Per Affari Tuoi diventa l’accelerazione definitiva verso l’accantonamento dai palinsesti, mentre Flavio Insinna si ritrova a fronteggiare un momento professionale delicato. Alle critiche dei detrattori si aggiunge lo sconcerto dei fan – quello sì, difficile da riscattare – delusi da un comportamento lontano dallo stile amichevole, empatico, allegro, ironico che aveva sempre mostrato.
Insinna ammette parte delle colpe e si scusa, ma sostiene che i video provengano da un backstage privato e la redazione di Antonio Ricci abbia montato tutto ad arte per screditarlo.
https://www.youtube.com/watch?v=Tw1SEpDVMWM
Come che sia, per lui inizia un periodo lontano dagli schermi, mentre a scaricarlo sono in tanti. Tra questi c’è il marchio BrioBlu Rocchetta, a cui il conduttore presta il volto negli spot tv come nelle campagne sugli altri media.
Un ruolo che negli anni è stato anche di Elena Santarelli e Paola Cortellesi.
Su pressione, tra gli altri, di alcuni consumatori, i responsabili del marketing di casa Rocchetta optano per la scelta drastica: sospensione di tutte le iniziative pubblicitarie di cui è protagonista Insinna e ripensamento alla radice degli spot.
Questo lungo preambolo serve a spiegare da dove vengano le più recenti pubblicità dell’acqua BrioBlu, compresa quella ora in onda in tv.
Dopo i fatti del 2017, negli uffici della CoGeDi – distributore dei marchi Rocchetta e Uliveto – si decide di svincolarsi dai testimonial per la promozione dell’acqua frizzante e di pensare ad un soggetto nuovo.
Ne viene fuori la famiglia di supereroi protagonista dello spot tv sugli schermi in queste settimane: marito, moglie e due figli maschi, tutti con tute attillate in stile Superman. I colori sono il rosso e il blu, ispirati allo stile di Clark Kent tanto quanto all’aspetto delle bottiglie di BrioBlu, differenziate in base al numero di bollicine (blu la leggermente frizzante, rossa la frizzante).
Nei primi secondi della pubblicità, l’uomo della famiglia plana all’interno di un supermercato, mantello al vento. “Per noi supereroi, la spesa è una cosa seria. E quando scegliamo l’acqua siamo super esigenti”, dice mentre si avvicina allo scaffale di BrioBlu.
È evidente dove voglia andare a parare, cioè alla bontà della versione frizzante di Rocchetta. “Con la super vista, leggiamo le etichette una ad una, controlliamo la frizzantezza, le assaggiamo tutte e poi scegliamo” continua prima di sollevare un intero bancale di BrioBlu con un unico braccio.
Intorno, a fare compere ci sono solo donne, che assistono plaudenti alla scena. Un’immagine svilente, un po’ perché sembrano le uniche a dover fare la spesa (con il supereroe ad occuparsi solo della scelta dell’acqua in un’occasione straordinaria), un po’ perché applaudendolo estasiate è come se stessero certificando che l’uomo supereroe può fare scelte decisamente più oculate delle loro, tra gli scaffali.
Una lettura forse estrema della scena, ma che viene in un certo senso rafforzata quando il supereroe fa il suo ritorno a casa e sua moglie è completamente dedita alla preparazione del pranzo e all’accudimento dei figli.
L’ambientazione è retrò – tra gli anni ’60 e i ’70, come suggeriscono anche l’acconciatura della donna egli interni della casa – e dice non poco sulla scelta fatta in questo senso: la rappresentazione di quanto accadeva in quella che veniva considerata una fantomatica famiglia italiana media. Anche se nel frattempo le cose sono in buona parte cambiate, questo stereotipo continua ad essere riprodotto con una certa efficacia identificativa.
“Che acqua ho scelto? Facile, BrioBlu. Perché alla mia super famiglia piace una super acqua”, dice il supereroe prima di sedersi a tavola insieme alla moglie e ai piccoli, in un quadretto talmente perfetto da sembrare irrealistico.
Lo spot si chiude con la moglie che si sporge sorridente dalla tavola per ricordate incidentalmente l’appartenenza di BrioBlu alla famiglia Rocchetta. Perché lo fa lei? Perché il brand Rocchetta è connotato da sempre come amico delle donne grazie alla leggerezza e alle proprietà diuretiche. “Acqua di bellezza” recita il claim che abbiamo visto spesso associato a Miss Italia.
Nella pubblicità, dunque, emerge il contrasto tra la scelta dei supereroi come protagonisti – collocabili in uno scenario fantastico e tendenzialmente futuristico – e la più classica rappresentazione della famiglia media italiana, in un’ambientazione peraltro datata.
La rottura nello stile degli spot è riuscita, ma l’abbandono dei testimonial – fatto storico, visto che tutti i marchi del gruppo, da Uliveto a Rocchetta, si affidato a volti popolari – e la scelta dei supereroi potevano essere sfruttati meglio a livello narrativo. Non è successo, complice pure una frettolosa scelta delle scene e delle battute.
Lo spot, alla fine, riesce a trasmettere in parte l’idea di brio – appunto – e a mettere in risalto le qualità dell’acqua. Ma non va oltre, fermandosi prima di una caratterizzazione più efficace che avrebbe garantito impatto e riconoscibilità di sicuro maggiori.