I telespettatori lo ricordano per essere stato autore di programmi tv, tra cui Il grande cocomero su Rai 2. Lo hanno ancora incontrato come, opinionista nei talk sportivi Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco su Italia 1 e Il processo del lunedì su Rai 3
A 70 anni dal memorabile Tour de France del 1948, Michele Dalai ripercorre le strade dove il grande Gino Bartali, con la sua professionalità, è entrato a far parte della storia de La Grande Boucle. Vengono analizzate le salite della durissima tappa Cannes–Briançon e poi l’arrivo in una Parigi quasi ostile che, però, riconosce e applaude la sua grandezza.
Quell’anno il Tour de France fu vinto per la seconda e ultima volta da Bartali. La prima vittoria risaliva a dieci anni prima nel 1938. La gloriosa impresa di Bartali contribuì, secondo molti osservatori politici, a stemperare il clima di tensione esistente in Italia, dopo l’attentato a Palmiro Togliatti dello stesso anno.
Il racconto televisivo fatto da Michele Dalai fa ricorso al prezioso repertorio delle Teche Rai che custodiscono preziosi cimeli dell’epoca. Ma ci sono anche ad interviste ad esperti ed ammiratori. La trasmissione fa riferimento, in particolare, a due giorni, il 14 e 15 luglio. Accaddero eventi che hanno cambiato la vita di Gino Bartali e la storia d’Italia.
Il vecchio e il Tour | 14 luglio 1948
E’ giorno di riposo al Tour de France. La maglia gialla è indossata dal francese Louison Bobet, Gino Bartali corre per i colori italiani ed ha 21 minuti di ritardo da Bobet. Tutti lo danno per spacciato, ha 34 anni, non gode della fiducia di nessuno e la stampa nazionale ho ha addirittura soprannominato il “Vecchio”.
Erano trascorsi tre mesi dalle elezioni vinte dalla Democrazia Cristiana, quando Palmiro Togliatti subì un attentato al quale sopravvisse miracolosamente: un giovane universitario di destra, sparò al segretario del partito comunista. La notizia ebbe come conseguenza la proclamazione di uno sciopero generale spontaneo. La rabbia degli esponenti politici di sinistra era enorme. La gente scende in piazza inferocita.
Il governo cerca di bloccare una eventuale insurrezione. Perciò il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi telefona a Gino Bartali, che conosceva dai tempi dell’Azione Cattolica, e gli chiede di vincere il Tour per riappacificare il nostro paese.
Il vecchio e il Tour | 15 luglio 1948
Il giorno, il 15 luglio, dopo Gino Bartali, con un’impresa incredibile, sull’ultima salita che porta da Cannes a Briançon recupera 20 dei 21 minuti di ritardo, vince la tappa e, contro ogni pronostico, vincerà anche il Tour de France. Era il 25 luglio del 1948.
L’impresa del “vecchio” catalizza le emozioni degli italiani e il paese si distende.
Gino Bartali non è solo il campione che ha riunito l’Italia, è anche l’uomo che riesce a salvare 800 ebrei dalla deportazione e per questo, nel 2013 viene dichiarato Giusto tra le Nazioni.