Un crossover pubblicitario (oltre che aziendale) in piena regola, annunciato da uno spot ad hoc e sottolineato grazie ad un intreccio delle storie al centro delle rispettive campagne finora in onda.
Rovazzi era da mesi nuovo testimonial della compagnia telefonica e ormai da tempo è il volto delle pubblicità Fiat.
Pare sia stato l’artista stesso a proporre una collaborazione ai vertici aziendali, traendo spunto proprio dal ruolo di testimonial e creativo che ricopre per le campagne pubblicitarie di entrambi i marchi.
Ne è venuta fuori la versione Connected della Panda, innovativa – quantomeno nell’idea, anche se piuttosto basilare nella realizzazione – dal punto di vista commerciale e divertente da quello pubblicitario.
Lo spot che sancisce la collaborazione si apre con Fabio Rovazzi che parla in una grossa sala riunioni ai vertici aziendali, in questo caso senza volto: “Signori, io non ce la faccio più a passare da uno spot all’altro. Wind mi chiede la famiglia, Fiat mi chiede la nonna. Ma non potete fare una Panda con i giga?”.
Nella stanza ci sono anche – seduti ai lati opposti di un lunghissimo tavolo – da una parte la famiglia Rovazzi che avevamo già conosciuto negli ultimi spot tv di Wind, dall’altra la simpatica nonna che anima insieme al cantante quelli di casa Fiat.
L’idea sembra essere accettata da subito, anche se appare evidente il lavoro da fare per gestire il rapporto potenzialmente esplosivo tra i nuovi protagonisti, con la bambina che dice, sorpresa: “Ma quindi lei è mia nonna?”. E l’anziana che risponde: “Bisnonna”, piccata anche se gentile, con il tono di chi tiene particolarmente all’esattezza del riconoscimento del suo ruolo. La preoccupazione stampata sul volto di Rovazzi cala il sipario sulla pubblicità.
Il primo spot tv vero e proprio, invece, si sviluppa in un contesto completamente diverso. Fabio Rovazzi è alla guida della nuova Panda Connected e si apparta in un parco, per un momento di tranquillità da passare insieme a Giulia, quella che sembrerebbe in procinto di diventare la sua nuova ragazza. “Giulia! Finalmente soli, io e te”, dice Rovazzi in tono suadente ed emozionato.
La risposta di Giulia, piuttosto imbarazzata, smonta l’atmosfera: “È solo che mi sento osservata”. Apparentemente, sembra una preoccupazione immotivata, visto che il parco è deserto. Ma Rovazzi intuisce subito qual è il problema. Per prima cosa, spegne il router wifi Wind a bordo della Panda. Poi, si affaccia dal finestrino e urla: “Ragazzi, la smettiamo di scroccare i giga dalla mia Panda?”.
A quel punto, quelli che sembravano statue, fontane, alberi e cespugli, si animano: sono finti e in realtà nascondono persone che si erano perfettamente mimetizzate pur di usufruire indisturbati della connessione ad internet.
Un’idea non particolarmente originale, ma ben congegnata e quindi efficace, in grado di strappare pure un sorriso.
lo spot è avviato al suo epilogo, quando dal sedile posteriore dell’auto spuntano all’improvviso la bambina e la nonna. L’anziana signora si limita ad un saluto, mentre la bambina chiede anche di poter riaccendere il router Wind. La pubblicità si chiude con lo sconcerto stampato sul volto di Giulia e l’imbarazzo su quello di Fabio Rovazzi, consapevole nel guaio in cui si è cacciato quando ha deciso di unire le forze delle due pubblicità.
Avevamo già avuto modo di parlare delle peculiarità dei video di Fabio Rovazzi. Forse per la formazione da youtuber, forse semplicemente per le intuizioni da cui nascono i video, i suoi spot tv sono fruibili anche slegati dal contesto prettamente promozionale. Come, del resto, quelli delle sue canzoni hanno un’efficacia che va oltre la relazione con i brani.
Ciò comporta sia una certa prediposizione alla serialità pubblicitaria, sia la duttilità necessaria a consentire crossover come questo tra Wind e Fiat.
Pur con la diffferenza sostanziale che gli spot si reggono su idee pensate appositamente per reclamizzare un prodotto, pubblicità come queste possono essere viste come una versione – estremizzata – di micro-serialità con inserimento massiccio di prodotti commerciali.
Un triangolo compreso tra spot tv, pillole pseudo-cinematografiche e stile pubblicitario tipico degli influencer sui social network.