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Il 2025 di Sky inizia subito con uno dei titoli più attesi. Il prossimo 10 gennaio, infatti, prende il via, su Sky Atlantic, la serie tv M Il figlio del secolo. La produzione Sky Original è diretta da Joe Wrigh.
M Il figlio del secolo, le parole del regista
Appartenente al genere drammatico, la produzione seriale, firmata da The Apartment Pictures, racconta l’ascesa al potere di Benito Mussolini. Tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati, la sceneggiatura è scritta dallo stesso Scurati, oltre che da Stefano Bises e Davide Serino. La regia, come detto, è di Joe Wright, che presentando l’opera afferma: “Essere inglese mi ha permesso di avere una distanza emotiva dal racconto. La sfida più grande è stata trovare il tono giusto. Era importante prendere sul serio Mussolini, intrattenendo il pubblico. Mano a mano che la stagione va avanti il tono diventa più cupo e serio. Marinelli seduce il pubblico, proprio come aveva fatto Mussolini ai suoi tempi“.
Wright continua: “Sono consapevole dei rischi nell’inserire il filo di empatia all’inizio della produzione, ma era necessario per poi togliere la terra da sotto i piedi dello spettatore, facendoli quasi sentire in colpa per aver provato empatia con un personaggio simile. La bestia è presente in ognuno di noi, il nostro obiettivo è far riflettere le persone. Mussolini diventa una metafora del male presente in noi e ci invita ad analizzarci, per non cadere nell’errore di cedere al male“.
La prima stagione è composta da otto appuntamenti. Ognuno di essi ha una durata di circa 50 minuti. Sky ne propone due alla settimana, nel prime time del venerdì.
M Il figlio del secolo, la trama
Come detto, M Il figlio del secolo ricostruisce gli anni che hanno portato al potere Mussolini. La narrazione prende il via nel 1919, con la fondazione dei Fasci italiani di combattimento, e termina con il celebre discorso in parlamento del 3 gennaio del 1925, considerato l’inizio del ventennio fascista.
Lo sceneggiatore Stefano Bises, in merito alla scelta di concentrarsi su tale arco narrativo, sottolinea: “Questo primo Mussolini è un arci-italiano opportunista e vile, oltre che bugiardo e meschino. Via via che la serie diventa più cupa, Mussolini mette i propri vizi al servizio di un potere feroce, portando gli spettatori a sentirsi male per aver avuto dei sentimenti di compassione per quello che sembrava essere un perdente“.
Benito Mussolini, in M Il figlio del secolo, è interpretato da Luca Marinelli. L’attore, nella conferenza stampa di presentazione, non ha nascosto le difficoltà legate al progetto: “Il piano emotivo mi spaventava molto. Sono un antifascista, il fatto di dover sospendere il giudizio tutti i giorni, per ore, per me è stato devastante. Il libro di Scurati mi ha messo di fronte alla mia ignoranza, sono curioso di vedere la reazione del pubblico“.
I timori di Antonio Scurati
Antonio Scurati, presentando M Il figlio del secolo, non ha nascosto di aver avuto, per diverso tempo, dei dubbi sulla serie: “Ho dubitato di alcuni aspetti fondamentali. Gli sceneggiatori hanno scelto di dare, all’inizio, un tono quasi da commedia. Inoltre, hanno messo in evidenza l’aspetto seduttivo di Mussolini. Tratti dai quali ho cercato di stare molto lontano nel romanzo, perché non volevo che lo spettatore venisse affascinato o provasse empatia per Mussolini. Il timore è stato più forte dell’entusiasmo, ma alla fine devo riconoscere che avevano ragione loro“.
Scurati poi continua: “Sono riusciti a costruire un equilibrio fondamentale fra commedia e tragicità. Il titolo è un’espressione dell’eccellenza artistica italiana e mi auguro possa andare il più lontano possibile, in tutto il mondo“. Rispondendo ad una giornalista che parla dell’ipotesi di vedere M Il figlio del secolo sulla TV pubblica, lo scrittore è tagliente: “Perché, noi in Italia abbiamo un servizio pubblico?”.
M Il figlio del secolo, le parole del cast
Oltre a Luca Marinelli, in M Il figlio del secolo presenziano vari altri attori. In primis Francesco Russo, che interpreta Cesare Rossi e che dichiara: “Il mio personaggio ha una sorte di Sindrome di Stoccolma per Mussolini, che è la persona che lui non è riuscito ad essere. Si lascia sedurre e sta nell’ombra“. Margherita, nota per essere l’amante di Mussolini, ha il volto di Barbara Chichiarelli: “Il mio personaggio ha un dolore enorme per non essere riuscita ad arginare, in qualche modo, l’uomo, dal quale si è dissociato“.
Infine, partecipa alla serie anche Benedetta Cimatti, ovvero Rachele Mussolini: “Per fare Rachele ho studiato la sceneggiatura, ma anche per me la difficoltà più grande è stata liberarmi dal pregiudizio iniziale. Sono passata dalla rabbia ad una sorta di pena. Ho provato ad umanizzarla, cercando le sue fragilità senza dare giudizi“.