Fabrizio De André. Principe Libero | la trama
In Fabrizio De André. Principe Libero viene raccontata la vita di uno dei più grandi poeti della musica italiana (qui straordinariamente incarnato da Luca Marinelli). Tutto parte da un momento significativo nella vita dell’uomo e della donna che gli era accanto in quel momento e che lo ha accompagnato fino alla fine – ci riferiamo a Dori Ghezzi (Valentina Bellè). La loro esistenza, infatti, è stata segnata da un evento molto forte: il rapimento avvenuto in Sardegna il 27 agosto 1979. I due, rimasti soli, dopo una giornata trascorsa in serenità con le visite dei genitori di entrambi, furono aggrediti dai banditi che li trasferirono nel covo incappucciandoli.
Da qui parte il salto temporale che ci conduce all’infanzia di De André, dove è già evidente lo spirito ribelle del giovane protagonista fermamente deciso ad essere libero di seguire le proprie inclinazioni. Il il padre (Ennio Fantastichini), per dimostrargli di aver capito questa sua esigenza, gli farà trovare una chitarra. Già da ragazzo mostra una certa attenzione verso gli ultimi della società, frequentandone gli ambienti, sentendosi maggiormente a suo agio ed è a loro che spesso ha dato voce.
A stimolare la sua vocazione artistica ci pensa l’amico Paolo Villaggio (Gianluca Gobbi), che gli fa vincere anche la timidezza nel salire sul palco. In una festa “borghese” (ambiente da lui tanto denigrato) conosce Puny (Elena Radonicich), di cui si invaghisce e dalla cui unione nascerà Cristiano. Sembra, però, che Faber non abbia una grande dimestichezza col ruolo paterno. L’arte è al centro dei suoi interessi e, in quest’ottica, si rivelano fondamentali gli incontri con Luigi Tenco (Matteo Martari) e Riccardo Mannerini (Tommaso Ragno).
L’incontro con Dori Ghezzi lo manda in crisi emotivamente, fino alla decisione di assumersi la propria responsabilità anche di fronte alla famiglia creata con Puny. È con la produttrice discografica che sceglie di coltivare la libertà riscoperta, acquistando un terreno vicino a Portobello di Gallura.
Da questo matrimonio nasce la seconda figlia, Luvi. Qui si riallacciano le fila con ciò a cui abbiamo assistito nei primi minuti, ripercorrendo la prigionia (ben quattro mesi) a seguito del sequestro. Nonostante la sofferenza e il dolore, De André dimostra sensibilità verso i rapitori (basti pensare alle dichiarazioni fatte alla polizia) dando vita a un altro brano cult, ‘Hotel Supramonte’.
Il film si chiude con una vera esibizione del cantautore.