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Da qualche giorno è in corso un feroce dibattito relativo alla pubblicità 2024 di Amica Chips. Lo spot, in rotazione sulle principali emittenti televisive e sul web, in pochi giorni ha scatenato delle feroci polemiche.
Amica Chips pubblicità 2024, regista e di cosa parla il promo
La pubblicità 2024 di Amica Chips è realizzata da Film Good. La regia, invece, è a cura di Dario Piana. Lo spot ha una durata di circa 30 secondi e, sin dalla sua prima pubblicazione, ha ricevuto moltissime critiche.
Bene chiarire sin da subito i contenuti dello spot. Nella versione televisiva, un gruppo di suore è all’interno di una chiesa, pronto a ricevere l’ostia consacrata. Si tratta del momento più solenne di ogni cerimonia religiosa, che però è interrotto dal rumore di un scrocchio. A causarlo è una suora, che mangia con gusto le patatine prodotte dalla società.
Ma è la versione dedicata al web della pubblicità di Amica Chips ad aver destato le maggiori polemiche. In essa, infatti, il sacerdote non dà alle novizie l’ostia consacrata, bensì direttamente le patatine. In entrambe le versioni, il claim finale è “Amica Chips Il divino quotidiano”.
Lo stop al promo e perché è ancora in onda
Poche ore dopo la diffusione, la pubblicità 2024 di Amica Chips è finita nel mirino dell’Aiart, ovvero l’Associazione Cittadini Mediali. L’organizzazione, infatti, ha chiesto la sospensione del filmato, giudicato “offensivo” ed “oltraggioso”.
La richiesta dell’Aiart è stata accettata dall’Iap, cioè l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, che ha motivato la propria scelta con un lungo comunicato. In esso, si è sottolineata la “derisione del senso profondo del sacramento dell’eucarestia”. Tuttavia, l’azienda ha tempo fino al 16 aprile per accogliere o contestare l’ingiunzione. Per tale motivo, la pubblicità è ancora in rotazione su alcune emittenti televisive del nostro paese.
Amica Chips pubblicità 2024, la recensione
La pubblicità 2024 di Amica Chips è la perfetta rappresentazione che l’innovazione e la creatività, da sole, non sono sufficienti per mettere a punto uno spot efficace. La produzione punta esclusivamente sull’effetto sorpresa, con la consapevolezza che, probabilmente, tale fatto avrebbe potuto creare polemiche. Tali caratteristiche potrebbero essere anche dei pregi, a patto che siano accompagnate da idee solide, che invece qui sembrano mancare completamente.
La pubblicità manca di uno sviluppo narrativo e non trasmette alcun messaggio. La provocazione, lecita e da sempre insita nel mondo della pubblicità, funziona esclusivamente se non si limita ad essere pura forma, ma anche sostanza. La ricerca della polemica fine a sé stessa, insomma, può essere un boomerang e il filmato di Amica Chips lo dimostra in modo esemplare.
Innanzitutto appare incomprensibile in che modo la scenetta derida il significato profondo del sacramento dell’Eucaristia (che va scritto in maiuscolo per rispetto della fede cattolica)
Quando si fanno le prove della Prima Comunione e della Cresima si inscena la distribuzione delle ostie, ma codeste non sono consacrate, sono solo dischetti farinacei croccanti. Blasfemia? Bah.
Osservo inoltre come la pubblicità risulti divertente ed abbia sollevato un enorme polverone (del tutto ingiustificato), direi quasi di proporzioni bibliche, riuscendo nel suo intento di veicolare il marchio ed il prodotto in modo oggettivamente eccezionale.