Lo Squadrone | anticipazioni seconda puntata
La scena delle operazioni questa sera ha come protagonista la città di Platì. I Cacciatori di Calabria operano di notte. Le operazioni di questa sera sono particolarmente impressionanti per la rischiosità che presentano. Infatti i militari si calano nelle fogne ed in cunicoli stretti ed interrati. Si intrufolano nei bunker per individuare i nascondigli dei latitanti che già avevano iniziato ad inseguire nella prima puntata. Si continua poi con la ricerca di altri luoghi dove potrebbero essere nascosti i fiancheggiatori. Dalle fogne alle cime dei monti, lo Squadrone si mette alla prova in operazioni sempre più difficili finalizzate ad individuare affiliati di ‘Ndrangheta. È singolare vedere come si trovano i nascondigli ed i bunker. Ricerche alle quali i telespettatori possono partecipare come se fosse quasi in diretta.
Il reparto Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Calabria è stato creato nel 1991. E da allora sono stati trovati oltre 400 bunker e assicurati alla giustizia 282 latitanti di ‘Ndrangheta. Un impegno dunque continuativo nel quale lo Squadrone ha profuso tutte le proprie risorse.
Le immagini che vediamo sul piccolo schermo sembrano essere tratte da un film su Mafia o Camorra. Peggio ancora alcuni tratti ed immagini evocano le ricerche dei latitanti e degli spacciatori di droga in luoghi simbolo come il Messico e la Colombia.
Invece tutto si svolge da noi in un territorio che si trova ad un’ora di volo da Roma.
Vedremo anche nella seconda puntata una vera e propria guerra che gli uomini dello Squadrone combattono con fucili, mitragliatori e tute mimetiche in una ricerca spasmodica per assicurare la legalità ad una terra da sempre considerata luogo di delinquenza organizzata.
La caratteristica della serie TV è la presenza di un reparto armato che lotta in zone impervie e difficili. Tra queste anche l’Aspromonte dove i Carabinieri hanno individuato e creato un posto privilegiato da cui poter controllare tutti i movimenti realizzati dai latitanti appartenenti alla medesima famiglia o ‘Ndrina. In tale operazione si sono districati anche tra trappole, spesso mortali, e piantagioni di canapa che naturalmente hanno cercato di distruggere.
Questa sera i telespettatori conosceranno i cosiddetti luoghi privilegiati della ‘Ndrangheta tra cui anche le chiese che frequentano. In particolare il santuario di Polsi è stato molto caro ad alcuni esponenti della ‘Ndrangheta locale. Scopriremo che proprio in tale posto sacro sono state addirittura distribuite alcune cariche all’interno delle cosche e delle ‘Ndrine.
Sono rimasto molto colpito dal carabiniere che da una postazione di controllo dice di essere molto stanco, orgoglioso di quello che ha fatto in vent’anni ma col pensiero alla famiglia che vede molto raramente. E poi piange e si vede la mano dell’operatore di ripresa che lo tocca in segno di solidarietà. Questo carabiniere è un GRANDE e io lo ringrazio di cuore.