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Mercoledì 27 settembre, alle 14:30, si è svolta la conferenza stampa di Eppure cadiamo felici. La serie, prodotta da Publispei e Rai Fiction, esordisce il 6 ottobre ed è visibile in esclusiva su Rai Play. All’incontro c’è Leonardo Ferrara, Capostruttura Rai Fiction. Con lui c’è Veridiana Bixio di Publispei e il regista Matteo Oleotto. Coinvolto, poi, Enrico Galiano, autore del romanzo Eppure cadiamo felici, dal quale è ispirata la serie. Infine, parlano gli attori, tra cui Giorgia Wurth, Gaja Masciale e Costantino Seghi.
Eppure cadiamo felici conferenza stampa, le prime dichiarazioni
Inizia la conferenza stampa di Eppure cadiamo felici. Parla Leonardo Ferrara: “La produttrice mi ha segnalato il romanzo di Galiano e da lì abbiamo iniziato a lavorare. Vogliamo parlare ai giovani, ma non solo. Raccontiamo un mondo fatto di mistero, anche grazie a un’ottima collaborazione con lo scrittore“. Prosegue proprio Galiano: “Ho scritto il romanzo in un momento della mia vita poco felice. Mi aveva appena lasciato la mia ragazza e così ho pensato di raccontare la storia di un amore tra una ragazza e un fantasma“.
Prosegue la produttrice Veridiana Bixio: “Enrico ha la capacità di creare personaggi che trasferiscono a chi legge un’emozione vera. Ti immedesimi nei vari protagonisti e riuscire a fare questo anche nell’adattamento televisivo è stato l’aspetto più complicato“. Procede Elena Capparelli, Direttrice Rai Play: “La nostra piattaforma è matura, è un punto di riferimento per i giovani. Abbiamo raggiunto tanti milioni di telespettatori, che cercano i nostri contenuti. Uno dei nostri desideri è raccontare la generazioni dei giovani. Questa è una fase in cui l’unica chiave per stare al mondo sembra essere quella dell’essere performante, ma noi tentiamo di raccontare altre chiave di lettura”.
La conferenza stampa di Eppure cadiamo felici va avanti con Matteo Oleotto. Il regista afferma: “Sono molto felice. Sarà la gentilezza a salvare il mondo, e il nostro è stato un cast gentile. Spero che questo arrivi al pubblico a casa e che sia apprezzato soprattutto dai giovani. Ci siamo concentrati sugli aspetti emotivi“.
Gli attori
La conferenza stampa di Eppure cadiamo felici entra nel vivo con le parole degli attori. Inizia Gaja Masciale: “Ha 17 anni e deve fare da mamma alla madre. Inizialmente è molto chiusa, ma piano piano si apre e inizia a vivere da adolescente”. Giorgia Wurth: “Io sono Sabrina, la mamma della protagonista. Il mio personaggio ha le giunture un po’ rotte e cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita. In apparenza è una donna poco materna ed egoista, ma in realtà è buona. Prova a fare del suo meglio ed è sempre alla ricerca di un equilibrio. A Gorizia mi sono sentita a casa“.
Costantino Seghi: “Do il volto a Lo, un ragazzo misterioso che nasconde un segreto che è la base fondante della trama della serie“. Matteo Branciamore: “Sono il professor Bove, la Rai e Publispei mi hanno scelto per sfinimento. Sono un insegnante distrutto dalla vita: viene da un matrimonio finito e da un tradimento di un amico. Ha un problema con l’alcool e fuma tanto, anche a scuola”. Paola Sambo: “Sono Claudia, ex rockstar e nonna del personaggio principale. Quando il marito è morto ha smesso di fare musica e si è chiusa in solitudine. Ha rotto i rapporti con la figlia venti anni prima. Quando sa che è tornata in città con la nipote mai conosciuta si sente minacciata“.
Eppure cadiamo felici conferenza stampa, le domande
Nella conferenza stampa di Eppure cadiamo felici ci sono le domande dei giornalisti. La prima è per il regista, che parla della difficoltà nel girare puntate brevi, di soli 25 minuti: “Penso che le difficoltà maggiori siano nella scrittura, che dev’essere più tecnica e densa. La regia non è cambiata, almeno dal mio punto di vista. La nostra è una generazione traballante e penso che le piattaforme streaming siano un vantaggio, in quanto permettono di fruire di contenuti con flessibilità“. Sui cambiamenti dal romanzo alla televisione aggiunge: “Sono stati voluti tutti i cambiamenti, soprattutto per un’esigenza del mezzo. Nel tomo, ad esempio, la nonna è paralizzata e non parla“. Termina qui l’incontro.