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Da qualche giorno, sulle principali emittenti televisive italiane, è in rotazione la nuova pubblicità della TIM sulla parità di genere. La società telefonica ha avviato una campagna comunicativa che coinvolge anche le proprie pagine social.
Pubblicità TIM parità di genere, il regista è Giuseppe Tornatore
La pubblicità TIM sulla parità di genere è diretto da uno dei registi di maggior spessore del cinema italiano. Dietro la macchina da presa, infatti, c’è Giuseppe Tornatore, che in carriera ha vinto un Golden Globe e nel 1990 un Premio Oscar per la pellicola Nuovo Cinema Paradiso.
L’obiettivo è porre l’attenzione sul tema della parità di genere. La questione, negli ultimi tempi, è sempre più centrale nel dibattito pubblico,. Il claim del filmato è La parità non può aspettare. La c0lonna sonora è ancora una volta The Loneliest dei Maneskin.
La descrizione del promo
La pubblicità TIM è prodotta dalla società Armosia Italia. Il promo è ambientato all’interno di un labirinto e ha come protagonisti due persone, un uomo e una donna. Essi iniziano il percorso nello stesso momento, ma prendono strade diverse a seconda delle risposte fornite ad alcuni interrogativi, soprattutto legati al mondo del lavoro.
Le domande fanno ben emergere le disparità presenti tra la condizione maschile e quella femminile. Nella pubblicità TIM sulla parità di genere sono affrontati, tramite i quesiti, temi come le difficoltà a trovare lavoro dopo una gravidanza, l’aver subito delle molestie e gli stipendi più bassi rispetto ai colleghi uomini.
L’uomo, che nella carriera non ha subito le penalizzazioni di genere, riesce a trovare in breve tempo l’uscita dal labirinto. La donna, invece, si trova costantemente di fronte a un vicolo cieco. Stanca per la situazione che si è venuta a creare, decide di abbattere uno dei muri che delimita il labirinto con una scarpa, riuscendo così ad uscire.
Pubblicità TIM parità di genere, la recensione
La pubblicità TIM è un perfetto esempio di comunicazione sociale. Lo spot tratta un tema importante e molto sentito e lo fa senza cadere in eccessive spettacolarizzazioni ed inutili pietismi. Il parallelismo tra le discriminazioni di genere e un labirinto senza via di uscita è aderente alla realtà e funziona dal punto di vista comunicativo.
Il risultato finale è una produzione in grado di trasmettere il messaggio in modo chiaro ed efficace. Ciò avviene anche grazie all’ottimo montaggio, che mischia alla perfezione le immagini con la musica di sottofondo.