Ecco le dichiarazioni degli intervenuti alla conferenza stampa di presentazione
Un thriller che prende spunto da un caso di cronaca: il titolo, come raccontano gli sceneggiatori è “un empowerment drammaturgico”. Un racconto sul rapporto genitori-figli, nel momento in cui i figli passano da essere adoranti nei confronti dei genitori a loro spietati giudici. Sul tavolo anche l’argomento della famiglia patriarcale che cambia, e in cui le donne acquisiscono un ruolo diverso.
La scelta di San Benedetto del Tronto racconta un microcosmo in cui convivono la borghesia e persone più umili: un luogo di vacanza che si popola in inverno, ma si spopola in inverno, vivendo una dimensione diversa. La possibilità di avere elementi che si conoscono permette una compenetrazione di personaggi: in una cittadina piccola le famiglie si conoscono tutte, elemento che aiuta molto l’intreccio.
Proprio la direttrice di Rai Fiction, Tinni Andreatta, in apertura parla di serie corale che si rivolge sia ad un pubblico adulto che a uno di ragazzi, essendo la Incontrada molto amata dai giovani: “Il suo personaggio lotta per ritrovare la figlia scomparsa, combatte per ritrovarla. Al suo fianco il vice-questore interpretato da Zeno, anche lui genitore solo”.
Paolo Bassetti di Endemol invece, sottolinea che la serie è molto moderna, oltre che fortemente localizzata. Un tratto questo, che contraddistingue le storie targate appunto Endemol: ne sono un esempio Un’altra vita e Sorelle.
Il regista Fabrizio Costa invece, mette in luce le varie anime della serie: “All’inizio abbiamo puntata sulla dimensione thriller, poi abbiamo aggiunto altri elementi di commozione. Le tematiche sono profonde, concentrate sul rapporto tra genitori e figli”.
Nora ha scelto di crescere una figlia da sola, senza per questo rinunciare all’obiettivo di diventare una neuropsichiatra infantile. La interpreta Vanessa Incontrada: “È un personaggio razionale, perciò complesso. Tutto quello che fa è pensato, fino a quando, in preda alla disperazione, finirà per ascoltare chiunque: si rivolgerà persino a una medium. Per marcare questo passaggio, le è stato anche cambiato il look rendendola un po’ più mascolina”. “Queste storie –dichiara- avvengono nella realtà, e ci sono state scene che mi hanno messa a dura prova perché immaginavo se in quella situazione ci fosse stato mio figlio”.
Giuseppe Zeno ricorda di essere cresciuto in un paese di mare: “Riesco a comprendere le dinamiche di una cittadina simile, proprio perché vengo da quell’estrazione lì. L’accoglienza delle persone è stata straordinaria: mi ha lasciato degli amici, è una cittadina che non ha ancora espresso tutto il suo potenziale”. Sul ruolo del vice –questore invece: “ Avevo già interpretato dei poliziotti, ma mai scavando così a fondo”.
La storia ha una struttura chiusa, motivo per cui non è contemplata una seconda stagione.
L’appuntamento è per lunedì prossimo su Rai 1.