La 76° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia – l’edizione 2019 – si svolge dal 28 agosto al 7 settembre ed ha il suo quartier generale, come sempre, al Lido. Lo scettro di madrina-presentatrice stavolta è tutto per l’attrice Alessandra Mastronardi, ormai lontana dalla sua partecipazione ai Cesaroni.
Già tra le più prestigiose al mondo, la Mostra veneziana in questi anni sta ritrovando smalto dopo un periodo di appannamento. Il merito è soprattutto legato alle scelte dei film in concorso, rivelatesi spesso lungimiranti nelle ultime edizioni. Nonostante una partenza tiepida dell’edizione 2019, le attenzioni sul Leone d’Oro – pur lontane da quelle degli anni migliori – sono tornate, dunque, ad essere vivaci.
Probabilmente sulla scia di questo rinvigorimento, la Rai ha deciso di realizzare uno spot che rappresenta il tentativo di un suo commisurato salto di qualità. In realtà, dalle parti di Viale Mazzini non hanno mai fatto mancare l’impegno per lo spot dedicato alla Mostra di Venezia. Ma per la 76ª edizione lo sforzo sembra particolarmente riuscito. Quantomeno dal punto di vista dell’impatto.
La “trama” della pubblicità – a dirla tutta – di per sé sembrerebbe elementare fino a rasentare la banalità. Un leone, simbolo della città e del celeberrimo premio della Mostra, si aggira a notte fonda per le calle di una Venezia deserta. Da Piazza San Marco, evocata solo da un cupo riflesso nell’acqua alta che ha invaso il lastricato, si sposta verso la Scala dei Giganti di Palazzo Ducale, per poi accedere alla meravigliosa Sala del Maggior Consiglio.
Il percorso, però, è esaltato da alcuni elementi particolarmente curati. Innanzitutto, il grosso lavoro fatto con il 3D. Un’elaborazione digitale che culmina nella rappresentazione del leone talmente dettagliata da sembrare del tutto realistica. Il pelo, i tratti, la tensione dei muscoli, l’andatura, l’espressione fanno pensare che un felino si aggiri davvero a Venezia con una compostezza elegante e fascinosa.
Quando l’animale entra nella Sala del Maggior Consiglio e osserva le meraviglie pittoriche del Tintoretto, la sua estasi è palpabile. Lo stupore sembra togliergli realmente il fiato, al punto da coinvolgere per osmosi lo spettatore.
E poi, il gioco di luci, calde e fredde. Sottolinea in modo suggestivo gli scorci e i monumenti cittadini nella loro veste tenebrosa. Rafforzato dalla musica ammaliante di “The Middel of the world”, di Micholas Britell.
La Sala del Maggior Consiglio ha un significato simbolico non trascurabile. È il posto in cui i nobili si riunivano per decidere le sorti della città ed è come se lì il leone dello spot ricevesse l’investitura per aprire la 76° Mostra del Cinema.
Uscito dal Palazzo Ducale va verso il Lido, attraversa il red carpet, infine entra nella sala principale per dare il via alle proiezioni. Passaggio sottolineato da un ruggito – forse discutibile come idea conclusiva – emesso mentre il leone dischiude le sue ali (le stesse del simbolo cittadino) davanti al proiettore.
Lo spot si conclude così e dura circa un minuto. Sessanta secondi ideati grazie alle risorse creative della Rai e realizzate con Lightcut Film.
Un lavoro che, al di là della discutibilità delle singole scelte (a partire dall’idea di base), è riuscito nel suo intento di colpire gli spettatori. Elabora un immaginario seducente, intrigante, a tratti solenne come potrebbe fare proprio un passaggio cinematografico. E lo fa con una realizzazione tecnica rispettabile e all’avanguardia.
Insomma, l’impegno sembra all’altezza di un evento che nei suoi primi giorni ha già omaggiato con un Leone d’oro alla carriera niente meno che il regista spagnolo Pedro Almodóvar.
Quella che si potrebbe chiamare “la strada giusta” – almeno nella promozione dei grandi eventi – e che la Rai tende a volte a dimenticare anche per i suoi appuntamenti più cari, come Sanremo.