L’idea non è certo delle migliori e lo stesso si può dire della realizzazione. Ma è altrettanto evidente lo scopo di questo spot tv, cioè iniziare a scaldare i motori in vista della kermesse e proporre una serie di scorci caratteristici della città dei fiori.
In ogni caso, se dopo Sanremo Giovani – andato in onda a dicembre, con Pippo Baudo e Fabio Rovazzi – sappiamo il nome dei 24 big in gara a Sanremo 2019, è ancora top secret tutto ciò che riguarda lo spettacolo.
Una delle poche certezze è la conduzione del Dopofestival 2019 affidata proprio a Rocco Papaleo, il cui annuncio è stato fatto durante la partecipazione allo show di Baudo e Rovazzi.
È lo stesso Rocco Papaleo ad aprire lo spot a bordo del Maggiolino bianco con cui percorre le strade della riviera. Sta andando a Sanremo per il Festival, ma non conosce bene il tragitto, quindi decide di chiedere indicazioni alle persone del posto con il suo tono scanzonato.
La prima sosta è dal benzinaio, un classico. Alla pompa c’è un improbabile Claudio Baglioni in tuta grigia e cappellino con un “69°” serigrafato sulla cupola, in riferimento al numero della prossima edizione del festival. Non dice nulla, si limita ad indicare la direzione con la mano.
La seconda richiesta viene fatta ad un vigile urbano particolarmente impacciato, ancora una volta impersonato da Claudio Baglioni. Come nel primo caso, Baglioni usa la paletta per comunicare, ma non dice nulla.
Quest’uscita – magari non proprio brillante – serve a spiegare perché anche il vigile urbano e il benzinaio non erano apparsi affatto sicuri delle indicazioni che davano.
In fondo, Claudio Baglioni non è del posto, anche se nel periodo del Festival è a capo di una macchina poderosa che trasforma la vita quotidiana dell’intera città fino nelle piccole cose.
L’ultimo tentativo messo a segno da Rocco Papaleo per ricevere le informazioni giuste viene fatto col Reverendo Baglioni. Ha appena finito di celebrare un matrimonio e si sta intrattenendo sul sagrato della chiesa con gli sposi e gli invitati.
Alla richiesta di Papaleo, “per Sanremo?” i partecipanti alla cerimonia lanciano il riso in aria e urlano sorridenti: “Hip hip urra|”. E Padre Baglioni allarga le braccia e alza lo sguardo al cielo.
La promozione si chiude così, senza emozionare, incuriosire, coinvolgere o dare qualche informazione in più su ciò che vedremo. Il suo scopo è strappare un sorriso e iniziare il conto alla rovescia per Sanremo 2019, oltre a far capire il coinvolgimento di Rocco Papaleo nel festival. In questo, lo spot senza dubbio non fallisce.
Tuttavia, se si pensa alla necessità dichiarata di rinnovare il Festival di Sanremo con una formula che coinvolga i giovani e lo faccia ridiventare uno show appetibile anche fuori dai confini italiani, non si può che trovare l’idea alla base dello spot stantìa e resa in maniera piatta.
Oltretutto, in contrasto con i tentativi, apparsi evidenti dopo aver letto i nomi dei big in gara – il giudizio, in ogni caso, si potrà dare solo dopo aver ascoltato le canzoni – di coinvolgere una parte di pubblico tutta nuova.
Solo qualche anni fa, in pochi avrebbero anche solo immaginato di poter leggere nomi di artisti come Ghemon, Motta, The Zen Circus, Negrita e Ex Otago nella lista dei concorrenti di Sanremo 2019.
Il reverendo, il vigile urbano e il postino in divisa agée, il benzinaio sembrano più un omaggio ad un’idea stereotipata della provincia italiana che un tentativo di agevolare il rinnovamento dell’immagine del concorso sanremese.
È solo il primo spot introduttivo e scherzoso, certo, ma forse si poteva curare in maniera diversa.