Alcuni mesi fa, i due sono stati protagonisti del vero e proprio crossover pubblicitario tra Wind e Fiat per la Panda Connect, ora si ripropongono unicamente per l’azienda automobilistica con la storia di un furto che sa ironicamente di crimine efferato.
È stata rubata la vecchia auto dell’anziana signora, una vettura messa piuttosto male, a giudicare dalla descrizione che ne fa la stessa malcapitata. “C’ero tanto affezionata! Cofano arrugginito, finestrini a manovella, così rumorosa…”, dice ai microfoni dei giornalisti con aria carica di nostalgia e tenerezza al ricordo.
Lo racconta suo nipote, Fabio Rovazzi, che per l’occasione veste i panni di anchorman di un notiziario televisivo. Lo spot è l’edizione straordinaria del telegiornale di un’emittente fittizia e si apre con la sigla che introduce il concitato lancio del servizio relativo ad una breaking news: “Notizie dal mondo: hanno rubato l’auto di mia nonna”.
Il servizio che segue è quello in cui la nonna racconta la sua disavventura e parla dell’amata auto, mentre la polizia scientifica lavora in un’area transennata ed effettua i rilievi tipici di un omicidio in strada. Con tanto di sagoma della vittima.
Al rientro in studio, Rovazzi parla subito di una svolta nel “caso sua nonna” e dice di essere stato lui ad organizzare il furto. “Il colpevole è me medesimo”, confessa imperturbabile.
Il perché di questa stranezza lo spiega la voce fuori campo che a stretto giro illustra gli incentivi Fiat per le “Megarottamazioni”: per usufruire delle agevolazioni sull’acquisto di una Tipo si può rottamare l’auto di chiunque, non necessariamente la propria.
Lo spot si chiude con l’arrivo dell’anziana in studio a chiedere – in un tentativo di battuta alquanto mal riuscito – chi è il “medesimo” di cui parlava Rovazzi.
Una pubblicità senza fronzoli, che prova a mettere in risalto l’offerta con vivacità e ironia, portando avanti una sorta di saga pubblicitaria che va avanti da anni con protagonisti lo youtuber e la fantomatica nonna. Fabio Rovazzi ha ormai brevettato uno stile peculiare da applicare agli spot tv, con il quale rimescola le carte tra i suoi videoclip, pillole d’intrattenimento, serialità, incursioni comiche e le classiche dinamiche pubblicitarie.
In effetti, la sua presenza negli spot è piuttosto massiccia. Attualmente è in video con quello Fiat, con la promo di Wind e un suo nuovo brano fa da sfondo alla promozione della Tre.
Ha il merito di potersi adattare con agilità alle varie offerte proposte dalle aziende a cui si presta e di saper generare in maniera fluida una sorta di serialità pubblicitaria. Quest’ultima carta molto gradita alle aziende e in grado di animare in maniera più frizzante gli schemi abituali.
Abilità del genere gli derivano dal suo saper essere un meta-personaggio: al’occorrenza cantante-youtuber, conduttore televisivo, ospite intrattenitore, testimonial. Tutto rimanendo sempre Fabio Rovazzi, con uno stile espressivo preciso, eppure senza mai indossare panni ben definiti. Suffragato da una propensione probabilmente innata nel saper cogliere l’elemento in grado di catturare l’attenzione del pubblico e su cui impostare le leve della sua ironia. Effimero e generico in alcuni casi, ma efficace.
Qual è lo scotto da pagare con presenze così frequenti? Uno stile che rischia di diventa ripetitivo e non ha il tempo di rigenerarsi per rimanere pungente.