Maria Guerra si reca al pronto soccorso per andare a prendere la figlia Luce che ha avuto un incidente, guidando un’automobile, nonostante la minore età.
Luce viene denunciata per guida senza patente e in stato di alterazione. Una volta tornate a casa, Maria comunica ai figli la decisione di trasferirsi ma Luce è contraria.
Il capitano Maria si presenta in caserma dove uno dei Carabinieri presenti, il tenente Enrico Labriola, sta navigando su un sito illegale: L’Isola che non c’è. Chi sta dietro a questo sito non si fida di questo tentativo di accesso.
Maria e i figli vengono accolti in casa dallo zio Vittorio.
Tancredi Patriarca, medico, accetta di ricoverare il padre carcerato nella propria clinica, su richiesta dei fratelli. Il padre è controllato a vista in un carcere di massima sicurezza.
Maria si reca in caserma per il primo giorno di lavoro. Luce, invece, va a scuola, prendendo in prestito la bicicletta di un pescatore.
Luce, durante il tragitto, ricorda i momenti dell’incidenti in cui ha perso la vita il padre. Annagreca Zara, colei che gestisce il sito L’Isola che non c’è, riconosce Luce.
Maria, durante un giro di perlustrazione, scorge un bambino che cammina solo per strada e decide di inseguirlo. Il bambino, di origine straniera, quindi, di buttarsi in mare e Maria è costretta a soccorrerlo.
A scuola, Luce incontra nuovamente Filippo, un suo amico d’infanzia. Luce e Annagreca diventano compagne di banco. Anche per Riccardo, arriva il primo giorno di scuola.
Il bambino che si è gettato in acqua è un compagno di classe di Riccardo: il bambino ha un ordigno attaccato al corpo. Maria si rifiuta di lasciare solo il bambino ma è costretta a farlo. Il capitano Maria intuisce che colui che può azionare l’ordigno da un momento all’altro sia nascosto sopra un tetto.
Giunti sul posto, l’attentatore viene ucciso ma Maria cade dal tetto. Il capitano ne esce illesa.
Il detenuto Patriarca, in regime di 41 bis, nel frattempo, viene momentaneamente scarcerato.
Al bambino, viene rimosso l’ordigno. Il bambino, però, si rifiuta di rispondere alle domande di Maria.
Un altro bambino, di nome Yuri, viene costretto a nascondere uno zaino, contenente un ordigno, all’interno della scuola. L’uomo che ha azionato il detonatore è in accordo con i figli di Patriarca.
Yuri diventa compagno di banco di Riccardo mentre Luce viene notata da due calciatori, suoi compagni di classe. In classe, Luce espone delle opinioni che giustificano le azioni dei terroristi.
Patriarca è perfettamente a conoscenza della vicenda del bambino kamikaze e informa il colonnello della presenza di un’altra bomba in città, precisamente nella scuola.
In caserma, invece, il bambino, di nome Tariq, continua a non parlare. Maria viene informata del fatto che la bomba è presente nella scuola frequentata dai figli.
Yuri ruba un pallone a Riccardo: quest’ultimo viene anche maltrattato da Bruno, il calciatore compagno di classe della sorella. Poco dopo, Bruno tenta un approccio con Luce e promette al fratello un autografo. Yuri restituisce il pallone a Riccardo.
Patriarca vuole la scarcerazione e il ricovero in clinica.
I Carabinieri hanno due ore di tempo per trovare la bomba all’interno della scuola. Il capitano Maria studia l’operazione nei dettagli.
Tariq, nel frattempo, ha disegnato un uomo con un aquilone, dicendo che si tratta di un “uomo buono”.
Cinque Carabinieri in borghese, inclusa Maria, riescono ad entrare nella scuola senza farsi notare.
I figli di Patriarca, nel frattempo, stanno controllando l’operazione. Il capitano Maria ha scelto di non far evacuare i ragazzi per la paura che l’ordigno possa essere azionato.
I Carabinieri trovano un sacchetto contenente della droga che viene spacciata nella scuola da uno dei calciatori che ha fatto amicizia con Luce.
La bomba viene trovata ma gli artificieri non possono disinnescarla. Il capitano Maria, di conseguenza, prende il sacchetto contenente la droga e si reca nella classe di sua figlia per chiedere informazioni ai ragazzi.
Filippo viene costretto a spostare la restante droga presente nella scuola ma viene scoperto dai Carabinieri.
Maria incontra, dopo tanto tempo, uno degli insegnanti, Dario Ventura, suo amico d’infanzia.
Filippo prova a discolparsi proprio con Dario, insegnante di educazione fisica. Dario, a conoscenza della situazione, decide di informare anche Filippo che si dichiara estraneo al fatto della bomba.
Filippo, però, è a conoscenza di un passaggio segreto e lo comunica al capitano Maria. Con la scusa di un’esercitazione, Maria è pronta a far evacuare la scuola.
Luce, nel frattempo, accetta un invito di Bruno ma Annagreca non è d’accordo.
L’evacuazione ha inizio con i bambini più piccoli. Nel passaggio segreto, però, una scala si rompe e l’evacuazione viene interrotta. I figli di Patriarca, nel frattempo, restano in contatto con il terrorista. Il ricatto di Patriarca continua: se non verrà scarcerato, farà saltare la bomba.
L’evacuazione, poco dopo, riprende grazie a Lorenzo che abbatte un muro. Durante l’operazione, però, Luce e Bruno decidono di appartarsi in un’altra classe. Maria cerca disperatamente la figlia tra le aule della scuola.
A Patriarca viene negata la scarcerazione ma gli viene comunicato l’esatto contrario. Nonostante ciò, Patriarca non blocca l’operazione della bomba perché vuole parlare direttamente con il magistrato.
Il capitano Maria riceve l’ordine di abbandonare la scuola ma lei rifiuta.
Anche Filippo inizia a cercare Luce che, di conseguenza, comincia a preoccuparsi. Maria riesce a trovare la classe dove Luce e Bruno sono nascosti.
Davanti alla bomba, Filippo decide di provare a disinnescarla: Annagreca prova a farlo con un’operazione di hacking.
Il terrorista riceve l’ordine di azionare l’ordigno ma viene ucciso prima che lo faccia.
L’autore dell’omicidio è Vitaliano, fratello di Annagreca.
La prima sensazione che si prova al termine della visione della prima puntata de Il capitano Maria è la seguente: stordimento.
La prima puntata della nuova fiction di Rai 1 con Vanessa Incontrada protagonista, infatti, non ha badato “a spese”. All’interno, infatti, abbiamo trovato veramente di tutto, anzi “di troppo”: mafia, terrorismo, droga, deep web, problematiche adolescenziali e molto altro.
Vanessa Incontrada, oramai super-collaudata nel ruolo di eroina, non delude le aspettative del classico pubblico di Rai 1, il pubblico che vuole, anzi pretende, la fiction tranquillizzante.
Perché Il capitano Maria, nonostante il preambolo che allude a tutt’altro, resta una fiction tranquillizzante.
La motivazione è molto semplice: la prima puntata de Il capitano Maria ha trasudato irrealismo da ogni poro e argomenti “pesanti” come, appunto, la mafia o il terrorismo, se trattati in questo modo, possono risultare, a loro modo, “leggeri”.
Probabilmente, una trama meno pingue e più realistica avrebbe giovato maggiormente.