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Dal 5 maggio, Carrefour Italia è in rotazione sulle principali reti nazionali con un nuovo spot in tv. La pubblicità è un inno alla cura nella scelta e nella preparazione del cibo come fonte di benessere, non solo fisico. Realizzata dall’Agenzia Publicis, richiama la grande passione per la cucina mostrata dagli italiani anche durante la quarantena, sulle note della celebre “True colors” di Cyndi Lauper.
Spot in TV Carrefour – Cyndi Lauper per l’omaggio agli italiani in cucina
Lo spot in tv di Carrefour si ricollega proprio a quanto accaduto in Italia durante il lockdown reso necessario dal coronavirus. Una delle tendenze emerse fin dai primi giorni è stata la propensione degli italiani a dedicarsi più del solito alla cucina. Per alcuni, il tempo trascorso in casa ha rappresentato l’opportunità di esprimere una passione coltivata da tempo. Per altri, l’occasione di rompere gli indugi e familiarizzare con le ricette e i fornelli.
Come risultato, si è registrato un aumento significativo dell’acquisto di alcuni prodotti nei supermercati. Ad esempio, del lievito, di cui per alcuni giorni si sono persino esaurite le scorte.
Il cibo è connotato come elemento culturale peculiare dell’Italia e tutto ciò potrebbe non sorprendere. Basti pensare, rimanendo all’ambito televisivo, a quanti cooking-show affollano quotidianamente i palinsesti.
Tuttavia, in questo caso probabilmente sono entrati in gioco anche altri fattori. Come se la preparazione di cibo, durante la quarantena, sia diventata un modo per prendersi cura di sé stessi e degli altri. Uno strumento utilizzato da molti italiani per esprimersi e regalarsi qualche leccornia, utile pure per condividere la preparazione di dolci e pietanze con i familiari. La possibilità di concedersi pasti preparati con cura e buoni ingredienti.
È tale propensione che Carrefour ha cercato di fotografare nel suo spot tv.
Spot in TV Carrefour – Il video della pubblicità
Il video della nuova pubblicità di Carrefour è realizzato in due versioni, da 30 e 45 secondi. Unite dal claim “Tutti meritiamo il meglio”, le immagini ricalcano scene frequenti vissute dagli italiani nelle loro cucine.
Bambini che pasticciano con la colazione. Altri che seguono gli insegnamenti dei genitori per imparare a cucinare. Amici e coppie per le quali occupasi insieme della preparazione del cibo diventa uno scambio di affetto ed effusioni. Oppure, l’occasione per condividere in video-collegamento ciò che hanno preparato. Persone che, pur in solitudine, si abbandonano al loro cibo preparato con gli ingredienti migliori.
Sul finale, una scena girata in un supermercato Carrefour. La cassiera imbusta con cura la spesa di un cliente, facendo trapelare dalla mascherina un sorriso che esprime più che mai vicinanza.
Con questa chiusura, Carrefour rivendica la propria parte nei momenti di appagamento che gli italiani si sono concessi. Al contempo, mostra la determinazione rassicurante di voler mantenere quel ruolo.
La canzone “True colors” di Cyndi Lauper – nella versione reinterpretata da Ane Brun – non fa che esaltare ciascun momento. In sottofondo, restituisce calore, tranquillità e amorevolezza. Amalgama le scene di affetto e distensione che sono il cuore della pubblicità. Gli italiani hanno dimostrato di sapersi regalare emozioni positive in cucina e Carrefour vuole celebrarli, orgogliosa di contribuire.
La catena di supermercati e gli spot durante l’emergenza
La catena di supermercati Carrefour aggiunge così un tassello alla serie di spot tv con i cui i brand cercano di lusingare gli italiani durante l’emergenza. Ne esaltano i sacrifici e il senso di unità. Si fanno promotori di un messaggio di speranza di cui vogliono essere protagonisti.
Una strategia abusata che mostra la corda. Eppure, coerente quando ad utilizzarla è un’azienda che effettivamente ha contribuito a rendere un servizio essenziale.
Ciò che stride con il messaggio di vicinanza agli italiani, semmai, è la notizia della cassa integrazione decisa da Carrefour per più di 4mila addetti nei punti vendita italiani. Una decisione che ha suscitato qualche malumore, perché apparsa spropositata in un settore che ha addirittura incrementato gli affari.
L’azienda, tuttavia, ha motivato la scelta con la necessità di adeguarsi alla riduzione degli orari di lavoro per via delle misure restrittive. Non tutti i settori in cui opera – sostiene – possono continuare regolarmente le attività.