra”.
Lino Guanciale – attore: “L’impressione, quando guardi quello che si è fatto, è di una grande onestà, dall’inizio. E’ partito tutto quanto dalla scrittura. Io stesso mi sono convinto ad entrare in questo progetto dopo una chiacchierata con Sandro. Questo è un grande classico. Esportiamo e importiamo da un paese all’altro contenuti universali da sempre. Il nostro paese è debitore alla cultura americana di molte cose, quindi ha senso. La scrittura mi ha convinto tanto, e il fatto di sapere che ci fosse Luca, di sapere che avrei incontrato Aurora, sono state uno stimolo. E tutto è stato fatto con grandissima sincerità”.
Va in onda una clip di presentazione della serie tv Noi.
Noi, conferenza stampa: le domande dei giornalisti
La prima domanda è per Lino Guanciale: “Qual è il tratto del tuo personaggio, e che cosa rappresenta il teatro visto che sei in scena con uno spettacolo?”.
Lino Guanciale risponde: “La cosa che mi ha conquistato di Pietro è la capacità di donarsi pienamente ad un progetto che gli cambierà la vita. Sconvolgerla. Dargli un senso. E’ bello vedere che per un progetto uno è pronto a tutto. Non è un rifugio il teatro, è casa. E’ un posto a cui non puoi fare a meno. La mia strada è partita dal palcoscenico quindi ho bisogno di tornare lì”.
Domanda per Ammirati e Tozzi: “Quali sono i prodotti con maggiore richiesta, e se si va verso la direzione degli adattamenti”.
Ammirati: “Rai fiction sperimenta tutte le possibilità della serialità, compresi gli adattamenti e gli originali. Guardiamo con attenzione verso gli altri paesi, e gli altri paesi guardano quello che facciamo noi. A noi fa piacere perché in questa fase possiamo sperimentare la qualità di prodotti come Noi, in una versione tutta nostra, e che secondo me troverà il consenso anche estero”.
Tozzi: “E’ un momento di grande salute della serialità italiana. Un dato che non viene mai citato è che il totale delle risorse estere che arrivano ha superato i 100 milioni all’anno, ed è in crescita continua. Il fenomeno degli adattamenti è un fenomeno normale. Gli americani fanno un sacco di adattamenti. So che ci sono serie italiane che avranno adattamenti internazionali. L’Italia è vista come uno dei punti di creatività più rilevanti. Mi sembra che Doc stia andando benissimo in Francia. Questa è una cosa importantissima. La fiction italiana è oggi un successo internazionale”.
Domanda per Lino Guanciale: “Cosa ti ha colpito di questa serie? C’è qualcosa di specifico che ti ha colpito di Jack Pearson?”
Lino Guanciale: “Quello che mi ha conquistato è il dispositivo drammaturgico della scrittura. Non smetti mai di poter raccontare i personaggi. A livello personale mi colpisce di Jack che è il padre che tutti vorrebbero avere e vorrebbero essere. I personaggi sono davvero imperfetti. Luca è molto bravo a tenere insieme i pezzi. La sfida è stata proprio questa, portare in scena personaggi imperfetti”.
Il feeling tra gli attori e le emozioni sul set
Durante il corso della conferenza stampa di Noi, un’altra domanda per Ruffino e Guanciale riguarda il feeling instaurato tra i due sul set della serie.
Aurora Ruffino: “Lino l’ho scoperto in questo lavoro. Ci eravamo conosciuti ma in modo superficiale. Nell’altro set non ci ci incrociavamo mai. E’ stato tutto molto naturale. E’ nata una complicità anche inaspettata. Essere così complici dal primo giorno è stata una fortuna. Lino è un uomo meraviglioso oltre che essere un grandissimo attore. E’ un uomo e attore generoso”.
Domanda per Guanciale: “Quanto è difficile interpretare un personaggio che riesce ad affrontare così tanti salti temporali?”
Lino Guanciale: “E’ facile lavorare con colleghi così, che diventano persone con cui costruisci un’intimità vera. E’ stato facile farsi aiutare, anche dai bambini. Passavi delle giornate in cui cambiavi i pannolini alle crisi adolescenziali. Il punto è che ti succedono le cose”.
Aurora Ruffino: “Interpretando Rebecca da mamma, mi è successa una cosa strana. Ho avuto una specie di rifiuto nei confronti della maternità. Tutto quello che si vive è talmente forte che fa quasi paura. A fine riprese dopo aver vissuto con i bambini, adolescenti e figli grandi, ho provato un amore nei confronti di questi figli adulti e l’amore ha prevalso sulla paura. Questo tema per me è stato incredibilmente forte”.
I figli della serie tv Noi: dichiarazioni
Domanda agli attori che interpretano il ruolo dei figli nella serie Noi: “Come avete creato la chimica tra fratelli?”
Claudia Marsicano: “Per me è stato molto naturale. E’ stato surreale perché è la mia prima esperienza. C’è stato subito un gran bene, ci siamo trovati in sintonia.
Dario Aita: “Nelle esperienze mie di set, non mi sono stupido di trovare colleghi con la quale sono riuscito a trovare un’affinità profondissima. Sono persone e colleghi eccezionali. Siamo tutti più o meno coetanei. Claudia si è presa cura di me e questa cosa mi emoziona ancora e devo ringraziarla.
Livio Kone: “Prima di iniziare le riprese ero molto agitato, perché è il mio primo ruolo da protagonista. Conoscere Aurora Claudia e Angela mi ha aiutato molto. Sul set sono andato con un altro approccio. Sapevo che avevo accanto persone fantastiche. Mi sentivo molto coccolato da loro”.
“La scelta per questo cast non è stata facile. Abbiamo scelto i migliori” afferma il regista Luca Ribuoli, durante il corso della conferenza stampa di Noi.
Altre domande e curiosità
Domanda per Guanciale e Ruffino: “Che cosa avete preso dai personaggi originali e in che modo li avete mixati con gli altri protagonisti?”
Aurora Ruffino: “Per me è stato un viaggio pazzesco. Ho vissuto Rebecca a 20 a 30 a 40 e a 60 anni. Un’occasione unica e irripetibile per un attore. Avere la possibilità di vivermi Rebecca per quasi 40 anni è stato un lavoro immenso. Io ho pensato di interpretare quattro donne diverse. Ho fatto questo tipo di lavoro. Per ogni fase Rebecca ha le sue esigenze e trasformazioni. In ogni fase Rebecca mi ha lasciato qualcosa di diverso”.
Lino Guanciale: “Una cosa importante di questo racconto è che sfugge dall’equazione che se c’è l’amore c’è la felicità. Pietro e Rebecca fondano il rapporto sull’ascolto, il rispetto, l’inclusione. E’ quello che rende molto moderni questi personaggi. Ci arrivano per un istinto che si chiama amore”.
Altra domanda per Lino Guanciale e Aurora Ruffino: “Cos’è per loro la famiglia e cosa rappresenta nella loro vita?”
Aurora Ruffino: “La famiglia per me è la capacità di restare uniti nonostante tutto. La capacità di non perdersi, la forza di riuscire ad accettare e cogliere tutte le situazioni, soprattutto i momenti difficili. La famiglia è quella cosa che anche se hai la voglia di scappare, non puoi fuggire. Anche se vai dall’altra parte del mondo è quel pugno allo stomaco che ti rimane dentro”.
Lino Guanciale: “La famiglia è una cosa di cui non ti liberi mai, nel bene e nel male. Poi sta a te decidere cosa fare del bene o del male che ti ha dato. Sta a noi decidere che destino ci diamo in base a quello che ci è stato dato. Mio padre è molto simile a Pietro. E’ stato capace di ascoltare”.
“E’ una serie appassionante, molto coinvolgente. E’ stato un viaggio di una famiglia, la famiglia della Rai, di Cattleya. Era necessario essere famiglia” afferma infine il regista Luca Ribuoli, che ha inoltre ringraziato tutte le persone che hanno collaborato per la realizzazione di Noi, tra cui Nada che ha scritto e interpretato il brano “Mille Stelle” con Andrea Farri.