La scelta è un tentativo esplicito di mettere in risalto come apparentemente conti sempre meno la proverbiale atmosfera natalizia, a favore dell’aspetto più egoistico della ricorrenza.
Insomma, le tavolate con i parenti, i grandi addobbi, la generosità continuano ad essere importanti forse più per abitudine che per convinzione. Il momento che attendiamo con vero interesse è quello in cui riceviamo o ci facciamo i regali. Come i bambini, del resto.
Ma Fiorello non lo fa col piglio di chi vuole dare un giudizio e far sentire in colpa il pubblico, bensì con l’ironia di chi prende atto della situazione e lascia intendere: “Dai, lo sappiamo tutti che ci interessano i regali. E allora diciamocelo chiaramente e facciamoceli”.
Lo showman simula empatia con un pubblico che è perfettamente consapevole di come sia il Natale e gli permette di riconoscersi per poi “tranquillizzarlo” dai possibili sensi di colpa con la sua ironia assolutoria.
Anche perché, tra i desideri contemporanei più grandi da soddisfare ci sono quelli legati all’oggetto con cui siamo più a contatto durante la giornata, lo smartphone. Se parliamo di bisogni, inoltre, la connessione perenne ad internet è diventata imprescindibile.
Dunque, se proprio dobbiamo farci un regalo, chi meglio di un operatore telefonico come Wind può aiutarci?
Tutto ciò è condensato già nel primo spot, che inizia con Fiorello in smoking nel giardino di una casa in stile nordamericano. C’è tanta neve e continua a nevicare, c’è anche un pupazzo di neve, gli addobbi e le luci sono sulle siepi, sui cornicioni, ovunque. A catturare l’attenzione è, ovviamente, un grosso abete pieno di luci, immagine iconica del natale. In sottofondo, le canzoni natalizie di Michael Bublé.
Lo scopo è quello di rendere al massimo tutti gli elementi di un classico ambiente natalizio.
Fiorello va dritto al punto: “Ecco lo spot di Natale perfetto. Ma la gente vuole ancora tutto questo?”.
Subito dopo inizia a far scomparire le cose con uno schiocco di dita che gli abbiamo già visto fare in altri spot Wind.
Prima di procedere, chiede sempre “Ma la gente vuole ancora l’alberello illuminato?”, oppure “Ma la gente vuole ancora il pupazzo di neve?”.
Poi entra in casa, nel grande salotto caldo e accogliente in cui una famiglia sta terminando l’allestimento di un addobbo ricco. “Ancora con la famigliola felice?”, rincara, facendola scomparire allo stesso modo.
E poi, guardando in camera, ricorda che “La gente vuole solo i regali”, con un’espressione che sembra chiedere l’accettazione di una verità palese.
Dopo qualche secondo, durante i quali una voce fuori campo illustra nel dettaglio l’offerta Wind, torna Fiorello che ironizza anche su se stesso: “Ancora Fiorello che schiocca le dita?”. E scompare (per lui) inaspettatamente. Tanto che conclude dicendo “Dove sono? Ricordatevi che ho un contratto. Wind?”.
Quella che sembra una trovata esclusivamente comica a chiusura dello spot, in realtà è anche un modo per lasciar trapelare il dubbio che Fiorello abbia espresso una visione talmente troppo cinica ed esasperata del Natale da rimanerne vittima.
Il secondo spot è sovrapponibile al primo. Il prodotto promosso, in questo caso, è lo smartphone Samsung Galaxy S9, ma il meccanismo di base è identico.
Fiorello entra nel salotto già visto nello spot precedente, dove però ora la famiglia al completo sta consumando una cena natalizia al caldo del focolare, con una bambina che legge la sua poesia in piedi su una sedia.
Di nuovo, ciò che conta è inscenare il natale perfetto, con tutti gli elementi al loro posto e al massimo della capacità evocativa, in modo che il testimonial guastafeste possa ripetersi. “Lo spot di Natale perfetto! Le tavolate infinite?” e con lo schiocco la fa scomparire.
Negli ultimi secondi, infine, si sottrae all’incantesimo e riesce a non scomparire mentre dice “Wind, più vicini”.
L’ultimo spot, da quindici secondi, è diretto a promuovere un’offerta a tempo con internet illimitato per l’imminente domenica.
Fiorello è di nuovo in giardino ed esordisce con il suo “Ma basta con gli spot di Natale! I clienti Wind vogliono i regali. Ma li vogliono subito”.
Come a far capire che dalle parti di Wind non ci si perde in chiacciere e i propri clienti non devono aspettare troppo per vedere soddisfatti i desideri: c’è subito un’offerta pronta, sembra dire Fiorello.
La pubblicità si chiude con il testimonial che chiede impaziente le offerte a lui dedicate, in quanto cliente Wind, schioccando le dita.
Ciò che emerge in questa campagna è la capacità di Fiorello – anche se stavolta, bisogna dirlo, non serviva chissà quale acume – di fiutare i tic più o meno generalizzati e generalizzabili e di restituirli al pubblico in maniera ironica ma non canzonatoria. Anzi, facendogli che un po’ tutti, in fin dei conti, li mettiamo in pratica allo stesso modo.
Obiettivo centrato, pure se siamo di fronte ad uno spot senza grandi idee il cui unico scopo, evidentemente, è promuovere delle offerte.
Rammarica molto vedere questa pubblicità che “tenta” in molti casi, fortunatamente invano, di ridurre il Natale ad un fatto solo consumistico, dimenticando il profondo valore che esso ha per tutte le famiglie che comunque avete, in tal modo, vergognosamente insultato! Ma tranquilli un effetto l’avete ottenuto, e immediato, chi, nella ns. numerosa famiglia, compreso amici, aveva Wind, ora è passato ad altro gestore!