Lo spot tv in questione risale allo scorso aprile, nella versione completa dura un minuto e segna la prima collaborazione di questo tipo con il presentatore lombardo. Scotti aveva già partecipato alla realizzazione di tanti messaggi promozionali per Caffè Borbone, ma ancora non si era mai cimentato con il classico formato pubblicitario televisivo.
La scelta potrebbe essere stata favorita dal coinvolgimento di Pubblitalia ’80 – concessionaria pubblicitaria del gruppo Mediaset – nella realizzazione della campagna, ma anche da una precisa evoluzione della strategia comunicativa di Caffè Borbone.
https://www.youtube.com/watch?v=hJUDKzZdmSc
Non è un caso che dopo anni l’azienda abbia deciso di cambiare addirittura il proprio claim, sostituendo “E ti senti un re” con “Magica emozione”. Un cambiamento cui fa da amplificatore anche la metamorfosi dell’impronta data alla pubblicità, passata da una connotazione prettamente partenopea (in alcuni casi, borbonica) ad una più universale.
Certo, Napoli rimane il teatro dello spot ed è una battuta in pieno stile napoletano a chiudere il video, ma la promozione esplora territori che vanno oltre.
Alla base, c’è l’idea di celebrare la magia di due metà che si incontrano, destinate a farlo in virtù della loro perfetta e naturale complementarità.
Gerry Scotti si affaccia sul lungomare di Napoli da una terrazza nei pressi di Castel dell’Ovo e da lì pensa rapito ed emozionato alle metà che si ricongiungono. “Quanta poesia in due elementi che si incontrano, che ritrovano la propria metà. Ciò che si completa, trasforma la realtà in emozione”.
Ad accendere la sua immaginazione sono due giovani innamorati, fermi a scambiarsi effusioni amorevoli proprio a due passi da Castel dell’Ovo.Seguono l’abbraccio carico di affetto e felicità di una madre che corre incontro alla propria bambina all’uscita di scuola e l’intesa elegantissima ed armonica di due danzatori a teatro (per inciso, Caffè Borbone è diventato sponsor del Teatro alla Scala di Milano).
Così come rappresenta una perfetta congiunzione il sodalizio tra due architetti – uno bianco e uno nero, in una rappresentazione antirazzista a dirla tutta ideata in maniera posticcia – che incrociano con successo le rispettive idee su un grosso progetto. O il contatto profondo che si instaura tra due violinisti rapiti dalla loro stessa musica, mentre suonano a teatro.
Tutte immagini da cui scaturisce un’aura poetica, amplificata dalla realizzazione del video in slow motion e dal delicato tappeto di archi e pianoforte in sottofondo.
Una poesia che appartiene – come sottolinea la voce fuori campo di Gerry Scotti – anche all’abbraccio tra la cialda di Caffè Borbone e la macchinetta, due dolci metà da cui viene fuori un aroma inconfondibile.
In conclusione, Gerry Scotti sorseggia una tazzina di espresso uscendo una seconda volta sulla terrazza. È rapito dalla vista, dall’atmosfera di quello scorcio del Golfo di Napoli e non riesce a trattenere lo stupore che ne deriva, esprimendosi con un incantato “Che magia!”.
A quel punto, lo raggiunge Massimo Renda, il fondatore di Caffè Borbone, a redarguirlo simpaticamente per un’errata dizione: “Gerry, a Napoli caffè si dice con due c”. Il presentatore, allora, azzarda una frase in napoletano, approssimativa nell’imitazione del dialetto, che chiude lo spot.
È l’unico passaggio scanzonato, da cui emerge uno spirito chiaramente partenopeo. Segna una rottura decisa con l’atmosfera della pubblicità fino a quel momento, ma lo fa in modo da non risultare repulsivo. Pochi secondi di video lì a dirci che il marchio Caffè Borbone sta cambiando, ha superato i suoi confini anche identitari, la propria immagine si sta evolvendo, ma lo spirito che lo anima rimane legato indissolubilmente a Napoli.
È in questo solco che si colloca pure la stessa partecipazione di Gerry Scotti, un personaggio popolare in tutto il Paese e unificante. Eppure, una personalità che per le origini pavesi e la vita professionale milanese evidentemente viene associata ad un mondo diverso da quello del sud Italia.
Diventa così una figura cruciale nel sancire l’ulteriore apertura del marchio Caffè Borbone, gestita in maniera ottimale per sottolineare l’idea dell’incontro: né Scotti né Caffè Borbone alterano la propria natura pur di abbracciarsi. Si vengono incontro ed è un abbraccio naturale tra due metà.
In tutto ciò, c’è da sottolineare come da questa prima partecipazione di Scotti emerga pure una novità tutta personale, nel modo di apparire in video. Come raramente accade, nello spot abbandona il tono vivace, affabile e amichevole per concentrarsi sull’intensità emotiva ed evocativa. Lascia in secondo piano l’approccio più palesemente commerciale puntando a connessioni profonde con gli spettatori.
Un po’ come accade a Caffè Borbone, impegnato con questo spot a dirci che dai propri, unici chicci intrisi di napoletanità emana anche qualcosa di universale e molto ammaliante.