Non è mai semplice rispettare lo spirito del romanzo di partenza, eppure il trio di autori/registi Tom Tykwer (Presidente della giuria del Festival di Berlino 2018), Henk Handloegten e Achim von Borries, stando ai primi episodi, sembra proprio che ce l’abbia fatta. Sin dai fotogrammi iniziali lo spettatore viene immerso non solo nella Berlino del 1929, ma anche nella confusione interiore di uno dei protagonisti. “Ti guiderò nella fonte delle tue angosce fino alla verità”, ascoltiamo, intuendo – anche grazie a una rappresentazione coinvolgente – che dei fantasmi e qualcosa di irrisolto attanagliano il commissario di polizia Gereon Rath (Volker Bruch). Egli manifesta dei sintomi annessi a questo malessere (vedi il tremolio della mano), indossando, ancor più sul lavoro, una maschera.
“Scaraventato nel frastuono berlinese, fra traffici illeciti e i tumulti del Maggio di sangue, Rath, giovane commissario di Colonia, dovrà seguire il caso di un misterioso omicidio che, a prima vista, pare un banale regolamento di conti ma che non mancherà di trascinare le vite del protagonista e di chi gli è accanto, dalla stenografa Charlotte al collaboratore Bruno Wolter, nel marasma di una città sull’orlo dell’abisso” (dalla sinossi ufficiale).
Parallelamente facciamo la conoscenza della “babele” che abitava la capitale tedesca (elemento ancora molto attuale). Il romanzo prima e la serie dopo propongono personaggi di varia estrazione e anche di diversa collocazione nella società. Resta impresso nella memoria a distanza di tempo quello di Charlotte Ritter (a cui Liv Lisa Fries conferisce seduzione, determinazione e freschezza).
I primi due episodi, com’è d’obbligo, sono funzionali a presentare i “tipi” umani (e non) che accompagneranno il pubblico nelle viscere dei costumi corrotti berlinesi, facendo assaporare talvolta sprazzi di leggerezza. Niente è però come sembra. Quando la nostra co-protagonista femminile va in un locale, vestita in perfetto stile da charleston, partecipa, da spettatrice danzante, a un numero canoro che suggerisce una certa meccanicità. Colei che è sul palco calamita completamente l’attenzione e chi assiste alla performance conosce già a menadito i passi (quasi da soldatini). Ed è così che arriva un’altra frecciata al nostro oggi.
Babylon Berlin rivela una cura quasi maniacale sul piano fotografico e della ricostruzione storica (già alcune foto di scena possono far cogliere questo aspetto). Nei novanta minuti a cui abbiamo assistito in anteprima la tensione è cresciuta sottopelle, trasmettendo all’occorrenza pelle d’oca, ma anche suspense fino a far intenerire di fronte alla condizione in cui verte la famiglia di Charlotte. Molto studiato risulta lo stesso montaggio, in particolare, quello che chiude il secondo episodio, emblematico del cortocircuito che poteva (e può coesistere) in una città in cui la corruzione fa da padrona. Dinamicità e qualità sembrano essere gli ingredienti di una serie da cui ci si aspetta molto. Vedremo se i prossimi episodi lo confermeranno e come si evolverà la crime story. Subito dopo la première del 28 novembre, chi fosse rimasto colpito e avesse voglia di scoprire subito gli sviluppi, potrà trovare tutti gli episodi di Babylon Berlin su Sky On Demand. Dal 26 dicembre, sempre su Sky on Demand, saranno disponibili i restanti 8 episodi della serie.