La bontà d’animo, la bontà di una scelta, quella di un prodotto o di un comportamento. Su cosa sia effettivamente buono abbiamo alcuni generici punti fermi in comune e poi infinite, piccole declinazioni particolari. Quelle che sfumano la questione fino a renderla irriducibile ad elementi fissi.
L’azienda dolciaria Loacker ha deciso di provare a dire la sua in merito. Lo fa nella nuova campagna pubblicitaria, in onda da qualche settimana sui media tradizionali e digitali. Ha scelto di centrarla sul tema della bontà, appunto, articolato su vari livelli.
Certo, cerca di promuovere la gustosità dei propri wafer, la qualità delle materie prime utilizzate e la cura della lavorazione nei suoi stabilimenti. Ma prova anche ad allargare lo sguardo, esprimendo cosa voglia dire, per l’azienda, ricercare la bontà in tutti i gesti della nostra vita, con la scelta continua delle cose migliori. E sembra volerci dire che di quella ricerca i prodotti Loacker sono una delle tante manifestazioni ma anche il necessario, sublime compimento.
La campagna che vediamo in televisione è composta da due spot di circa 30 secondi e altri due di circa 15. Entrambi estratti da un video integrale che supera il minuto. È stata realizzata con l’Agenzia Cayenne e porta sullo schermo una serie di scene che secondo Loacker sono espressioni inequivocabili di bontà.
La chiave di lettura ce la offre già in apertura la voce narrante di un bambino. “La bontà è una scelta”, dice, richiamando lo storico “Loacker che bontà”, pure presente in chiusura di spot.
E allora eccola la bontà, che si materializza sotto forma di montagne trentine (lo spot è girato vicino la sede di Auna di Sotto), boschi di conifere e ruscelli. Che emerge dai giochi tra bambini all’ombra degli abeti, nei laghetti, mentre si aiutano l’un l’altro. Oppure dall’estasi di due fidanzati affettuosamente sdraiati sull’erba, uno di fianco all’altro, nella pace dell’ambiente montano.
Così come è bontà l’amore con cui due giovani genitori crescono il loro piccolo, o la sincerità con cui si parlano una madre e la propria figlioletta. Il rispetto per la natura che porta a rimettere in volo una farfalla. O, ancora, l’amorevolezza con cui due anziani continuano a volersi bene e a prendersi cura a vicenda.
“La bontà è semplicità. Ma non è sempre semplice”, conclude la voce narrante del bambino, mentre scorrono le immagini prima delle nocciole con cui vengono fatti i wafer, poi di un raccoglitore, costretto a lavorare con fatica anche sotto la pioggia battente, pur di garantire un ottimo raccolto.
“È un impegno quotidiano, è il piacere delle cose buone, fatte bene”, recita la chiosa. Con la coda video affidata ai protagonisti dello spot che nel frattempo hanno preso a mangiare i Loacker e ai lavoratori che si impegnano per un prodotto di alta qualità.
Dunque, la natura incontaminata, la genuinità, la spontaneità, l’altruismo, la sincerità, l’amore, la purezza dei bambini, la competenza nel lavoro: sono queste le facce della bontà, nello Spot in TV Loacker. Esaltati nello spot con una fotografia e una musica che contribuiscono a creare un’atmosfera distesa ed emotivamente calda.
Scelte da un lato estremamente banali, dall’altro condivisibili per molti aspetti. D’altronde, chi sognerebbe mai di dire che l’egoismo sia preferibile all’altruismo o che preservare la natura incontaminata non sia meglio dello sfregio cui la stiamo sottoponendo?
Siamo alle prese con uno spot, un contenuto che ha bisogno di far leva su elementi più universali possibili per colpire una paltea vasta. Talvolta, anche con il rischio di appiattire e semplificare.