Grazie ad un lavoro di ricerca e di approfondimento, Tutta la verità ricostruisce la strage di Erba e successivamente il delitto di Avetrana in tutti i particolari seguendo come si sono svolti i fatti fin dall’inizio.
Si ripercorre la reale scansione degli eventi come sono effettivamente accaduti e non come sono stati trattati dai media. Sotto questo punto di vista insomma si vuole cercare davvero la verità offrendo elementi di approfondimento e di riflessione grazie ad una sguardo nuovo più distanziato dal clamore che hanno ottenuto i due avvenimenti all’epoca in cui sono accaduti.
Ognuno dei due appuntamenti racconterà anche eventi e testimonianze mai arrivati prima in video. Tutto ciò serve per documentare i due casi di cronaca nera che sembrano avere ancora molte verità da capire.
Ogni puntata si svolge su un binario predefinito. Innanzitutto ci sono i documenti filmati, le testimonianze esclusive, ma sono previsti anche sguardi molto attenti ai fascicoli processuali e ai documenti originali dell’indagine. Gli autori hanno fatto ricorso anche ad un repertorio inedito nel quale spiccano soprattutto intercettazioni, interrogatori e ricostruzione di tutto quanto è accaduto attraverso i ricordi dei protagonisti e dei testimoni della vicenda.
La prima puntata va in onda questa sera martedì 10 aprile e racconta la strage di Erba. Si tratta del brutale eccidio che ha sconvolto il comune lombardo nel dicembre del 2006. Sono stati riconosciuti colpevoli e condannati definitivamente i coniugi Rosa Bazzi e Olindo Romano vicini di casa delle vittime.
I fatti accadono l’11 dicembre del 2006. La strage venne compiuta nell’appartamento di una corte ristrutturata nel centro della cittadina. Furono uccisi a colpi di coltello e spranga Rosa Castagna, il figlio Youssef Marzuk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Il marito di quest’ultima presente sul posto si è salvato soltanto perché i due assassini lo hanno creduto morto. Si scoprirà in seguito che Frigerio aveva una malformazione congenita alla carotide che gli consenti di sopravvivere.
Il 3 maggio del 2011 la Suprema Corte di Cassazione di Roma ha riconosciuto definitivamente come autori della strage Rosa e Olindo già condannati all’ergastolo con isolamento diurno per 3 anni nel 2008 dalla Corte d’Assise di Como.
Vengono analizzate tutte le varie fasi che portarono alla nascita dei sospetti su Rosa e Olindo; ascolteremo le loro conversazioni private intercettate e registrate dai Carabinieri, gli audio delle prime dichiarazioni di Frigerio in ospedale.
Poi si ricostruiscono tutte le analisi scientifiche effettuate su Rosa e Olindo, i loro interrogatori in carcere le incongruenze nelle confessioni prima fatte e poi ritrattate. Infine, si analizza il processo e la condanna.