Veniva inclusa nei “caraibi del Mediterraneo”, almeno fino a qualche tempo fa, prima di rendersi conto che no, certi paragoni non funzionano, perché la Sardegna è la Sardegna.
Un’isola in cui la storia ha lasciato testimonianze preziose, la natura ha dato il meglio sulle coste tanto quanto nell’entroterra così diverso e affascinante, la cultura locale si è modellata con tratti inconfondibili.
La Birra Ichnusa cerca di incarnare da sempre proprio la Sardegna più autentica e per alcuni versi meno conosciuta. Non si tratta solo di stampare sull’etichetta la bandiera dei quattro mori, ma di riuscire a farsi identificare in tutto e per tutto con lo spirito di quel territorio.
Da qualche decennio, fa parte del gruppo Heineken e ciò ha parzialmente diluito il mito dell’appartenenza sarda. Nel prodotto, di per sé, è rimasto poco di prettamente isolano, se non che lo stabilimento in cui viene prodotta è sempre quello di Assemini – vicino Cagliari – e tutto ciò che viene fatto ruotare attorno all’immagine dell’Ichnusa è riconducibile alle sue radici.
Il processo è passato anche – forse sarebbe il caso di dire soprattutto – attraverso campagne pubblicitarie calibrate sullo scopo.
Come quella che è in onda in televisione da pochi giorni, parte di un filone di spot nato anni fa con l’obiettivo puntato anche sull’isola selvaggia e incontaminata degli altopiani interni, sulle facce dei pescatori e dei pastori, sui peculiari murales e i nuraghi.
Se vogliamo, spostando solo un po’ più in là il confine degli stereotipi, ma certamente evocando in maniera più dettagliata una certa “anima sarda”, come recita lo slogan dell’Ichnusa.
Lo spot di cui volgiamo parlare fa un ulteriore passo. È pensato e realizzato insieme a Legambiente e tira in ballo pressappoco gli stessi elementi per sensibilizzare alla tutela del patrimonio naturalistico.
Inizia con una panoramica aerea sugli altopiani interni, sui nuraghi, sui cavalli che trottano e galoppano liberi sulle colline, sottolineati da un bianco e nero ad effetto e dalla musica di “Anima sarda”, composta da Sing Sing.
Il mare è quello placido, vacanziero, ma anche quello delle onde impetuose che si infrangono sulle scogliere ispide e scoscese.
A circa metà della pubblicità – della durata di 30 secondi – compare però l’insidia a tale patrimonio. La mano dell’uomo, sotto forma di cartacce e plastica abbandonate per strada, portate ovunque dal vento.
Nessuna voce a scandirla, l’esortazione è racchiusa in un messaggio che appare gradualmente, nei vari cambi di inquadratura ed è diretta: “La nostra è una terra preziosa. Rispettiamola”.
Seguono le immagini di un gruppo di giovani volontari, impegnati a bonificare con serena pazienza un terreno desolato eppure pieno di rifiuti.
Se in bella vista sugli impermeabili indossati dai volontari c’è il marchio Ichnusa, a sorprendere è la presenza tra di loro di due sportivi come il Nicolò Barella e Gianmarco Pozzecco. Il primo, giovane calciatore del Cagliari e della Nazionale; il secondo, ex talento della pallacanestro nostrana, ora allenatore della Dinamo Sassari nel campionato di Seria A di basket.
Le rispettive squadre sono sponsorizzate dalla Ichnusa, ma dietro il loro contributo c’è di più. Testimoniano che bisogna farsi carico in prima persona della salvaguardia del territorio in cui si vive e che tanto regala.
Non a caso, il messaggio con cui prosegue l’esortazione è “Per farlo serve un gioco di squadra. Ognuno può rispettare la propria terra”.
Ecco, la raccomandazione dovrebbe essere quella di non gettare i rifiuti a casaccio e mettere in piedi un sistema che li gestisca in maniera virtuosa. Ma è vero che l’immagine della bonifica rende bene la necessità di un impegno senza riserve da parte di tutti per tamponare una situazione al limite dell’emergenziale.
In questo, la partnership tra Legambiente e Ichnusa raggiunge l’obiettivo. Il famoso marchio di birra deve molto al suo territorio ed è emblematico il messaggio lanciato: non bisogna solo prendere, ma anche preoccuparsi di dare per salvaguardare qualcosa che diamo per scontato ma necessita della nostra attenzione.
L’interesse dei brand per temi come quello ambientale spesso nasconde anche tentativi di darsi un’immagine positiva. Nel caso di Ichnusa, tuttavia, lo spot tv appare credibile proprio per via del legame che il birrificio cagliaritano ha con il territorio e con gli stessi abitanti dell’isola.
E risulta positivo a maggior ragione per le tempiste scelte per il lancio, cioè alla vigilia delle vacenze estive, che tra le altre cose portano non pochi problemi in quanto a rispetto dei nostri territori. #ilnostroimpegno, questo l’hashtag dedicato alla campagna, è ancora più importante.