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Disney+, il 27 dicembre, rilascia alla visione la docuserie Raffa. La produzione è un omaggio alla vita e alla carriera di Raffaella Carrà.
Raffa, regista e dove è girata
Raffa è una produzione originale della Fremantle. Il regista della serie è Daniele Luchetti. Quest’ultimo, in carriera, ha diretto pellicole importanti come Momenti di trascurabile felicità, Io sono tempesta e L’Amica geniale. Gli sceneggiatori, invece, sono Carlo Altinier, Salvatore Coppolino, Salvo Guercio, Cristiana Farina e Barbara Boncompagni.
La docuserie Raffa è composta da tre episodi. Essi hanno una durata di circa un’ora ciascuno e sono visibili su Disney+ dal 27 dicembre. La produzione, dal 6 al 12 luglio scorso, è uscita al cinema, dove ha ottenuto un discreto successo al botteghino.
Raffa, la trama
Nel corso di Raffa, l’emittente di intrattenimento streaming intende rendere omaggio a Raffaella Carrà. Cantante, conduttrice, ballerina e attrice, la Carrà è una delle icone dello spettacolo italiano, conosciuta in tutto il mondo.
Nata nel giugno del 1943, Raffaella Carrà è sin da bambina immersa nel mondo dell’arte. A soli otto anni frequenta l’Accademia nazionale di danza e, in seguito, si reca al Centro sperimentale di cinematografia.
È proprio al cinema che Raffaella Carrà esordisce nel mondo dello spettacolo. La sua prima pellicola è Tormento del passato, alla quale presenzia all’età di 8 anni. Nel tempo, affina le capacità recitative e lavora con grandi registi come Stenio e Mario Monnicelli.
Spoiler finale
Durante Raffa, però, ci si concentra soprattutto sul successo televisivo. Carrà esordisce sul piccolo schermo negli anni ‘60. In pochi anni conduce grandi varietà come Canzonissima, Milleluci, Fantastico, Pronto Raffaella? e Carramba! Che sorpresa. In questi anni esegue sigle entrate nella storia della musica italiana, tra cui Ballo Ballo, Tanti Auguri, Pedro, Tuca Tuca e Forte Forte Forte. Tali hite le danno la possibilità di diventare molto famosa anche all’estero, soprattutto in Sud America e in Spagna, dove vince vari dischi d’oro e di platino.
Infine, Raffa racconta anche l’impegno per il sociale che da sempre ha contraddistinto Raffaella Carrà. Grande sostenitrice dell’emancipazione femminile, a Canzonissima del ‘71 mostra per la prima volta nella tv italiana l’ombelico. Gesto, questo, che all’epoca ha destato grandi polemiche e che le è costato anche una censura. Inoltre, in ogni sua uscita pubblica ha espressamente sostenuto i diritti delle coppie omosessuali, al punto da ricevere nel 2017 in Spagna un riconoscimento come Icona Gay spagnola.