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Spot in TV Frecciarossa. Il 2019 è stato l’anno del decennale della linea ad Alta Velocità ferroviaria italiana. Il Gruppo Ferrovie dello Stato ha celebrato la messa su rotaia dei Frecciarossa con numerose iniziative, concedendosi anche un cortometraggio speciale firmato niente meno che da Ferzan Özpetek.
Spot in TV Frecciarossa – Il cortometraggio di Ferzan Özpetek
Dai tredici minuti che scandiscono il cortometraggio girato da Ferzan Özpetek, Ferrovie dello Stato ha poi tratto uno spot tv di trenta secondi. Lo abbiamo visto in rotazione sulle maggiori reti nazionali dallo scorso novembre. In occasione del Natale, la campagna è tornata in primo piano, con il claim “Da 10 anni la casa che ti porta a casa”.
Nulla di più adatto alle ultime settimane dell’anno, quando decine di migliaia di italiani emigrati tornano nei luoghi d’origine per trascorrere le festività. Spostamenti che, più di altri periodi dell’anno, fanno registrare un utilizzo consistente del treno come mezzo di trasporto.
La protagonista della pubblicità è una capotreno che ogni giorno lascia la figlia a casa per salire sul suo “ufficio a 300 km/h”. La bambina le regala disegni in cui parla del suo lavoro come di una magia, del Frecciarossa su cui viaggia come di una macchina dei desideri. Così la ferroviera va in stazione serena, sorridente, orgogliosa. Racconta delle cose fantastiche che vede: innamorati persi in lunghi saluti, una donna che vedendoli rivive con nostalgia malinconica i suoi grandi amori, due anziani ancora insieme dopo decenni.
In generale, sul treno regnano sorrisi, rilassatezza, gentilezza. Si vivono emozioni. Un convoglio che regala ai viaggiatori il piacere di percorrere le distanze e alla Capotreno quello di vivere il lavoro con passione, per poi tornare a casa ad abbracciare la figlia.
Lo spot e il cortometraggio di Ferzan Özpetek
Tutto ciò è presente in maniera ancora più amplificata nel cortometraggio di Ferzan Özpetek. Non a caso, il video è la versione estesa del plot da cui è stato estratto lo spot tv.
Sgorgano amore e sorrisi ovunque. Capitreno affabili e cortesi fino all’amichevolezza. Ferrovieri che cambiano turno in stazione regalandosi gesti e parole affettuosi. I passeggeri si prodigano per aiutarsi a vicenda. Il personale Trenitalia esaudisce qualsiasi desiderio dei clienti e si prende cura dei bambini non accompagnati con l’amorevolezza di un genitore.
A bordo, il massimo del comfort e della pulizia accoglie i passeggeri in un ambiente a dir poco familiare. Tutti chiacchierano amabilmente raccontandosi emozionati le rispettive vite, qualcuno lavora al pc o via telefono, qualcuno legge, gli innamorati sono travolti dai sentimenti. In sostanza: chiunque può vivere i Frecciarossa con i comfort casalinghi e arrivare addirittura in anticipo a destinazione. Un paradiso di efficienza, modernità e positività, nel quale la velocità del treno non è altro che un amplificatore del meglio che si possa avere.
Il filo conduttore del cortometraggio è un intreccio tra la giornata lavorativa della capotreno e quella di un macchinista. Per entrambi la giornata lavorativa è un susseguirsi di regali pieni di umanità. Anche se a sera non vedono l’ora di tornare dai rispettivi bambini che li aspettano.
Spot in TV Frecciarossa – I punti deboli del cortometraggio
Il cortometraggio è, neanche a dirlo, di ottima fattura, bello da vedere ed esalta al meglio l’ideale di viaggio che le Ferrovie dello Stato vogliono trasmettere ai propri clienti. Un abbraccio caldo, affettuoso e protettivo. Ma ha dei punti deboli.
Innanzitutto, è talmente melenso da poter diventare fastidioso. Anche perché, sui convogli di Trenitalia, in non pochi casi, la realtà non è esattamente assimilabile al Paradiso rappresentato nello spot tv e nel cortometraggio. Benché il servizio offerto sui Frecciarossa sia innegabilmente “Premium” e alcuni inconvenienti per loro stessa natura imponderabili, quel che appare iperbolica è l’atmosfera riproposta a bordo treno.
Se è pacifico che uno spot tv sia realizzato per esaltare e non certo per sminuire le qualità di un’azienda, è altrettanto vero che lo stacco dalla percezione quotidiana può essere controproducente.
Resta da capire, poi, come armonizzare nell’immagine aziendale l’abbaglio regalato dall’esperienza descritta nello spot con quella che si registra appena fuori le direttrici dell’Alta Velocità. Dove la quotidianità dei viaggiatori (spesso pendolari che salgono sui vagoni ogni giorno per lavoro) è di tutt’altro tenore.
Non è nel contesto di questo spot – la celebrazione dei 10 anni dell’Alta Velocità – che il tema può essere posto al centro. Eppure, è uno spunto che nasce spontaneo.