Il primo a prendere la parola è il produttore Pietro Valsecchi: “è un film intenso, è stato un lavoro difficile e complesso. Vale la pena rimanere a casa domenica sera, anche coi figli, per far conoscere questa storia. Ci siamo ripresi lo spazio con cui abbiamo iniziato venticinque anni fa“.
Il regista Graziano Diana parte coi ringraziamenti: “a Mediaset e alla famiglia Grassi, che ha collaborato con noi. Abbiamo girato nella sua casa messa a disposizione dalla figlia Alice, la quale l’ha arredata per l’occasione. Questa storia è importante perché parliamo di un imprenditore, non di un magistrato, una persona che credeva anche nella comunicazione ed è ben espresso più volte nel film. L’impegno di Libero Grassi è quello di un uomo di cultura, metteva le lavoratrici in regola, era veramente un libero sognatore. Sono grato di averlo potuto raccontare e con questo gruppo di attori“‘.
Le domande dei giornalisti
Cosa pensate che resti di questo genere di film?
P. Valsecchi: Pina Grassi aveva espresso il desiderio che i film venissero diffusi nelle scuole. Su di me queste storie hanno avuto un effetto risolutivo: mi hanno convinto a fare questo lavoro.
Giorgio Tirabassi, che responsabilità avverte visti i ruoli precedenti? che riscontro ha dal pubblico?
Come è stata la vostra vita sul set? Avete avuto fastidi?
Avete in mente di realizzare iniziative in Sicilia?
Sì, organizzeremo anche incontri con le scuole. Poter accompagnare il discorso con una storia è sempre importante.Spesso nei nostri giornali si parla poco di mafia perché si dice che è noioso. È un impegno molto importante per Mediaset, ancor più in un’azienda in cui a volte il fondatore è stato connesso…ci sembra anche coraggioso e un segno di chi sa distinguere i piani.
Abbiamo in cantiere altre quattro storie, ci stiamo confrontando con Graziano e Umberto Ambrosoli. Sono film costosi, vedremo. Mi auguro che si continui a dar vita a queste storie”.
La conferenza stampa si conclude qui.