La serie di spot tv di cui Totti è protagonista va in onda dallo scorso settembre e l’ex-calciatore è diventato un personaggio fisso delle pause televisive.
La campagna è strutturata con tre pubblicità classiche – della durata di venti secondi circa – e due clip di dieci secondi, per le pause più brevi.
L’obiettivo è mostrare quanto sia comodo, semplice e veloce utilizzare le Dash PODS. Un vero gioco da ragazzi che, oltretutto, evita gli sprechi di prodotto, dimostrandosi anche economico.
E Francesco Totti, in tutto questo? Quante volte abbiamo sentito dire che è poco incline alla macchina da presa? In realtà, nessuno penserebbe mai di giudicare la presenza di Totti nella pubblicità delle Dash PODS in base alle sue doti attoriali.
Presumibilmente, il motivo per cui è stato scelto – come per molte grandi star che si prestano a pubblicità di questo tipo – è che conta ciò che rappresenta, l’emozione che riesce a suscitare nel pubblico, i valori che trasmette anche con la sola presenza, indipendentemente da ciò che dice e da come lo fa.
Francesco Totti trasmette spontaneità, simpatia innata, semplicità e senso di familiarità. È adatto, dunque, per esaltare la leggerezza e la praticità di avviare un lavaggio semplicemente lanciando una POD nel cestello della lavatrice, come fosse un gioco. Tanto che il claim della campagna è un’esortazione quasi fraterna: “Io POD, e tu?”. Un gesto di vita quotidiana nella familairità domestica, fatto con la stessa naturalezza con cui giocava con il pallone in campo.
Proprio il parallelismo metaforico con lo svolgimento di una partita di calcio è la costante della campagna, insieme all’ironia dell’ex-capitano della Roma.
Nello spot principale, il calciatore simula la telecronaca di un match per mostrare quanto sia più semplice e pratico utilizzare le Dash PODS: “Il liquido esce (cade dal dosatore, ndr) e viene sostituito. Entra in campo il fuoriclasse Dash PODS e la mette subito dentro” (e lancia la capsula nel cestello). “Due a zero e partita chiusa. Ah liquido, mo stai in panchina. A vita. Io POD, e tu?”.
Nello spot successivo, invece, Francesco Totti è nel ruolo dell’allenatore che illustra la tattica ai propri giocatori, prima della partita. “Allora, ragazzi, lo schema è questo: la POD davanti a tutti, i capi subito dietro. Davanti alla porta, chiusi. Partita. E in un attimo sono stesi”. E avvia il lavaggio, prima di ripetere il claim “Io POD, e tu?”. Questa versione serve a spiegare il corretto utilizzo del prodotto.
Poi ci sono le clip brevi, di dieci secondi. Nella prima, si tira in ballo il celeberrimo colpo con cui Totti ha estasiato i tifosi e creato non pochi grattacapi agli avversari: il “cucchiaio”. Un colpo apparentemente semplice, fulmineo, ma di gran classe e, se fatto bene, di grossa efficacia. Proprio come mettere una POD in lavatrice. In questo breve video si vede Totti lanciare la capsula e dire: “Gli ho fatto il cucchiaio. Io POD, e tu?”
L’altra clip serve a dimostrare la velocità con cui le Dash PODS permettono di preparare una lavatrice. “Ho solo dieci secondi per fare la lavatrice. Io POD, e tu?”.
L’ultima delle pubblicità più lunghe è, in realtà, una sorta di versione “speciale”, pensata per richiamare gli acquirenti alla conservazione del prodotto lontano dalla portata dei bambini. Le Dash PODS sono grandi poco più di una caramella gommosa e sono contenute in un cofanetto di plastica. Lasciarle incustodite potrebbero stimolare pericolosamente la curiosità dei bambini.
In questa versione speciale entra in gioco un arbitro di calcio che ammonisce Francesco Totti perché, nella fretta di avviare un lavaggio, ha lasciato il cofanetto aperto sulla lavatrice. Il claim, per l’occasione, diventa: “Io POD responsabilmente”.
In questa campagna per Dash PODS ritroviamo, dunque, i tratti che hanno fatto di Francesco Totti uno dei calciatori più amati dal pubblico. La semplicità e l’ironia sono le stesse che avevamo visto in altri spot di cui era stato protagonista negli anni passati, come quelli della Vodafone, della Pepsi Twist o del 10 e Lotto.
In più, stavolta, il suo volto è utile anche per combattere lo stereotipo della donna che deve occuparsi del bucato. Pur non essendo l’obiettivo principale della campagna, la presenza di Totti contribuisce a far passare il messaggio che anche gli uomini possono e devono preoccuparsi di queste attività in casa. Un’abitudine, per la verità, sempre più diffusa, ma non ancora entrata appieno nel senso comune.