Siamo a Trieste, nel giugno 1914.
Bruno Furian e Franz Von Helfert ricevono un provvedimento disciplinare durante un compito in classe per coprire Emma Cattonar, colpevole di aver tentato di passare un bigliettino ad un compagno.
Ruggero, fratello di Bruno irredentista, sta facendo propaganda in piazza: Bruno lo aiuta a scappare dall’esercito austriaco.
Franz ed Emma, innamorati, sono costretti a vivere la loro storia d’amore di nascosto.
Ruggero, durante la cena, litiga con il padre che non la pensa come lui. Il padre di Emma, Davide, invece, informa la figlia dell’eventualità di dover lasciare Trieste. Il Barone Von Helfert, padre di Franz, rimprovera il figlio per la nota e per le sue amicizie.
A scuola, le lezioni vengono sospese per l’assassinio dell’arciduca Ferdinando.
L’Italia non ha ancora preso una decisione per quanto riguarda l’imminente conflitto.
Ruggero informa il fratello del fatto che la guerra è vicina e che coinvolgerà Trieste e gli irredentisti e, quindi, anche lui.
Bruno è nervoso per la scelta del fratello mentre Franz esprime la propria ammirazione per lui. Ruggero comunica la propria decisione anche ai genitori Biagio e Agnese.
Franz decide di invitare Bruno ed Emma a casa sua, approfittando dell’assenza del padre. Quest’ultimo, però, irrompe nella sala della musica dove i tre ragazzi si stavano divertendo. Franz, quindi, decide di arruolarsi nell’esercito ma il padre è contrario.
Bruno, invece, viene chiamato alle armi dall’esercito austriaco e per lui, inizia l’addestramento.
Bruno informa Emma e Franz che andrà presto al fronte, in Galizia, per evitare che i russi conquistino Leopoli.
All’arrivo dei primi soldati russi, Bruno non riesce a sparare. Emma riceve una lettera proprio da Bruno.
L’esercito austriaco arresta un uomo italiano: Emma cerca di intervenire, rischiando, a sua volta, l’arresto ma Franz accorre in tempo per salvarla.
Emma e Franz leggono insieme la drammatica lettera di Bruno: Emma supplica Franz di non partire anche lui per la guerra.
A Padova, gli irredentisti si sono riuniti.
Emma, invece, è incinta e comunica la notizia a Franz: lui è contento ma lei è piena di timori. Franz promette ad Emma di sposarla.
Franz comunica la sua decisione al padre che reagisce duramente, spedendo il figlio in guerra.
Emma viene a sapere che Franz è stato arruolato nell’esercito austriaco: alla ragazza viene fatto credere che Franz sia partito volontario.
Emma decide di scrivere una lettera a Bruno, raccontagli ciò che è successo.
Bruno torna a Trieste dalla sua famiglia e riconosce il figlio di Emma.
Franz scrive una lettera ad Emma, promettendole che adempirà ai suoi doveri di padre, ma la missiva non viene spedita.
Emma e Bruno si sposano. La ragazza, però, è pentita di aver accettato la proposta di Bruno.
L’Italia, nel frattempo, ha deciso di entrare in guerra e il Generale Cadorna viene informato. Questa notizia viene accolta con disperazione dalla madre di Bruno e Ruggero.
Gli irredentisti cadono in una trappola dell’esercito austriaco e vengono catturati.
L’esercito austriaco convoca Agnese a cui viene consigliato di non riconoscere il figlio Ruggero per non correre il rischio che quest’ultimo venga giustiziato per alto tradimento.
Agnese non riconosce il figlio Ruggero ma il Barone Von Helfert interviene e decide di giustiziarlo ugualmente.
Bruno parla per l’ultima volta con il fratello che successivamente muore per impiccagione.
Bruno decide di arruolarsi nell’esercito italiano per vendicare il fratello e rassicura Emma, oramai, in procinto di partorire.
Bruno parte per il fronte del Trentino.
Bruno scende in trincea per affrontare la battaglia.
Emma, nel frattempo, partorisce.
La prima parte è terminata qui.
Il Confine, questa sera, ha avuto un asso importante da giocare: il raffronto a distanza con il Grande Fratello delle polemiche. Qualunque saranno i risultati d’ascolto, domani mattina, Rai 1, da questo punto di vista, potrà comunque autoproclamarsi vincitore.
Il Confine, nonostante la messa in onda sulla prima rete di Stato, è un prodotto chiaramente indirizzato ad un pubblico di giovani, se non di giovanissimi. Il fine in questione non è mai stato nascosto per quanto fosse già chiaro alla vigilia, considerata la scelta di affidare la miniserie a tre giovani attori (né esordienti, né affermati verso il grande pubblico al 100%), senza un “big” della recitazione a far loro da leader o da scudo.
Il target di riferimento scelto aprioristicamente, quindi, ha comportato una serie di decisioni: la prima, lampante, è stata quella di utilizzare il contesto storico quasi come tramite per raccontare la vita e le vicissitudini sentimentali dei giovanissimi durante l’epoca della Prima Guerra Mondiale.
Il Confine, infatti, non è un film di guerra ma, sostanzialmente, è un film sentimentale ambientato in un contesto belligerante.
La regia di Carlo Carlei è potente, a tratti suggestiva (giusto sottolinearlo soprattutto se si parla di miniserie), ma le scene di guerra, ad esempio, non aiutano il processo empatico nel telespettatore. La situazione migliora leggermente con le scene emozionali (la morte di un caro, la nascita di un bambino), scene che, però, francamente, si possono trovare in qualunque fiction sentimentale che si rispetti, appunto.
Il Confine non è un brutto prodotto ma è una miniserie che sembra essere stata realizzata, tenendo conto della bassa soglia di attenzione del pubblico dei giovanissimi.
I limiti, che Il Confine ha mostrato con questa prima parte, la solo accennata accuratezza storica nella sceneggiatura, ad esempio, sono sembrate decisioni quasi volontarie.