Apre la conferenza la direttrice di Rai Fiction, Tinni Andreatta: “C’è un elemento particolarmente importante nella storia, cioè che contiene un archetipo universale: quello di Ulisse”. Il protagonista infatti, torna a casa: dopo anni di coma, deve riconquistare il suo posto.”Scopre che Penelope non gli è stata fedele, e che telemaco ha preso il suo posto”: questo Ulisse quindi, dovrà lottare per gli affetti e per accreditarsi nel ruolo di padre.
Al family si mescola un aspetto drammatico: “Questa storia –prosegue la Andreatta- parla di una seconda opportunità. Rai Fiction sta facendo di tutto per proporre personaggi che siano il più possibile sfaccettati”. Infine, altro punto forte, il paesaggio.
Luca Barbareschi, produttore della serie: “La vita è una continua seconda opportunità. Con questa storia raccontiamo un uomo che ha fatto degli errori, e pian piano si riappropria del ruolo del padre: ormai tutti vogliono fare gli amici dei figli, perciò raccontare un ruolo paterno ha una funzione importante”. La fiction infatti, spiega, “ha una funzione elaborativa, come accadeva nella letteratura ottocentesca”.
Non solo: notizia dell’ultimo minuto, la serie è stata comprata dalla società americana di The Good Doctor che, per la prima volta, acquista un prodotto italiano.
La parola passa al regista Riccardo Donna: “Ho avuto a disposizione un cast eccezionale, questo mestiere mi permette ogni volta di cambiare registro”.
Tocca al protagonista Alessio Boni, Fausto Morra nella fiction: “Di solito i personaggi indagano sull’altro, sia che si interpreti una serie poliziesca che uno psicologo: la cosa che mi ha accattivato quando ho letto la sceneggiatura, è che il pubblico crea lentamente un puzzle. Puntata per puntata, Fausto va a capire chi era, e non si piace”. Gira tutto intorno a un omicidio: alla fine, insieme a Fausto, il pubblico scopre chi è l’assassino.
“Il format -continua Boni- è stato acquistato dagli americani, mentre di solito accade il contrario. Io ci credo: basta con la crisi, abbiamo le potenzialità e le persone per uscirne. Quando mi butto in un progetto, ci credo: per me hanno tutti la stessa importanza”.
Il primo testo presentato risale al 2013: più di tre anni di sceneggiatura, raccontano gli autori Francesco Arlanch e Andrea Valagussa. La Rai di quattro anni fa era diversa da quella di oggi: “Anni fa non sarebbe stato possibile vedere serie come La mafia uccide solo d’estate o Sirene”. “Ci chiedevano complessità, di essere più ambiziosi nella scrittura”, svela Arlanch.
Tutto nasce da un incubo, quando Arlanch ha sognato di sparire da casa. L’idea è stata subito di affidare la parte di protagonista ad Alessio Boni, conterraneo degli sceneggiatori.
Lucrezia Lante Della Rovere è Gloria, moglie di Fausto: “Una donna che riesce a cambiare la sua vita, concedendosi il rischio di innamorarsi di un altro uomo. Quando il marito torna, affronta una situazione complicata: da attrice, raccontare un personaggio che attraversa conflitti tanto grandi, è molto affascinante”.
Thomas Trabacchi interpreta Michele: “C’è qualcosa di Dostoevskij in lui. Il problema è che i sogni poi si avverano”. Il messaggio della serie è positivo: “Un padre che per fare il padre deve rinunciare alla sua eccessiva autorità”.
Christiane Filangieri è Veronica, una giovane donna innamorata di Fausto Morra: “Dopo cinque anni che lei lo ha aspettato, lui nemmeno la ricorda. Anche per lei è un momento difficile: deve decidere se lasciarlo alla sua famiglia, poi le arrivano voci sul fatto che possa essere un potenziale assassino”.
Benedetta Cimatti, figlia di Fausto, ringrazia Alessio Boni per essere stato padre e maestro sul set.
Sergio Rubini, assente perché impegnato nelle riprese di un film, si scusa per la mancata partecipazione. Infine, chiude Eugenio Franceschini, figlio di Fausto: “Il popolo veneto è da un certo punto di vista ottuso, però è un popolo con una grande forza. Ammiro questo aspetto, e l’ho sempre voluto rappresentare”. Ancora: “La spinta principale che mi porta a cambiare tutto radicalmente, è non solo il fatto di far parte di una nuova generazione, ma anche avere una rivincita su un padre che si scopre non essere limpido”.
La serie si articola in sei puntate, durante le quali le fasi del risveglio sono state accelerate. L’ispirazione è da una storia reale: è raro che ci si risvegli da un coma, ma può succedere. Boni si è consultato con uno psichiatra per capire bene il fenomeno.
La conferenza si conclude qui, l’appuntamento è in prima serata su Rai 1.